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IL VATICANO E IL CODICE DA VINCI - di Gian Enrico Rusconi - selezione a cura del patrono della Voce, san Federico La Sala

domenica 30 aprile 2006 di Emiliano Morrone
IL VATICANO E IL CODICE DA VINCI
MADDALENA DELLO SCANDALO
di Gian Enrico Rusconi (La Stampa, 30 aprile 2006)
La reazione allarmatissima e decisa della Chiesa cattolica contro il romanzo, ed ora film, Il Codice da Vinci è il sintomo di una serie di questioni assai più complesse di quanto non si sospetti.
Perché mai un romanzo che narra una storia giudicata falsa e inattendibile, anzi considerata calunniosa e offensiva nei confronti di Gesù e della Chiesa ha un tale incredibile successo? (...)

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> IL VATICANO E IL CODICE DA VINCI - di Gian Enrico Rusconi - selezione a cura del patrono della Voce, san Federico La Sala

sabato 13 maggio 2006

Caro GAETANO

condivido pienamente quanto scrivi - e apprezzo altrettanto pienamente la tua fede "adulta" (come quella della gran parte dei cittadini e delle cittadine della nostra Repubblica Italiana) e la tua libertà di pensiero. In riferimento al ’caso’- e sugli effetti delle sollecitazioni delle gerarchie del Vaticano, vedi l’allegato (dal blog Falstaff). M. grazie dell’attenzione e molti cordiali saluti, federico la sala


da " La Sicilia " Un cinema di Ribera sfida la Chiesa

ROMA - Un esercente di Ribera, piccolo paese siciliano in provincia di Agrigento, sfida la Chiesa e, nonostante la richiesta di boicottaggio, programmerà dal 19 maggio ’Il codice da Vinci’. L’uomo si chiama Massimo Lupo.

Il caso è stato scoperto dall’emittente Play Radio che, nel corso della trasmissione Play Watch condotta da Fabio Canino e Elena Pandolfi, ha ospitato Lupo, proprietario del cinema locale. "A Ribera - ha spiegato Canino - hanno fatto un volantino per boicottare il film". Nel volantino, letto da Canino, si parla dell’opera di Dan Brown e del film come di una "accozzaglia di offese, errori teologici" e si invitano i cristiani a "non stare con le braccia incrociate perché tollerare queste cose è un peccato mortale".

Insomma un invito al boicottaggio in piena regola con invito diretto, rivolto ai fratelli Lupo, proprietari dell’omonimo cinema di Ribera, a non proiettare il film. "Mia madre si è sentita male appena ha letto il volantino - ha spiegato Massimo Lupo -. Nella chiesa di Ribera ci sono preti con un’età media altissima. Comunque proietteremo il film il 19 maggio in contemporanea mondiale, non ci intimiderà nessuno. La città si sta dividendo, moltissime persone di Ribera sono dalla nostra parte. Noi siamo una famiglia molto cattolica e facciamo il nostro lavoro. La Chiesa di Ribera farebbe bene ad uscire di più dalle sacrestie e incontrare i giovani". 12/05/2006


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