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Poesia della settimana

I ragazzi che si amano - di Jacques Prévert

venerdì 11 agosto 2006 di Vincenzo Tiano
I ragazzi che si amano
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo (...)

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> I ragazzi che si amano ---- Unioni civili. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per la violazione del diritto

martedì 21 luglio 2015

Gay: Strasburgo condanna Italia, riconosca unioni. Salvini: "Altre le emergenze"

Corte diritti umani accoglie ragioni di tre coppie omosessuali

di Redazione ANSA

-  STRASBURGO
-  21 luglio 2015

L’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. I giudici di Strasburgo hanno condannato l’Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per la violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare di tre coppie omosessuali, che da anni vivono insieme in una relazione stabile. E ha stabilito che lo Stato dovrà versare a ognuno di loro 5 mila euro per danni morali. La Corte di Strasburgo ritiene che l’Italia debba introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso perché considera che "la protezione legale disponibile attualmente a coppie dello stesso sesso non solo non garantisce i bisogni fondamentali per una coppia che sia in una relazione stabile, ma non dà neanche sufficienti certezze". A fare ricorso alla Corte europea dei diritti umani sono state tre coppie di omosessuali che vivono insieme da anni rispettivamente a Trento, Milano e Lissone (provincia di Milano). Tutte e tre hanno chiesto ai loro Comuni di fare le pubblicazioni per potersi sposare ma si sono viste rifiutare la possibilità. La sentenza di oggi della Corte di Strasburgo diverrà definitiva tra 3 mesi se i ricorrenti o il Governo non chiederanno e otterranno un rinvio alla Grande Camera per un nuovo esame della questione.

Legali soddisfatti per la sentenza,servono garanzie - "È un risultato molto positivo che dice che una forma istituzionalmente definita a garanzia va data". Lo affermano gli avvocati Massimo Clara, Marilisa D’Amico e Cesare Pitea, legali di due delle tre coppie al centro del pronunciamento della Corte di Strasburgo sui matrimoni gay. "Il governo - aggiungono - è stato condannato ad un risarcimento. La decisione non impone vincoli sullo strumento da individuare, si tratti di matrimonio, Dico o altro, ma uno strumento serve".

Salvini, emergenze per etero e omosessuali sono altre - La Corte di Strasburgo condanna l’Italia perché non riconosce le coppie gay. Non una parola sull’immigrazione, sulle tasse, sulle pensioni, sulla disoccupazione. Penso che le emergenze, per eterosessuali e omosessuali, siano queste. La Corte di Strasburgo ha rotto le palle! Non sarà un burocrate europeo a decidere il Futuro nostro, e dei nostri figli". Lo scrive su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini.

A Strasburgo pendono altri 4 ricorsi contro Italia - Quella di oggi potrebbe essere solo la prima di una serie di sentenze con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo si pronuncerà sulla necessità di introdurre nell’ordinamento nazionale una norma che riconosca le unioni civili. Davanti ai giudici di Strasburgo sono infatti pendenti altri quattro ricorsi riguardanti la registrazione di matrimoni contratti all’estero e uno in cui si chiede di condannare l’Italia perché ha impedito il ricongiungimento familiare di una coppia formata da un cittadino italiano e dal suo compagno neozelandese. La Corte di Strasburgo ha già comunicato al governo i ricorsi presentati da varie coppie (di cui una formata da donne e le altre da uomini) che essendosi sposate in Canada e Olanda hanno chiesto alle autorità italiane di registrare l’atto di nozze. Tutte le coppie si sono viste rifiutare la trascrizione perché la legge italiana non riconosce il matrimonio tra persone dello sesso sesso. Le coppie si sono quindi rivolte alla Corte di Strasburgo sostenendo che l’Italia sta violando il loro diritto al rispetto della vita privata e familiare, al matrimonio e a non essere discriminati perché nella legislazione non è prevista alcuna forma di riconoscimento legale della loro unione. In pratica, le stesse argomentazioni sostenute dai ricorrenti a cui oggi Strasburgo ha dato ragione. L’altra causa pendente davanti alla Corte è invece incentrata sull’impossibilità per un cittadino della Nuova Zelanda di ottenere un permesso di soggiorno come membro della famiglia per raggiungere il suo compagno italiano. Nel suo ricorso, la coppia - che ha finito per trasferirsi per ora in Olanda - accusa l’Italia di averli discriminati sulla base del loro orientamento sessuale rispetto agli altri cittadini.


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