Più di centomila pachistani in lacrime si sono radunati oggi dinanzi alla tomba della Bhutto
un anno dopo il suo assassinio. Il primo ministro la commemora nel palazzo del governo
Pakistan, in migliaia a ricordare Benazir
Il premier: "Non attaccheremo l’India"
Nonostante le relazioni tra i due Paesi siano molto deteriorate, Gilani ribadisce
"Noi vogliamo relazioni di amicizia con i nostri vicini. Ma, se ci attaccano, sapremo difenderci" *
GARHI KHUDA BAKHSH - Più di centomila pachistani in lacrime si sono radunati oggi intorno alla tomba dell’ex primo ministro Benazir Bhutto, nel sud del paese, un anno esatto dopo il suo assassinio. E, nel corso della cerimonia di commemorazione, il primo ministro pachistano Yusuf Raza Gilani ha ribadito che il Paese non vuole la guerra con l’India, nonostante le relazioni tra i due stati siano decisamente deteriorate, in seguito agli attentati di Mumbai.
"Non cerchiamo lo scontro con i nostri vicini. Vogliamo avere delle relazioni di amicizia con loro", ha dichiarato Gilani, nel corso della cerimonia in onore di Benazir Bhutto organizzata nella residenza ufficiale del governo. "Vi assicuro ancora una volta che non prendermo l’iniziativa. - ha detto ancora Gilani - Non faremo altro che reagire. Non saremo noi a lanciarci in un’avventura imprudente, ma, nello stesso tempo, saremo capaci di difendere il nostro Paese".
E intanto già dalle prime ore del mattino una marea di persone, alcune delle quali si battevano il petto per esprimere l’intensa emozione, ha fatto pressione ai posti di controllo situati all’entrata del cimitero dove si trova il mausoleo della famiglia Bhutto, nel villaggio di Garhi Khuda Bakhsh.
Il flusso ininterrotto di gente che sta continuando ad arrivare ha costretto le autorità a ritardare l’inizio della cerimonia di omaggio, inizialmente prevista per le ore 9 locali.
Il vedovo di Benazir, Asif Ali Zardari, presidente del Pakistan da settembre, e suo figlio, Bilawal Bhutto Zardari, entrambi copresidenti del Partito del popolo pachistano (PPP), sono attesi sul posto per condurre la processione e presiedere la cerimonia, che inizierà con una lettura del Corano, il libro santo dell’Islam. Un enorme dispositivo di sicurezza è stato dispiegato sul posto.
* la Repubblica, 27 dicembre 2008