LA LUXURIA DEL POTERE
Sono bastate poche settimane di governo dell’Unione per fare l’esperienza di quello che l’illustre
giurista Piero Pajardi, in un suo attualissimo libro, definiva la lussuria del potere.
Ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori: affermazioni di ministri che si sarebbero attuate ricerche
e sperimentazioni sulle cellule staminali degli embrioni, che la famigerata "pillola del giorno dopo"
sarebbe stata, a breve, mutualizzata, che si sarebbero creati luoghi per aiutare i drogati "a
drogarsi"... e tutto questo con grandi inni alla libertà e alla democrazia che vivono in maniera totale
solo a Cuba e con inquietanti ricordi di un passato non propriamente esemplare di uomini ormai ai
vertici delle istituzioni.
Su alcune cose il popolo sovrano si è espresso in modo inconfutabile: con una maggioranza
schiacciante il fallimento del referendum sulla fecondazione assistita ha chiuso, anche, ogni
sperimentazione embrionale. Ma sembra che questo all’On. Mussi non faccia nessun problema.
Altre questioni sono in assoluta rottura con quei valori che il popolo italiano sente singolarmente
vicini alla propria mens e che il Papa Benedetto XVI ha definito "non negoziabili": la vita, la
persona, la famiglia, l’educazione.
Ma delle convinzioni del popolo il potere catto-comunista se ne fa "flocci". Siamo di fronte ad una
arroganza da "cafoni"
Le istituzioni hanno valore se sono "benedette", cioè di sinistra: in caso contrario sono da superare,
quando non da abbattere, per affermare la propria "egemonia" (sta tornando di moda questa orrenda
parola).
L’arroganza accompagna inevitabilmente un potere ideologico, sostanzialmente ancora totalitario.
Ma chi dice ancora che lo stalinismo è morto?
Nelle file dell’Unione militano anche dei cattolici, dichiarati e "famosi".
Molti si aspettavano che di fronte alle iniziative politiche o affermazioni tese a negare verità
sostanziali della verità cattolica questi cattolici avrebbero assunto una posizione critica e forse
anche dato vita, insieme ad altri cattolici, ad iniziative anche politiche che impedissero la sconfitta
della Chiesa, e quindi della civiltà.
Niente da fare. Come "l’ordine regnava a Varsavia", così l’ordine regna a Roma.
Ancora una volta la ragione di potere sconfigge la coscienza cristiana e la libertà personale.
Anzi uno di questi famosi uomini politici cattolici, approdato finalmente (?!) al PDS, dopo essere
stato Presidente diocesano di una grande associazione cattolica, capo ufficio stampa di una
prestigiosa università, fondatore dell’associazione cattolica "Città per l’uomo" ha detto
esplicitamente che salvare l’unità dell’Unione (bellissimo scherzetto semantico) era un valore che
superava tutti gli altri.
Anche la fede, anche l’unità dei cristiani nel Battesimo, anche l’obbedienza al Papa? Pare proprio di si.
Stiamo assistendo allo spettacolo miserevole della fine ingloriosa del cattolicesimo sociale, che è
stato un evento epocale per il nostro Paese e per la sua democrazia.
Don Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi e quella immensa schiera di cristiani che hanno, in politica,
difeso la Chiesa e promosso la democrazia hanno di che rivoltarsi nelle loro tombe
+ Luigi Negri
Vescovo di San Marino-Montefeltro
16 giugno 2006