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Una nuova età della pietra. Le città invisibili ...

L’UmaNITA’: un arco ... baleno, sulla Terra!!! Una ’lezione’ di Italo Calvino

Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: - Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che m’importa.
domenica 6 agosto 2006 di Federico La Sala
Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
Ma qual’è la pietra che sostiene il ponte? - chiede Kublai Kan.
Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, - risponde Marco, - ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: - Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che m’importa.
Polo risponde: - Senza pietre non c’è arco.
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Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi (...)

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> L’UmaNITA’: un arco ... baleno, sulla Terra!!! ----In memoria di Italo Calvino: il percorso della Storia, le strade di Roma e una coppia di cavalli. Una nota a margine di una riflessione di Alessandro Romano.

lunedì 6 novembre 2023

ANTROPOLOGIA, ARCHEOLOGIA, FILOSOFIA, MATEMATICA, TEOLOGIA URBANISTICA E COSTITUZIONE ("IN PRINCIPIO ERA IL LOGOS"): "SÀPERE AUDE" (ORAZIO DI VENOSA).

Il percorso della Storia, le strade di Roma e una coppia di cavalli.

Una nota a margine di una riflessione di Alessandro Romano (Facebook, 06 n0vembre 2023):

      • Ciò che facciamo riecheggia nell’eternità, attraversa le singole vite degli uomini, tracciando il percorso della Storia. Pensate agli antichi ingegneri Romani, uomini senza nome, che dotarono per la prima volta, tutto il mondo conosciuto, di una sterminata serie di strade. Erano attraversate da carri, e le loro ruote scorrevano su binari a distanza di circa 140 cm, ossia quanto la larghezza della coppia di cavalli che li spingeva. Ancora in Inghilterra, in epoca moderna, le carrozze avevano la medesima larghezza, e quando costruirono le prime linee dei tram utilizzarono le stesse tecniche e materiali, fino ai binari delle stesse ferrovie, per i treni. Anche negli U.S.A. adottarono la medesima tecnologia. Avete mai notato quei razzi che accoppiano agli Shuttle in partenza per lo spazio? Giungendo tramite treno sul posto, essi viaggiano sempre sui medesimi binari larghi 140 cm. Una misura che è stata stabilita oltre duemila anni fa. Il futuro passa sempre dal passato, la Storia segue sempre i binari dell’umanità. Anche due mondi apparentemente lontanissimi, come possono essere gli ingegneri romani e i moderni ingegneri aerospaziali. Ecco perché amo tanto la Storia" (Alessandro Romano).

"Ecco perché amo tanto la Storia", chiarissimi "Alessandro" e "Romano" (CHIARISSIMO Alessandro Romano), perché si comincia a "contare" sempre da Due, da quel "Due In Uno" ("D.I.U."), di cui ogni "uno" e ogni "una" è figlio e figlia ... e che, solo sapendo contare, si possono fare Unità e Comunità, costruire strade e ponti, e raccontare storie.

      • "Calvino 100": "Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra. / Ma qual’è la pietra che sostiene il ponte? - chiede Kublai Kan. / Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, - risponde Marco, - ma dalla linea dell’arco che esse formano. / Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: - Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che m’importa. / Polo risponde: - Senza pietre non c’è arco. "(cfr. Italo Calvino, "Le città invisibili", Einaudi).

P. S. - "1435 mm: la vera storia dello scartamento standard":

"La distanza tra le due rotaie di un binario ferroviario, misurata tra le facce interne di queste, è detta scartamento. Com’è facilmente intuibile, per consentire la circolazione dei veicoli (i rotabili) tra diverse linee ferroviarie o tra paesi diversi, tale distanza deve essere standardizzata. La larghezza dei binari non è comunque identica per tutte le ferrovie del mondo: diverse esigenze tecniche ed economiche, ragioni storiche e - anche se sembra incredibile - politiche hanno determinato determinato una grande varietà di scartamenti più o meno diffusi. Tuttavia uno di questi ha nettamente prevalso sugli altri, tanto da essersi affermato come scartamento standard o scartamento normale: quello corrispondente a 4 piedi ed 8 pollici e 1⁄2 ovvero 1435 mm, oggi utilizzato da circa il 60% delle strade ferrate di tutto il mondo. Perché fu scelta proprio questa misura, che sembra essere tutt’altro che casuale, per creare uno degli standard più longevi e consolidati al mondo?

Una leggenda vorrebbe tale misura derivata dai solchi lasciati sulle strade dai carri romani, i quali avendo tutti la stessa distanza tra le ruote avrebbero costituito uno standard de facto che si sarebbe poi diffuso in tutto il mondo. Suggestivo, ma falso: l’origine dello scartamento normale non ha nulla a che vedere con i carri. È piuttosto frutto di una lunga serie di casualità, convenzioni, occorrenze pratiche ed eventi storici, che ha inizio nelle miniere [...]" (Laputa).

Federico La Sala


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