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Omofobia diffusa e femminicidio!!!

"Troppo odio verso le donne: è la più lunga guerra che conosco"! ITALIA: BASTA CON IL SILENZIO !!! Un’interrogazione parlamentare (2006) di Titti De Simone, Franco Grillini, Wladimir Luxuria

sabato 21 luglio 2007 di Federico La Sala
ITALIA:BASTA CON IL SILENZIO !!! Un’interrogazione parlamentare di Titti De Simone, Franco Grillini, Wladimir Luxuria

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giovedì 7 settembre 2006

18 APRILE 2004 - 18 AGOSTO 2006 di Cinzia Ricci (WWW.CINZIARICCI.IT)

18 APRILE 2004 - 18 AGOSTO 2006

A poco più di due anni dal nostro caso, ecco che un’altra ragazza lesbica ha dovuto subire uno stupro - politico. Non è senza nome, come le decine, le centinaia che non denunciano o non finiscono sui giornali - si chiama Paola. Ha trent’anni e frequenta Torre del Lago, il "Mama Mia" - l’Eldorado dei Gay e delle lesbiche nuovo millennio. Nei giorni scorsi mi ha scritto una donna che non conoscevo prima dell’Aprile 2004 - che fu talmente indignata dal silenzio o dagli insulti che dovemmo sopportare da contattarmi personalmente per chiedermene conto. Era sconvolta: «Cinzia, è terribile! Nessuno ricorda Sara...».

L’aggressione che abbiamo subito, non è mai esistita, amica mia. Soprattutto il movimento LGBT* (quello che popola ed anima il ghetto, quello dei leader che siedono in parlamento, vanno in TV, che si fanno interpreti dei nostri bisogni, delle nostre opinioni) ha finto che non sia mai avvenuta o, dopo qualche parola di circostanza, ha girato la testa da un’altra parte. Chi sapeva ha dimenticato in fretta perché non aveva nessun motivo personale per tenerlo a mente, o ne aveva molti per liberarsene. Sara non ha subito violenza nella pineta dietro al "Mama Mia". L’ha subita in una zona di campagna, nei pressi della mia abitazione, lontano dal palcoscenico, dal ghetto. Non abbiamo denunciato pubblicamente l’accaduto per farci pubblicità (???), come troppi hanno insinuato, ma perché dopo appena 50 giorni la magistratura stava tentando di archiviare la pratica! E non l’abbiamo denunciata subito perché furono i carabinieri a pregarci di non farlo per poter indagare senza avere i riflettori puntati addosso - se avessero saputo che a nessuno importava un fico secco, non si sarebbero dati tanta pena. Una violenza sessuale, contro una donna lesbica, in provincia di Lucca. Un agguato premeditato, dettato da lesbofobia. Due uomini, alti. Italiani. Le analogie finiscono qui.

Se mai saranno identificati, mi chiedo se a qualcuno verrà in mente di far vedere le loro foto a Sara. Non credo - perché esistono stupri di serie "A" e stupri di serie "B". Stupri da commentare usando il condizionale e stupri garantiti. Stupri stupri e mezzi stupri. Stupri buoni per riempire una pagina di giornale, e stupri di cui non è opportuno interessarsi... Così, dopo la notizia della violenza sessuale inferta a Paola, mi sono sentita in colpa per aver avuto ragione, inferocita per non essere stata ascoltata. Ho pensato: se alla manifestazione di Lucca fossero venuti in diecimila invece di duecento (ma per la vetrina infranta alla Libreria Baroni furono duemila!), se la comunità LGBT*, le associazioni, gli inquirenti, i politici e i giornalisti avessero fatto il proprio lavoro, oggi, forse, lei e le altre starebbero a cena con le amiche, a ridere e scherzare, invece... Poi, il colpo di grazia alla mia (alla nostra) emotività già messa a dura prova.

Il 5 Settembre 2006, “La Nazione”, “Il Tirreno” e “Il Corriere di Lucca” pubblicano contemporaneamente la notiziona che l’aggressione avvenuta nel 2004, è stata... archiviata. Accidenti, che tempismo - solo un anno di ritardo! Gli articoli, a parte le solite fantasticherie riproposte sebbene pubblicamente smentite, forniscono particolari dettagliatissimi sull’indagine, prova che, questa volta, qualcosa a qualcuno l’hanno chiesta. Volevano far fare bella figura agli inquirenti e a loro stessi - gli ipocriti... L’avrebbero fatta se avessero onestamente scritto che l’inchiesta è stata archiviata a meno di dodici mesi dai fatti dopo ben tre tentativi andati a vuoto perché NOI ci siamo opposte (al quarto abbiamo desistito, ovviamente - potevamo aspettarci un miracolo)? Ragionevolmente: QUESTA, che razza d’indagine può mai essere stata? Tanta solerzia, tanto sospetto puntiglio, tanto manifesto paraculismo, avremmo voluto vederlo quando facevano a gara nell’insinuare il dubbio che cose del genere fossero avvenute! Quando, invece d’informare su quello che succede in questa città, in questo paese, tacevano, insabbiavano, minimizzavano, screditavano! Ed ora c’è persino chi finge di distrapparsi le vesti, grida allo scandalo, s’indigna. Troppo tardi - e troppo facile farlo a posteriori, quando non serve più.

Ad oggi, le uniche persone che posso ringraziare, sono alcune donne della Commissione Provinciale Pari Opportunità di Lucca e pochi altri che a titolo personale si sono esposti, ci sono stati vicino, annichiliti come noi di fronte alla cattiveria, al menefreghismo, all’opportunismo e all’ottusità dei nostri simili - uomini o donne, di sinistra o di destra, etero o omosessuali che fossero. Ogni santo giorno leggo storie di persone offese, abusate, aggredite. Conosco ogni loro pensiero, ogni loro emozione, so cosa significa sapersi vulnerabili, soli, ho visto e ogni giorno rivedo negli occhi della gente la stessa indifferenza, la stessa incredulità o malafede, lo stesso fastidio, sulle labbra quei sorrisetti che procurano più dolore di una coltellata, che levano il fiato - e non mi do pace. Come si fa a non capire? Come si fa a fregarsene? Come si può pensare che una persona meriti quel che ha subito, che se l’è cercato? Come si fa a lasciarla sola? Come ci si può credere persone dabbene sapendo di aver contribuito alla sua sofferenza, o di non aver fatto quello che era nelle nostre possibilità per alleviarla?

Per noi è stato un disastro - durante e dopo l’aggressione. Mi auguro che a Paola vada meglio, mi auguro ed auguro a tutte le Paola che verranno una legge antidiscriminatoria che finalmente definisca e punisca in modo specifico i reati dettati da omo, lesbo e transfobia, che i politici esigano l’applicazione di questa legge, che gli inquirenti la smettano di usare due pesi e due misure. Tuttavia, dobbiamo guardare in faccia la realtà: se alla vigilia dell’adozione da parte del Parlamento nigeriano di una legge che vieta i matrimoni tra persone dello stesso sesso punendoli con il carcere, ben 56 parlamentari italiani sottoscrivono e inviano a quel governo una lettera per scongiurarne l’approvazione, ma poi, di fronte a quello che succede in casa nostra, all’ennesimo caso di stupro politico ai danni di una lesbica), soltanto Franco Grillini, Titti De Simone e Vladimir Luxuria firmano un’interrogazione parlamentare e a tutti sembra che abbiano fatto chissà cosa, è evidente che non c’è alcun motivo per essere ottimisti o speranzosi, ma per essere incazzati e preoccupati sì, e molto anche - con ragione da vendere.

C. Ricci - Lucca, 6 Settembre 2006

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