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Libano

GUERRA: IL DODICESIMO GIORNO. Il nuovo Medio Oriente: truppe israeliane a Maroun Al-Ras

Gli occhi del mondo sono ora puntati sull’iniziativa diplomatica Usa ....
domenica 23 luglio 2006 di Federico La Sala
Bombardamenti sulla regione di Baalbeck
Dodicesimo giorno di guerra
(www.lastampa.it, 23.o7.2006)
BEIRUT. Si è aperto ieri con un’incursione israeliana via terra nel Sud del Libano l’undicesimo giorno di guerra in Medio Oriente. Truppe dello Stato ebraico sono penetrate oltre frontiera occupando il villaggio libanese di Maroun Al-Ras dopo aver bombardato e martellato la zona con tiri di artiglieria durante l’intera notte. I razzi che hanno colpito le città israeliane di Nazareth e (...)

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domenica 30 luglio 2006

Bombe israeliane su Cana Uccisi 57 civili, 37 sono bambini Siniora: «Criminali, stop ai negoziati» *

Sarebbero almeno 57 i civili uccisi nella palazzina della città libanese di Cana distrutta nella notte dalle bombe israeliane. Di questi 37 sono bambini. Una strage, compiuta dai caccia israeliani che hanno colpito la città biblica di Cana verso l’una di notte. ma i soccorsi hanno potuto raggiungere l’edificio raso al suolo solo al mattino, quando i bombardamenti sono cessati.

Il rimo effetto politico di questa nuova strage compiuta dagli israeliani è l’annullamento dell’incontro del presidente libanese Fuad Siniora con il segretario di Stato americano Condoleeza Rice. La Rice è tornata sabato sera in Medio oriente e, dopo gli incontri di domenica mattina con esponenti israeliani, avrebbe dovuto trasferirsi a Beirut per una nuova tornata di consultazioni con i leader libanesi.

A questo punto per i libanesi solo un «immediato e incondizionato» cessate il fuoco è accettabile. Lo ha detto il premier Siniora in una conferenza stampa convocata assieme al Nabih Berri, il presidente del Parlamento vicino gli Hezbollah. Siniora ha definito Israele «criminale di guerra» e ha aggiunto che non parteciperà a nessun negoziato se non ci ci sarà un cessate il fuoco. Siniora ha aggiunto di di voler «lanciare un grido molto forte a tutti i libanesi, tutti gli arabi e tutto il mondo perchè stiano al nostro fianco di fronte ai criminali di guerra israeliani». «La continuazione dell’ aggressione israeliana - ha aggiunto Siniora - non spezzerà la nostra fermezza. In questo momento qualsiasi discorso diverso dal cessate il fuoco non è accettabile».

Un cessate il fuoco che tuttavia non sembra essere nelle intenzioni israeliane. Il premier israeliano Ehud Olmert, poco prima della consueta riunione domenicale del suo gabinetto, ha detto che «Israele non ha alcuna fretta di sospendere» le operazioni, prima che siano stati raggiunti gli obiettivi fissati.

* www.unita.it, Pubblicato il 30.07.06


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