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CARMELITANI SCALZI ED ECUMENISMO: STORIA E MEMORIA. Ritrovato nel salernitano "file" perduto del tardo Rinascimento

giovedì 19 giugno 2025
UOMINI E DONNE, PROFETI E SIBILLE, OGGI: STORIA DELLE IDEE E DELLE IMMAGINI.
L’ULTIMO MESSAGGIO DELL’ECUMENISMO RINASCIMENTALE ....."DELLA TERRA, IL BRILLANTE COLORE" (Testo in stampa della presentazione del libro avvenuta a Contursi Terme, il 12 agosto 1996): UNA "CAPPELLA SISTINA", CON IL (...)

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> CARMELITANI SCALZI ED ECUMENISMO: STORIA E MEMORIA. --- PROFETI E SIBILLE NEL "REGNO DI NAPOLI" AGLI INIZI DEL SEICENTO.

lunedì 25 novembre 2024

ARTE #STORIA #ANTROPOLOGIA E #STORIOGRAFIA:

PROFETI E #SIBILLE NEL "REGNO DI #NAPOLI" AGLI INIZI DEL #SEICENTO...

UNA GRANDE OCCASIONE PER FAR FESTA E, POSSIBILMENTE, FAR CONOSCERE AI #DODICI PROFETI, 12 PROFETI MINORI DI #RIBERA LE 12 SIBILLE DELLA #CHIESA DELLA "MADONNA DEL CARMINE" DI #CONTURSI TERME (#CARMELITANI SCALZI, 1613), CHE, RICOMPARSE DOPO IL TERREMOTO DEL 1980, SONO COSTRETTE A VIVERE ANCORA IN UNO STATO DI DISAGIO (DELLA CIVILTA’), IN GRAN DIFFICOLTA’.

      • NOTE

      • MEMORIA E STORIA E ARTE: JOSE’ DE RIBERA. "Jusepe de Ribera, conosciuto anche come José de Ribera o con il soprannome Spagnoletto (Xàtiva, 17 febbraio 1591 - Napoli, 2 settembre 1652), è stato un pittore spagnolo, attivo principalmente a Napoli e più in generale per la corte di Spagna.
        -  Fu uno dei massimi protagonisti della pittura napoletana ed europea del XVII secolo nonché uno dei più rilevanti pittori seguaci del filone del caravaggismo napoletano, da cui generò una peculiare corrente pittorica, il tenebrismo, che si caratterizzava da una esasperata rappresentazione della realtà, violenta e brutale, accentuata da particolari epidermici, anatomici e psichici dei personaggi raffigurati.
        -  Il suo stile, che nel tempo si evolve influenzato dal classicismo neoveneto, fu modello e punto di riferimento per i pittori partenopei coevi e di generazioni successive, segnando in maniera indelebile tutta la pittura napoletana del Seicento. [...]" (cit.).

      • I "DODICI PROFETI", I "DODICI", I "PROFETI MINORI" DI #RIBERA.
        -  UNA CITAZIONE DALLA RECENSIONE DELLA MOSTRA DI ANTONELLA CILENTO: "Archivio di Stato i volti dei profeti di Ribera": "[...] Come in alto così in basso: i profeti di Ribera abitano dal Seicento le vele delle lunette sugli archi della chiesa di San Martino, altissimi, quasi invisibili, confusi nella musica barocca della chiesa, che è a sua volta altissima su tutta la città, in volo sulla collina [...]
        -  È nuovo Fonteneau e antico Ribera, o possiamo cadere nella botola temporale che si crea per i nostri occhi e le nostre anime? Si cammina per le sale dell’Archivio, magnifica installazione del tempo, [...] e si arriva a questi fitti segni, a questi vecchi, a questi antichi. -***Aggeo, Noé, Gioele, Amos, Abdia, Osea, Abacuc, Sofonia, Giona, Daniele, Michele, Ezechiele.
        -  Ci sono voluti uno spagnolo, Quirante Rives, benché cittadino onorario di Napoli, e un francese, per mostrare i volti nascosti della Certosa, e questo appare un risarcimento del tempo per Napoli [...]" (cfr. Antonella Cilento, "La Repubblica", 24 novembre 2024).

      • CON LA "GUIDA" DEI PROFETI E DELLE SIBILLE, UNA VISITA IN "DANIMARCA" DA "AMLETO" (PER RE-SHAKESPEARE NEAPOLITANAMENTE).
      • SE è VERO, COME è VERO, CHE lo "spirito santo" soffia dove vuole, e, ancora, che non è da confondere (filologicamente) il "Deus charitas est" (1 Gv., 4.8) con il "caro!" dio "mammona" della "tradizione" paolina-costantiniana della teologia eco-nomica del "Deus caritas est" (del 2006 d. C.), ALLORA è PROPRIO IL CASO DI RIPRENDERE LA QUESTIONE HAMLETICA E RIPROPORSI LA DOMANDA: "ESSERE, O NON ESSERE"? Fare luce sulla indicazione antropologica della "trappola del topo" ("Mousetrap"), non del serpente, e reinterrogar-si con Nicodemo su "come nascono i bambini" (tema su cui rifletteva il filosofo della "Scuola di Milano", Enzo Paci), su come si nasce, su come si rinasce, cercare di cominciare a parlar chiara-mente, sciogliere il "nodo di Ercole" (antropologicamente, non nel modo di Alessandro Magno), e, cominciare a "fare la verità" (Roberto Osculati, Bompiani, Milano 1974). Se non ora, quando?

Federico La Sala


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