Napoli, in 100mila al corteo dei sindacati contro la camorra *
«Non molleremo, nessuna rassegnazione, non chiniamo la testa. Non chiudiamo gli occhi e le orecchie. Siamo in campo e ci resteremo». Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, conclude con queste parole la manifestazione nazionale organizzata a Napoli dai sindacati confederali per dire no alla camorra.
Nel nome di «legalità e sviluppo per la Campania, il Mezzogiorno e l’Italia», almeno 100mila persone hanno aderito al corteo che ha attraversato il centro cittadino mentre uno sciopero di 8 ore, esteso a tutta la Campania, bloccava scuole, trasporto pubblico, uffici, banche, per testimoniare, come ha sottolineato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, «l’avversione dei lavoratori campani e di tutti i lavoratori italiani verso i poteri criminali, che non solo creano squilibri nelle comunità perché con la violenza intimidiscono le persone, ma ipotecano anche lo sviluppo».
Secondo dati forniti dai sindacati l’astensione dal lavoro al porto è stata del 90%, alla Whirpool, alla Seda, all’Alenia, alla Firemar e alla Marconi del 70%, all’Ansaldo del 90% e alla Fincantieri del 95%. Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, che, come il presidente della Campania Antonio Bassolino e quello della Provincia Dino Di Palma, ha partecipato camminando con il corteo per un tratto di strada, ha abbracciato Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti ringraziandoli per le iniziative messe in campo per la città.
«La battaglia per la legalità unisce - ha detto il numero uno della Cgil - non può essere come pensa qualche politico del Nord che è qualcosa che deve dividere dal resto del Paese. La dimostrazione è oggi qui, in questa manifestazione che ci vede tutti uniti».
Formazione, scuola, ricerca, università: sono questi per Epifani «i terreni essenziali per combattere la criminalità organizzata». Poi un messaggio dal segretario della Cgil al Governo: «Dopo la Finanziaria si ricominci da qui, dal lavoro, dagli investimenti, dal Mezzogiorno».
Appello alle istituzioni anche da Luigi Angeletti: «Ci siamo stufati, vogliamo vedere i fatti - dice con fermezza il numero uno della Uil a proposito del piano della sicurezza promosso dal governo lo scorso novembre, uno strumento voluto dal ministro degli Interni Giuliano Amato per contrastare la situazione di emergenza che, con una escalation di violenza, ha colpito Napoli dall’inizio dell’autunno- Probabilmente il piano sicurezza è un buon piano ma bisogna andare oltre. Abbiamo diritto di vedere che le cose stanno cambiando».
«Amato ha fatto molto bene, ha ragione quando dice che i camorristi fanno schifo» sono state le parole di Bassolino al momento di prendere parte al corteo. Secondo il presidente della Regione è importante avere fatti simbolici, ma soprattutto «bisogna essere inflessibili e implacabili contro i santuari della camorra». Per il governatore «questa dimostrazione dimostra che stiamo reagendo, che si combatte e che lo si fa in modo giusto, e che il mondo del lavoro e della democrazia sono più forti della camorra e della criminalità organizzata».
* l’Unità, Pubblicato il: 15.12.06, Modificato il: 15.12.06 alle ore 19.23