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Nell’ anniversario dell’assassinio del generale Dalla Chiesa...

CHIESA, POLITICA, E ... "MAMMASANTISSIMA". INTERVISTA AL CARDINALE PAPPALARDO di Ariel Levi di Gualdo

domenica 3 settembre 2006 di Federico La Sala
[...] «Non basta osservare la legalità, se il
senso del dovere morale e della giustizia
non forma prima le coscienze.
Tutto passa per la rottura d’equilibri
di collusione tra politica e Cosa Nostra,
ma purtroppo è sempre diffusa
un’ idea letale: "Se le cose non possono
esser cambiate vanno lasciate
come sono". Così si accetta che la
politica sia stata scissa dall’etica, se
non peggio fusa talora al malaffare.
Per i cristiani, la rottura d’equilibri
perversi, è in mano all’uomo sin da (...)

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> CHIESA, POLITICA, E ... "MAMMASANTISSIMA". ---- Napolitano ricorda Carlo Alberto Dalla Chiesa. Messaggio al prefetto di Palermo per il 27esimo anniversario.

giovedì 3 settembre 2009


-  Messaggio del capo dello Stato al prefetto di Palermo per il 27esimo anniversario
-  del "vile agguato" nel quale furono uccisi il generale, la moglie e l’agente di scorta

-  Napolitano ricorda Dalla Chiesa
-  "Vigilanza continua contro la mafia"

-  "Il Paese ricorda con immutata emozione la cieca violenza di quell’atto" *

ROMA - "Il sacrificio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e quello di tanti altri caduti per mano di mafia debbono restare vivi nella memoria di tutti e imporre alle istituzioni, alla società civile e alle nuove generazioni una continua vigilanza contro le persistenti forme di presenza e di infiltrazione della criminalità organizzata, non meno pericolose anche quando meno appariscenti". E’ il monito che lancia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al prefetto di Palermo Giancarlo Trevisone, in occasione del ventisettesimo anniversario del "vile agguato" nel quale furono uccisi il prefetto generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo.

Il capo dello Stato, "interpretando i sentimenti di tutti gli italiani e rinnovando il personale e sentito omaggio", sottolinea che "il Paese ricorda con immutata emozione la cieca violenza di quell’atto con il quale la mafia volle colpire un fedele servitore dello Stato, pronto a contrastarla con nuovi ed efficaci metodi investigativi e con il coinvolgimento e il sostegno dell’intera popolazione: così come aveva fatto negli anni precedenti quando, con determinazione e intelligenza, aveva combattuto la feroce aggressione terroristica".

Napolitano ricorda significativamente che "il barbaro attentato provocò un unanime moto di indignazione, cui seguì un più deciso e convergente impegno delle istituzioni e della società civile, che ha consentito di infliggere colpi sempre più duri alla criminalità mafiosa ed alla sua capacità di controllo del territorio. Le dolorose immagini di quella tragica sera - avverte - non debbono però essere dimenticate".

* la Repubblica, 3 settembre 2009


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