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Attualità

Anche i cattolici hanno dei diritti - di Renzo Allegri

martedì 21 marzo 2006 di Emiliano Morrone
ANCHE I CATTOLICI HANNO DEI DIRITTI
Ogni volta che la Chiesa dà suggerimenti e indicazioni ai
cattolici su argomenti che in un certo senso toccano la vita pratica
delle persone, e quindi la politica, insorgono critiche molto forti
che, in sostanza, negano alla Chiesa questo diritto.
A Roma, il cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza
Episcopale Italiana, aprendo i lavori del Consiglio Episcopale
Permanente, ha detto che, per le prossime elezioni, la Chiesa non si
farà (...)

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> Anche i cattolici hanno dei diritti - di Renzo Allegri

sabato 1 aprile 2006

VAN-GELO ed EU-ANGELO: L’ALLEANZA (SIA VECCHIA SIA NUOVA) NON E’ DI "GHIACCIO" MA DI "FUOCO" DELLA VITA E DELL’AMORE - NON DEL FREDDO DEL MALE E DELLA MORTE!!!

Caro Biasi concordo con il tuo nobilissimo discorso, ma ... considera: già e solo perdere la "E" (vedo che insisti a scrivere "Vangelo"), come insegna tutta la tradizione biblica, è segno di ’vecchiaia’ e ’cecità’, se non di mala-fede, di mala-testimonianza, e mala-educazione: per non chi sa più di greco e di latino, ciò che legge e sente non è più la Parola e il Verbo del lieto-evento e della buona-notizia - semplicemente! Per il resto..., e ancora, continuo a ’gridare’: No al "ratz..ismo"! W O ITALY, VIVA L’ITALIA, E VIVA LA COSTITUZIONE! Sul tema, ti allego una nota di risposta a un intervento di Pietro Scoppola. M. cordiali saluti, Federico La Sala


Caro Prof. SCOPPOLA...

Deus claritas est...

CHIESA E COSTITUZIONE, NON CONFONDIAMO !!! di Federico La Sala (www.ildialogo.org/filosofia, 31.03.2006)

Il papa indica i valori “non negoziabili”: la vita, la famiglia e l’educazione dei figli. E allora?! Su questo tutti e tutte siamo d’accordo: “Che vi siano in politica principi non negoziabili, che vi sia cioè qualcosa, anche nella politica, che non è soggetto alla legge dello scambio, al “negozio” appunto, per il quale si dà una cosa in cambio di un’altra, è affermazione di grande rilievo culturale morale e, a mio avviso, assai consolante”(P. Scoppla, Quei principi non negoziabili, “La repubblica”, 31.03.2006, pp. 1/21). Non confondiamo la “lana” con la “seta”: ciò che costituisce problema non è affatto questo! Ma è la poca chiarezza (la charitas, senza la claritas ... alla fine diventa solo ipocrisia, menzogna e violenza!) proprio da parte di CHI parla, che confonde natura e cultura - e vuole ridurre a natura ciò che è acquisizione culturale, e ha un modello di famiglia in testa assolutamente pre-cristiano (contrabbandato da duemila anni come evangelico)! Accoglierei senz’altro le sue Parole, se Egli chiarisse (francescanamente!) le cose (dal punto di vista della Legge - e religiosa e civile) e dichiarasse - urbi et orbi : io, ... ‘Gesù’, figlio dell’ Amore di ‘Maria’ e ‘Giuseppe’..... Solo a questo punto, come cittadino italiano e cittadino europeo, potrei trovare “di grande rilievo culturale e morale” e, addirittura, “assai consolante”, tali sollecitazioni. Caro prof. Scoppola, non dimentichi, con la Costituzione - gli italiani e le italiane - hanno fatto la Riforma, e che l’art. 7 è subordinato all’art. 3, non viceversa - dal punto di vista logico-matematico, e politico-teologico. O no?! (31.03.2006)

Federico La Sala


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