CalabriaOra.it | : Il prete che trafficava loculi
Il prete che trafficava loculi =========================================================================== redazione on 08/02/2012 18:17:00
Ha patteggiato una pena a un anno di reclusione don Franco Spadafora, ex parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni in Fiore. Si chiude così una brutta storia iniziata sette anni fa che lo aveva visto finire sotto processo per truffa e appropriazione indebita in seguito a un’inchiesta del sostituto procuratore Giuseppe Cozzolino. Il sacerdote, in pratica, ha ceduto in maniera fraudolenta beni appartenenti alla chiesa.
Ma la cosa più grave è che ha venduto loculi cimiteriali affidati dal Comune alla parrocchia per la sepoltura dei meno abbienti. L’udienza si è svolta ieri a Palazzo di giustizia (gip Livio Cristofano). La vicenda ruota intorno alla scomparsa di beni per un valore complessivo di 30 mila euro, sottratti al patrimonio della chiesa di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni in Fiore: ostensori, tele, pissidi, candelabri, inginocchiatoi, persino un confessionale in legno del 1.700 e un crocifisso d’argento del secolo successivo. Le indagini - svolte dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza - iniziarono dopo il trasferimento di don Franco Spadafora in altra parrocchia. Fu il nuovo parroco ad accorgersi che mancavano alcuni oggetti sacri e presentò una denuncia ai carabinieri. Gli oggetti sarebbero stati venduti in un circuito illegale di oggetti d’antiquariato. Gli investigatori fecero accertamenti su un restauratore riuscendo a individuare alcuni collezionisti piemontesi che avevano acquistato gli oggetti. Il processo conclusosi ieri con il patteggiamento della pena rappresenta lo stralcio di un altro procedimento che vede indagato anche monsignor Leonardo Bonanno, attuale vescovo della diocesi di San Marco Argentano (alla quale appartiene la parrocchia di San Giovanni in Fiore). Il religioso, originario del comune silano, è accusato di aver violato il segreto istruttorio proprio nell’ambito dell’inchiesta su don Franco Spadafora. In qualità di vicario generale della curia cosentina aveva appreso delle indagini e aveva avvertito il parroco di santa Maria delle Grazie. Era successo, infatti, che la Procura di Cosenza aveva chiesto alla diocesi la consegna di alcuni documenti venendo così a sapere delle indagini da monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza. Oltre a monsignor Bonanno erano indagate altre 4 persone: il commercialista Raffaele Scalabrino, il restauratore Vincenzo Fragale, il geometra Tommaso De Marco e l’impiegato della Provincia di Cosenza Pasqualino Garofalo. Durante le indagini don Franco Spadafora confessò di di aver ceduto oggetti sacri e arredi al restauratore, raccontando anche il ruolo avuto dal geometra nella vendita di un terreno a Rocca di Neto, lasciato in eredità alla parrocchia di San Giovanni in Fiore. I motivi che hanno spinto il prete a vendere oggetti sacri, arredi della chiesa e addirittura i loculi del cimitero non sono stati mai chiariti. L’avvocato di don Franco Spadafora, Vittoria Bossio, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Alessandro Bozzo