Caro Federico, mi hai già fatto presente che non sei un teologo (non lo sono neanch’io!), quindi ti pregherei, per la tua stessa reputazione e credibilità , di non continuare con questo "tuo enigma" sulla paternità di Gesù e le tue speculazioni sulla figura di Giuseppe. Chiediamoci pure del silenzio inspiegabile dei vangeli sull’infanzia di Cristo (tranne l’episodio di quella fuga, ancora dodicenne, dai genitori), della mancanza di qualsiasi spiegazione tecnica sul "modo" della concezione verginale e della differenza fondamentale tra i racconti evangelici e tutte le leggende pagane che certamente conoscerai; chiediamoci del ruolo di Giuseppe nel disegno divino che non implica una "svalutazione" della sessualità umana (ma forse un discreto ridimensionamento dell’orgoglio maschile). Se, come ben dici, è l’Amore che conta, l’Amore fra una Madre e un Padre, fra Due IO, allora possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che Gesù ha beneficiato dell’Amore paterno di Giuseppe, e per mezzo di lui ha potuto farsi un’idea dell’Amore del Padre nei cieli. Non si insisterà mai abbastanza sul ruolo avuto da Giuseppe in questa umanizzazione del Figlio di Dio. Minimizzare questo ruolo equivalerebbe a pensare che un uomo che adotta un bambino non è in grado di amarlo di un vero amore paterno, come se fosse frutto della sua carne...
Saluti. Biasi