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Dio, Amore (charitas)? No, "Deus caritas est" (2006)!!! Eu-angélo? No, Van-gélo!!!

Papa e Vescovi, tutta la Gerarchia della Chiesa "cattolico-romana" senza più la Parola eu-angélica !!! "Potranno tagliare tutti i fiori / mai saranno i padroni della primavera"!!! Linee di analisi del gesuita p. Felice Scalia

mercoledì 12 novembre 2008 di Federico La Sala
[...] Abbiamo assistito con sbigottimento, continuiamo anzi ad assistervi, alla divisione che si è verificata nella Chiesa quando qualche "principe" di questo mondo decise di dividere il pianeta in due grandi settori, in due "assi": quello del "bene" e quello del "male". E decise pure, questo "principe", quali popoli appartenessero all’uno o all’altro "asse". Poi stabilì che farne degli "Stati canaglia", e ritenne anche suo dovere - per mandato divino - sterminare il male dalla terra (...)

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> La Chiesa ’cattolica’ senza più la Parola eu-angélica !!! Linee di analisi del gesuita p. Felice Scalia.

giovedì 20 luglio 2006

Caro Federico, sono un battezzato in Gesù Cristo, immerso nella morte e nella resurrezione di questo Dio a cui profondamente credo. Non mi è stata imposta una scelta, come forse qualcuno potrebbe pensare, ma mi è stato aperto davanti un cammino di libertà che attraverso la Comunione e la Confermazione ho liberamente scelto di fare mio.

Mi sento immerso nell’oceano d’amore di Gesù che mi da forza sempre nuova e più grande di me stesso. È questo il coraggio dei miei combattimenti, la chiarezza delle mie scelte, la luce dei miei passi.

Sono stato battezzato in Cristo perchè diventassi un uomo libero e responsabile, in questo mondo talvolta un pò folle. E soprattutto perchè diventassi un fratello che costruisce con Dio l’avvenire della nostra terra.

Un giorno avrei potuto anche dimenticare questo dono immortale (il battesimo), ma sarei comunque rimasto segretamente segnato dal fuoco del suo appello.

Come la Vergine Maria che offrì suo Figlio Gesù nel tempio, anche mia madre e mio padre hanno voluto portarmi sulla soglia della casa del Dio imprevedibile, depormi tra le braccia della sua Chiesa e farmi entrare nel popolo dei ricercatori che diventarono miei fratelli e sorelle.

Quando i nostri padri e le nostre madri non potranno fare più nulla per noi, ci resterà almeno, scolpita nella fronte e nel cuore, la croce di Cristo vincitore.

È lui infatti, lui solo, il mio e il tuo Salvatore, Colui che traccerà per me e per te un cammino di pace e di libertà. Al di là delle nostre angoscie e delle nostre miserie, è lui che ci aprirà la casa del Padre ("lasciatemi andare alla casa del Padre!", esortazione di Papa Giovanni II).

Al nostro ex-Presidente Ciampi e a quello attuale Napolitano rispondo con una canzone di Giorgio Gaber: IO NON MI SENTO ITALIANO

Io G. G. sono nato e vivo a Milano. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente non è per colpa mia ma questa nostra Patria non so che cosa sia. Può darsi che mi sbagli che sia una bella idea ma temo che diventi una brutta poesia. Mi scusi Presidente non sento un gran bisogno dell’inno nazionale di cui un po’ mi vergogno. In quanto ai calciatori non voglio giudicare i nostri non lo sanno o hanno più pudore.

Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente se arrivo all’impudenza di dire che non sento alcuna appartenenza. E tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi non vedo alcun motivo per essere orgogliosi. Mi scusi Presidente ma ho in mente il fanatismo delle camicie nere al tempo del fascismo. Da cui un bel giorno nacque questa democrazia che a farle i complimenti ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese pieno di poesia ha tante pretese ma nel nostro mondo occidentale è la periferia.

Mi scusi Presidente ma questo nostro Stato che voi rappresentate mi sembra un po’ sfasciato. E’ anche troppo chiaro agli occhi della gente che tutto è calcolato e non funziona niente. Sarà che gli italiani per lunga tradizione son troppo appassionati di ogni discussione. Persino in parlamento c’è un’aria incandescente si scannano su tutto e poi non cambia niente.

Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente dovete convenire che i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire. Ma a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo e abbiamo anche un passato che non dimentichiamo. Mi scusi Presidente ma forse noi italiani per gli altri siamo solo spaghetti e mandolini. Allora qui mi incazzo son fiero e me ne vanto gli sbatto sulla faccia cos’è il Rinascimento.

Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese forse è poco saggio ha le idee confuse ma se fossi nato in altri luoghi poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente ormai ne ho dette tante c’è un’altra osservazione che credo sia importante. Rispetto agli stranieri noi ci crediamo meno ma forse abbiam capito che il mondo è un teatrino. Mi scusi Presidente lo so che non gioite se il grido "Italia, Italia" c’è solo alle partite. Ma un po’ per non morire o forse un po’ per celia abbiam fatto l’Europa facciamo anche l’Italia.

Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo per fortuna o purtroppo per fortuna per fortuna lo sono.

Saluti cordiali. Biasi


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