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Sotto il Vesuvio...

ITALIA: NAPOLI ... UNA "GOMORRA", UN INFERNO!!! Un ’resoconto’ e una denuncia di Roberto SAVIANO

venerdì 8 settembre 2006 di Federico La Sala
PER FIRMARE APPELLO DI SOLIDARIETA’ A ROBERTO SAVIANO: http://www.sosteniamosaviano.net/

[...]Le leggi speciali chieste per Napoli sembrano essere quasi un palliativo. La situazione è speciale perché Napoli è una ferita che non riguarda solo Napoli. Nessuno può più affermare: ’Non mi riguarda’. Da qui si innescano economie e contraddizioni che irrorano il resto del paese: dai capitali criminali che altrove diventano legali, sino (...)

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sabato 9 settembre 2006

Iervolino: «Napoli non è ostaggio ma troppe volte siamo rimasti soli»

di Massimilano Amato *

Le tante Napoli della Iervolino. Quella del volontariato laico e cattolico, quella del sindacato, quella degli studenti anticamorra, quella delle istituzioni che costituiscono ancora un argine robusto contro ogni tipo di infiltrazioni. Le tante Napoli del sindaco si sono incontrate ieri sera all’Arenella, per ricordare Salvatore Buglione, 51 anni, accoltellato nell’edicola di famiglia, ma anche per ribadire che la speranza non è morta.

Eppure c’è chi ritiene che questa città sia diventata un unico, immenso universo criminale...

«Ma per carità, prenda le parole del cardinale Sepe: a Napoli, dice, ho trovato un grande laicato cattolico e una Chiesa più viva che mai. Io aggiungo le forze dell’associazionismo laico, i coordinamenti antiracket e antiusura, il sindacato, gli studenti. Guardi, lo dico contro i miei stessi interessi: la società civile, in questa città, è perfino avanti alla società politica, ai partiti. Le istituzioni, specie quelle più vicine ai cittadini e ai movimenti, reggono il passo: ricordo i protocolli per la legalità stipulati nelle nuove municipalità, Scampia in testa. Hanno fatto tutto da soli. Quella dell’Espresso (il settimanale ieri ha dedicato la sua copertina a «Napoli perduta», ndr) è una posizione precostituita, che ignora una cosa che va ribadita a gran voce: fino a 20 anni fa la camorra era nelle istituzioni. Adesso non c’è più».

Da poche ore lei è titolare di poteri speciali, ma solo in materia di traffico e mobilità: non è troppo poco?

«Guardi, la camorra è un fenomeno con radici sociali e culturali profonde. Non ci sarà mai un provvedimento, se non un miracolo di San Gennaro, in grado di stroncarlo da solo. I poteri speciali sono una cosa limitata rispetto all’emergenza criminale, ma sono già qualcosa. Io ho fermi da anni duecento milioni di euro per nuovi parcheggi. Ora posso finalmente sbloccarli».

Dica la verità, sindaco: si è mai sentita sola, seduta sulla polveriera Napoli?

«È capitato molte volte. Ma l’intesa con le altre istituzioni locali è di ferro, e aiuta moltissimo. E poi, ci sono gli alleati di cui parlavo prima: le associazioni, i sindacati... ».

Il cardinale Sepe ha parlato di una città diseducata al senso civico. Lei è d’accordo?

«In parte sì, intendendo il senso civico nelle cose più alte, ma anche in quelle più banali. Sono stata in vacanza a Vasto, in Abruzzo: non ho visto una cartaccia per strada. Se penso a quante difficoltà incontriamo per far partire la raccolta differenziata, o la fatica per affermare la cultura del casco salvavita... D’altra parte, però, vedo segnali forti che arrivano dalla scuola, proprio nelle zone a più alto rischio criminale. Questa è la città dei contrasti, dove c’è il meglio e il peggio di tutto».

Nella scorsa legislatura lei ha capeggiato la rivolta dei sindaci contro i tagli governativi. Nel primo scorcio di quella in corso, non è mancata qualche incomprensione con il governo in carica. Ma è Roma che è sorda o siete voi che non vi fate capire?

«A volte ho la sensazione che ci sia una percezione errata di quello che avviene. Le faccio un esempio: a Napoli ho 35 mila famiglie sotto il livello di povertà. Spesso mi sono sentita dire da funzionari ministeriali: ma perché non li manda a lavorare? E i posti, dove sono? Con questo governo le cose sono migliorate: l’intesa con Prodi e il nostro ministro Nicolais è forte, grazie a Pecoraro Scanio abbiamo risolto la questione della bonifica di Bagnoli su cui, nei cinque anni precedenti, c’era stato il boicottaggio del governo. Non è poco».

Questione rifiuti: la linea è sempre quella del termovalorizzatore?

«La linea è quella di una maggiore responsabilizzazione degli enti locali. Non solo a Parigi e a Vienna, ma a Modena il termovalorizzatore ha risolto il problema e ora produce energia per la città. Il ministro sostiene che ci sono soluzioni ancora più sicure. Io dico: discutiamone, ma muoviamoci subito».

Bagnoli e Napoli Est i poli dello sviluppo futuro: ma siamo proprio sicuri che si riuscirà a tenerne fuori la camorra?

«Sono questioni diverse: l’operazione Bagnoli si è sbloccata. In autunno partiranno i cantieri per i tre grandi parchi a tema. A Napoli Est ci sono grossi problemi da superare. Quanto alle infiltrazioni, saremmo stupidi se procedessimo per compartimenti stagni. La bonifica sociale e il controllo di legalità devono marciare appaiati. Ma lo sviluppo passa anche attraverso una nuova fiscalità compensativa: a Napoli fare impresa costa almeno il 20% in più che altrove».

Martedì lei, Bassolino e il presidente della provincia, Di Palma, incontrerete Amato: le prime tre cose che lei chiederà...

«In sintesi: più forze dell’ordine sul territorio, meno tagli per le attività di prevenzione sociale, velocizzazione dell’iter per la costruzione della cittadella della polizia».

* www.unita.it, Pubblicato il: 09.09.06 Modificato il: 09.09.06 alle ore 12.48


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