Niente boicottaggio, semmai «Il Codice da Vinci» offre alla Chiesa «l’occasione» di una «opera capillare di catechesi, e prima ancora di informazione storica» per aiutare «la gente a distinguere con chiarezza i dati certi delle origini e dello sviluppo storico del cristianesimo dalle fantasie e dalle falsificazioni». «Una moda editoriale e cinematografica». «Ha primariamente uno scopo commerciale» ma costituisce anche una radicale e del tutto infondata contestazione del cuore stesso della nostra fede, a cominciare dalla croce del Signore».
Card. Camillo Ruini, 15 maggio 2006