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Poesia della settimana

I ragazzi che si amano - di Jacques Prévert

venerdì 11 agosto 2006 di Vincenzo Tiano
I ragazzi che si amano
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo (...)

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> I ragazzi che si amano --- Lettera aperta a Benedetto XVI che ha attaccato nuovamente il riconoscimento delle unioni omosessuali (di Gianni Geraci).

sabato 22 dicembre 2012

Lettera aperta a Benedetto XVI che ha attaccato nuovamente il riconoscimento delle unioni omosessuali

di Gianni Geraci

-  in “http://gruppodelguado.blogspot.it/” del 21 dicembre 2012

Mi rendo conto di correr il rischio di apparire petulante, ma, a distanza di una settimana dalla mia ultima lettera aperta, sono costretto a scriverLe ancora.

Lo faccio dopo aver letto il testo del Suo discorso alla Curia romana in cui è tornato a parlare a sproposito dei matrimoni omosessuali.

Non so chi le spiega certe cose, ma se non gliel’hanno detto i suoi collaboratori, qualcuno deve pur spiegarglielo che l’identità sessuale è una cosa, mentre l’orientamento sessuale è un’altra cosa. La frase di Simone de Bevoir che lei ha citato nel suo discorso ha senz’altro a che fare con l’identità sessuale, ma non c’entra niente con l’orientamento sessuale e, tanto meno, c’entra con il riconoscimento delle unioni tra le persone dello stesso sesso.

Analogamente, non entro nel merito della sua affermazione che parla di «profonda erroneità» che porta l’uomo a negare «di avere una natura precostituita dalla sua corporeità», ma mi permetto di farle notare che anche questa frase non ha niente a che fare con l’orientamento omosessuale, visto che gli omosessuali non hanno nessun problema a identificarsi con il genere che emerge dalle loro caratteristiche fisiche.

Quando parla di questi argomenti, Santità, non si accorge di confondere le persone transessuali (che sì, hanno dei problemi a identificarsi con il genere che emerge dalla loro corporeità) con le persone omosessuali (che non hanno nessun problema da questo punto vista, ma che, invece, per motivi misteriosi, a differenza della maggioranza eterosessuale, sono attratti dalle persone del loro stesso genere).

Se, al posto di ascoltare gli esperti che la consigliano, ascoltasse le persone omosessuali e le persone transessuali, si troverebbe di fronte a situazioni ben curiose, come quella di un mio amico che, quando era uomo, aveva dei grossi problemi nell’identificarsi con il suo corpo maschile, ma che non ha mai avuto dubbi sul fatto di essere attratto dalle donne, tant’è che quando è diventata una donna ha continuato a cercare una donna con cui costruire una relazione di coppia.

Vede, Santità, tra i tanti drammi che vivono le persone omosessuali uno dei più grandi è quello di trovarsi sistematicamente di fronte a persone che parlano "di loro" senza aver mai parlato "con loro" dicendo cose che non hanno niente a che fare con le esperienze che vivono.

Ed è davvero un peccato che tra queste persone, da qualche tempo a questa parte, ci sia anche Lei.

Gianni Geraci (portavoce Gruppo del Guado)


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