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Guerra, sempre assurda

L’ITALIA STIA DALLA PARTE DELL’ ONU. Appello della Tavola della pace

Non ci sono più alibi né scuse per nessuno !!!
giovedì 13 luglio 2006 di Federico La Sala
[...] L’appello è stato inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Affari Esteri e a tutti i membri del Parlamento Italiano ai quali si chiede di dichiarare in modo chiaro e forte il proprio impegno per difendere, salvare, rilanciare e democratizzare l’Onu, riaffermare il ruolo centrale delle Nazioni Unite nella promozione della pace, della sicurezza e della cooperazione internazionale [...]
L’Italia stia dalla parte dell’Onu
Appello (...)

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> L’ITALIA STIA DALLA PARTE DELL’ ONU. Appello della Tavola della pace

venerdì 14 luglio 2006

Ue ed Onu: si muove la diplomazia. Prodi condanna Israele*

Dure condanne internazionali per l’attacco israeliano al Libano. A cominciare dal governo finlandese, presidente di turno dell’Unione europea. «Il vecchio principio dell’occhio per occhio o nella versione attuale "venti occhi per un occhio" non può servire i legittimi interessi di sicurezza di chiunque», afferma il ministro degli esteri di Helsinki Erkki Tuomioja nel suo diario internet quotidiano.

L’Unione europea si muove alla ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi e si muove l’Onu, nonostante il veto posto venerdì dagli Usa ad una risoluzione che condannava l’uso spropozionato della forza da parte di Israele. L’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Javier Solana, sarà in Medio Oriente a partire da sabato, sia in Libano che in Israele. Contemporaneamente Vijay Nambiare, consigliere politico del segretario generale Onu Kofi Annan, accompagnato dagli inviati per il Medio Oriente Alvaro de Soto e per il Libano Terje Roed Larsen, andrà al Cairo per incontrare il governo egiziano e i ministri degli esteri della Lega Araba che sono attesi lì proprio sabato. Di lì la delegazione dell’Onu passerà in Israele, nei territori Palestinesi occupati, a Beirut e a Damasco, capitale della Siria.

La crisi libanese è stata anche inserita nell’agenda del G8 che si svolgerà da sabato a lunedì a San Pietroburgo. «Prenderemo tutte le misure possibili per riportare la pace in Palestina, Israele e Libano», afferma il presidente russo Vladimir Putin.

Sostegno alle iniziative dell’Unione europea e dell’Onu dal premier italiano Romano Prodi che si «appella al governo israeliano affinché consenta agli stranieri che desiderano lasciare il Libano e Gaza di poterlo fare in condizioni di sicurezza». Il presidente del consiglio si dice «preoccupato» dalla spirale di violenza e «pur riconoscendo le legittime preoccupazioni di sicurezza di Israele e ancora condannando il rapimento dei militari», lancia un duro monito al governo israeliano: «L’uso della forza si è spinto al di là di ogni previsione e noi deploriamo questa escalation e i gravi danni alle infrastrutture del Libano, come prima nei Territori di Gaza e le vittime civili che questi raid hanno causato».

Parola quasi identiche a quelle usate dal premier spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero: «Israele sbaglia - afferma - una cosa è la difesa, che è legittima, e altra cosa è lanciare una controffensiva di attacco generalizzato in Libano e a Gaza» L’Unione europea, aggiunge, dovrebbe chiedere «l’arresto immediato delle ostilità».


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www.unita.it, Pubblicato il 14.07.06


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