IL "LOGOS" IN "PRINCIPIO" («Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος»), «DIO NESSUNO L’HA MAI VISTO» (Gv.1,18), E UNA #HAMLETICA #QUESTIONE DI #FILOLOGIA, DI #ANTROPOLOGIA, E DI "PRINCIPI DELLA #MATEMATICA" (#BERTRAND RUSSELL, 1903).
NELLA "PREFAZIONE" AL SUO LAVORO SULLA "ANALISI DELLA MENTE" (1921), #Russell così scrive: "Questo libro nasce dal tentativo di armonizzare due diverse tendenze, una in psicologia, l’altra in fisica, con cui mi trovo in sintonia, sebbene a prima vista possano sembrare incoerenti. Da un lato, molti psicologi, soprattutto quelli della scuola comportamentista, tendono ad adottare una posizione essenzialmente materialistica, per una questione di metodo se non di metafisica. Rendono la psicologia sempre più dipendente dalla fisiologia e dall’osservazione esterna, e tendono a pensare alla materia come a qualcosa di molto più solido e indubitabile della mente. Nel frattempo i fisici, soprattutto Einstein e altri esponenti della teoria della relatività, hanno reso la "materia" sempre meno materiale. Il loro mondo è costituito da "eventi", da cui la "materia" deriva da una costruzione logica. Chiunque legga, ad esempio, "Spazio, tempo e gravitazione" del professor Eddington (Cambridge University Press, 1920), si renderà conto che un materialismo antiquato non può ricevere alcun sostegno dalla fisica moderna. Credo che ciò che abbia un valore permanente nella prospettiva dei comportamentisti sia la convinzione che la fisica sia la scienza più fondamentale attualmente esistente. Ma questa posizione non può essere definita materialistica se, come sembra essere il caso, la fisica non presuppone l’esistenza della materia. [...]" (cfr. "L’analisi della mente/Prefazione").
Nonostante le buone intenzioni, Russel mostra di non essere affatto ben disposto a staccarsi "meta-fisica-mente" (andare-oltre) né dall’uno né dall’altro dei "due" e a saper realizzare una visione "neutrale" (da "monismo neutro", come vuole), né nei confronti della psicologia né della fisica, e, anzi, di avere (neopositivisticamente e neoidealisticamente) un punto di vista epistemologicamente e kantianamente del tutto "pre-critico"!
IL PROBLEMA "MATEMATICO-ANTROPOLOGICO" DEL "MENTITORE". In particolare nei confronti di "Einstein e altri esponenti della teoria della relatività" e sul libro «"Spazio, tempo e gravitazione" del professor Eddington (Cambridge University Press, 1920)», Russell mostra di ’guardare’ all’oggetto in esame da un punto di vista molto superficiale, e non neutrale!
Eddington, nella sua "Filosofia della fisica" (1939), mostra decisa consapevolezza critica nel suo sostenere che, "se fosse necessario scegliere una guida tra i filosofi del passato, non ci sarebbe nessun dubbio che la nostra scelta cadrebbe su Kant", e, ancora, che, "come riconoscimento, è giusto dire che Kant anticipò in notevole misura le idee a cui siamo ora spinti dagli sviluppi moderni della fisica" (cfr. Arthur S. Eddington, "Filosofia della fisica", Laterza, Bari 1984).
"#NESSUNO E’ IL MIO NOME" ("Οὖτις ἐμοί γ᾽ ὄνομα"): TRACCE PER UNA #SVOLTA_ANTROPOLOGICA. ANCORA E DI NUOVO, E’ NECESSARIO LASCIARE IL VECCHIO "MONDO" E RIPRENDERE IL VIAGGIO CON OMERO E DANTE ALIGHIERI, OLTRE SCILLA E CARIDDI E LE COLONNE DI ERCOLE DEL "#MATRIARCATO" E DEL "#PATRIARCATO", DELLA "CADUTA" E DELLA "TRAGEDIA" DI "VECCHIE" ALLEANZE E DI COSTITUZIONI DOGMATICHE.
CON LA CRITICA DELLA RAGIONE "PURA" E IL "SÀPERE AUDE!" DI ORAZIO E KANT, E, CON LE "COSTRUZIONI NELL’ANALISI" (S. #FREUD, 1937), FORSE, E’ POSSIBILE RIPRENDERE IL "DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO" DEL #GALILEO (1632) E PORTARSI AL DI LA’ DELLA #DOTTAIGNORANZA E DELL’ASTUZIA (DEL FIDEISMO) DELLA RAGIONE "#UNIVERSALE", NELLA TERRA "ILLUMINATA" DA "DUE SOLI". L’ALBA DELLA MERAVIGLIA: #EARTHRISE...