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Visita pastorale del Papa a Napoli ....

ALLARME: "CAMORRA"!!!, "MAMMASANTISSIMA"!!! CAMBIARE ROTTA!!! PER L’ITALIA, PER NAPOLI, RIPARTIRE DALLE RADICI MODERNE, EU-ANGELICHE E FRANCESCANE - dal "presepe"!!! A tutta NAPOLI e al coraggioso Cardinale SEPE un augurio e una sollecitazione, a camminare insieme sulla strada della civiltà del dialogo e dell’amore. W o ITALY !!!

martedì 23 ottobre 2007 di Federico La Sala
TUTTO A "CARO-PREZZO": QUESTO "IL VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO". IL VANGELO DI RATZINGER, BERTONE, RUINI, BAGNASCO E DI TUTTI I VESCOVI.
PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON PEPPINO DIANA. «La camorra ha assassinato il nostro paese, noi lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti e riannunciare la "Parola di Vita"».


L’Italia ripudia la guerra! Ed è per lo (...)

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> Da Figlio di "Mammasantissima" ... a "Figlio della Madonna": da Ratisbona a Napoli, la tragica rappresentazione cattolico-romana del VAN-GELO DI COSTANTINO-RATZINGER è ormai alla fine! DANTE, con il "cinico" DIOGENE, rivede IL SOLE e comincia a sorridere: La COMMEDIA, quella DIVINA, inizia - e già tutti e tutte ... non siamo più all’Inferno!!!

domenica 1 ottobre 2006

-01 ottobre 2006 - dal blog di Sandro Magister *

Fuoco senza quartiere sul papa, da un altro gesuita islamologo

Lunedì 25 settembre, mentre Benedetto XVI parlava ai rappresentanti diplomatici dei paesi musulmani, un dotto gesuita islamologo spiegava a una vasta platea di musulmani che il papa aveva sbagliato tutto.

Lo spiegava in diretta radiofonica sul sito on line multilingue dello sceicco Yusuf Qaradawi: l’opinion maker più ascoltato del mondo arabo, star della tv Al Jazeera, ideologo dei Fratelli Musulmani, esaltatore del "martirio" degli uomini bomba.

Questo gesuita è Thomas Michel, canadese trapiantato a Roma, dal 1981 al 1994 l’islamologo più autorevole del pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, di cui resta consultore, attualmente responsabile ufficiale del dialogo con l’islam per la Compagnia di Gesù e per la federazione delle conferenze episcopali dell’Asia.

Rispondendo alla prima domanda, padre Michel ha subito ricordato che Giovanni Paolo II faceva sempre controllare in anticipo da lui i propri discorsi riguardanti l’islam: "In qualche occasione trovavo delle frasi che mi sembravano offensive, lo facevo notare al papa e lui sempre le cancellava dal testo". Cosa che invece - ha aggiunto - Benedetto XVI non fa.

La trascrizione completa in inglese del botta e risposta tra padre Michel e i suoi interlocutori la trovi nel sito www.islamonline.net, sotto il titolo "Fr. Thomas Michel. Ask a Vatican Official".

Eccone qui di seguito alcuni passaggi:

"A Ratisbona, Benedetto XVI ha esposto il suo punto di vista personale. Non c’è dubbio che in Vaticano alcuni sono d’accordo con lui, ma ce ne sono anche molti che non concordano affatto con le vedute personali del papa".

"Sì, penso che utilizzando un autore mal informato e carico di pregiudizi come Manuele Paleologo il papa abbia seminato mancanza di rispetto nei confronti dei musulmani. Noi cristiani dobbiamo ai musulmani delle scuse".

"Il papa probabilmente ragionava come un accademico e non ha capito che così tanta gente avrebbe ascoltato quello che diceva. In questo caso, penso che il papa avrebbe dovuto avere migliori consiglieri, i quali gli avrebbero detto che quelle sue parole distruggevano anni di fiducia e di apertura tra cristiani e musulmani".

"La citazione del Paleologo è stata una pessima idea. Il mio pensiero è che ogni volta che usiamo un esempio negativo noi dovremmo prenderlo dalla nostra storia piuttosto che da quella degli altri. Il papa avrebbe potuto usare le Crociate, per esempio, se voleva criticare la violenza ispirata dalla religione e non recare offesa ad altri".

"Non credo che le parole del papa siano state sagge. Qualcuno in Vaticano avrebbe dovuto dirglelo prima che egli rendesse pubblico il suo pensiero. La rabbia che è esplosa sarebbe stata evitata se i consiglieri e gli assistenti del papa avessero fatto bene il loro lavoro. Spero che le parole del papa, che non sono state sagge, non diano alimento ad altra violenza. Spero che i musulmani accettino le sue scuse e perdonino. Ma ci vorrà molto tempo per ricostruire la fiducia che c’era stata con papa Giovanni Paolo II".

"Ho lavorato in Vaticano come capo dell’ufficio per l’islam tredici anni, dal 1981 al 1994. Ora non ho più questa carica, ma sono un ’consultore’’. Amici in Vaticano mi hanno detto che il papa non li ha chiamati per spiegare loro che cosa intendeva dire nel suo discorso. Fin dall’inizio il suo messaggio non era chiaro a tutti i dirigenti vaticani. La grande maggioranza di loro non ha neppure visto il testo fino a che ne hanno letto qualcosa sui giornali. I pochi che erano vicini al papa dissero ai giornalisti - a condizione di restare anonimi - che essi avevano espresso delle riserve sul testo".

"Quello che i musulmani hanno chiesto è stata una precisa, diretta richiesta di scuse, una volta per tutte, niente di più. E’ ciò che anch’io vorrei vedere. Tra uomini, ciò che comincia come una richiesta di scuse spesso diventa una autogiustificazione. Per esempio: ’Mi dispiace di essere arrivato in ritardo, ma ho ricevuto troppo tardi il vostro messaggio e poi non mi avete detto con chiarezza dove ci si doveva incontrare...’. Simili ’scuse’ tendono a non essere accettate e i cattivi sentimenti continuano".

*

http://blog.espressonline.it/weblog/stories.php?topic=03/04/09/3080386


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