Nessuna tregua, Israele conferma ripresa raid Violenti scontri nel sud del paese tra israeliani e Hezbollah. E sulla «tregua immediata» l’Europa prima si divide poi trova un compromesso (La Stampa, 1/8/2006)
GERUSALEMME. Il governo israeliano ha dato via libera alla più grande operazione militare di terra in Libano da quando sono iniziate le ostilità, il 12 luglio, e confermato che allo scadere delle 48 ore di sospensione, alle due di questa notte, riprenderanno in pieno i raid aerei. L’esercito ha condotto quattro incursioni simultanee nei settori occidentale e centrale della frontiera con il Libano secondo fonti libanesi e della missione Unifil. Secondo una fonte, il gabinetto della sicurezza israeliano ha approvato un’offensiva di terra per 6-7 chilometri nel Libano meridionale, dove prima della guerra vivevano 300mila libanesi sciiti. Lo Stato ebraico insiste sul fatto che gli servono due settimane circa per sgominare la milizia sciita dell’Hezbollah. Soltanto dopo si potranno concludere le operazioni militari, consentendo il dispiegamento di un contingente multinazionale d’interposizione nel Sud. In questo contesto, proseguono a fatica gli sforzi delle cancellerie di tutto il mondo. A Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Ue si sono accordati su un testo che chiede «la cessazione immediata delle ostilità per arrivare a un accordo su cessate il fuoco durevole» in Medio oriente. Ieri l’Onu ha rinviato sine die una riunione preparatoria sulla forza di pace che avrebbe dovuto svolgersi a New York.
Sul terreno, le agenzie umanitarie continuano la corsa contro il tempo per distribuire aiuti alla popolazione e completare l’evacuazione dalle zone del sud, sfruttando l’ultimo giorno di tregua, ma la situazione è drammatica. Secondo la polizia libanese oggi si sarebbero susseguiti sei raid lungo il fiume Litani, a 30 chilometri dalla frontiera, altri tre nella regione della Bekaa (Libano orientale) e altri sei raid hanno preso di mira villaggi a est di Tiro. Secondo la Commissione dei soccorsi del governo libanese è di 828 morti e più di 3.200 feriti il bilancio di tre settimane di bombardamenti israeliani sul Libano