Agi 2.11.09
Poesia: Joumana Haddad, con Lilith un successo gigantesco
(AGI) - Roma, 2 nov. - Quasi 2 mila copie vendute in poco piu’ di una settimana, un gran pubblico entusiasta accorso alle sue presentazioni, numerose interviste radiotelevisive e della carta stampata. Questi i dati del gran successo avuto da Joumana Haddad con ’Il ritorno di Lilith’, la prima opera integrale in italiano edita da ’L’Asino d’oro, nella sua tournee italiana appena conclusasi.
"Non e’ stato un gran successo ma un successo gigantesco!", chiosa la scrittrice libanese, che annuncia una nuova avventura letteraria sempre con l’Asino d’oro per il 2010. E, assicura, nel suo stile: scrivere con le unghie perche’ le piace scavare, andare in profondita’.
Come ha fatto con ’Il ritorno di Lilith’ per sferzare le donne: perche’ non fate sentire le vostre voci? Non mostrate le vostre unghie? Quali i motivi di questo ’successo gigantesco’ che tra l’altro smentisce il luogo comune che la poesia non la legge nessuno?
"Innanzitutto il valore letterario dell’opera. Poi il lavoro, la riflessione del poeta che deve sostenere, accompagnare il testo non smentirlo ma rendendolo piu’ solido e forte", risponde certa e soddisfatta la Haddad. "Quindi l’ottimo lavoro della casa editrice - aggiunge - ed infine la qualita’ della traduzione: sono questi i quattro elementi del successo gigantesco. E direi non solo del libro in se’. Ma del dialogo culturale che ha piu’ valore del dialogo politico".
’Il ritorno di Lilith’, e’ un libro di poesia ed affronta un tema attualissimo ma al tempo stesso controverso: la donna ed il suo essere, e poi il suo ruolo nella societa’. "Verissimo - precisa la Haddad - Il libro ruota tutto attorno alla donna, alla sua identita’, al suo essere: e in questo sta il suo valore letterario".
E si puo’ dire che in questo sta il suo valore culturale che si integra con il dialogo culturale di cui ha parlato? "Si’ sono d’accordo, noi tutti abbiamo bisogno - spiega la Haddad - del dialogo a livello culturale, che ha piu’ valore del dialogo politico, perche’ si riscontrano i segni piu’ solidi di sensibilita’ e comunicazione da parte della gente".
Che per la politica ha ben poca fiducia. "Sono convinta che e’ dal dialogo culturale che ci si conosce meglio, di piu’ e - precisa la Haddad - e piu’ profondamente".
Contaminarsi dunque come cultura, tradizione, modo e stile di vita, insomma. "Si’ e’ a questo che penso", evidenzia la Haddad anche sulla base del gran successo anzi del successo gigantesco, riscontrato come presenza di pubblico. Joumana Haddad, e lo ha spiegato bene, vuole, con ’Il ritorno di Lilith’, sprigionare e poi alimentare una ’speranza’ per le donne arabe oppresse ma anche di altri paesi, Italia compresa: del resto l’oppressione della donna, pur se registra diverse modalita’ sul piano fisico, e’ identica come intenzionalita’.
E Lilith la prima donna creata che non si sottomise e non si ridusse in schiavitu’ ad Adamo e’ la speranza per le donne. Dunque, "donne ribellatevi - e’ il messaggio della Haddad - fate sentire la vostra voce, mostrate le unghie". (AGI)