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Visita pastorale del Papa a Napoli ....

ALLARME: "CAMORRA"!!!, "MAMMASANTISSIMA"!!! CAMBIARE ROTTA!!! PER L’ITALIA, PER NAPOLI, RIPARTIRE DALLE RADICI MODERNE, EU-ANGELICHE E FRANCESCANE - dal "presepe"!!! A tutta NAPOLI e al coraggioso Cardinale SEPE un augurio e una sollecitazione, a camminare insieme sulla strada della civiltà del dialogo e dell’amore. W o ITALY !!!

martedì 23 ottobre 2007 di Federico La Sala
TUTTO A "CARO-PREZZO": QUESTO "IL VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO". IL VANGELO DI RATZINGER, BERTONE, RUINI, BAGNASCO E DI TUTTI I VESCOVI.
PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON PEPPINO DIANA. «La camorra ha assassinato il nostro paese, noi lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti e riannunciare la "Parola di Vita"».


L’Italia ripudia la guerra! Ed è per lo (...)

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> ALLARME: "CAMORRA"!!! ---- «Camorristi, voi che seminate morte, sappiate che siete già stati condannati a morte: in questa vita e nell’altra», tuona il cardinale Crescenzio Sepe. Le strade di Marianella sono illuminate dalle fiaccole. Le finestre, stavolta, sono aperte (di dario Del Porto)..

lunedì 22 ottobre 2012

Il cardinale: camorristi già condannati a morte

di Dario Del Porto (la Repubblica, 22 ottobre 2012)

«Camorristi, voi che seminate morte, sappiate che siete già stati condannati a morte: in questa vita e nell’altra», tuona il cardinale Crescenzio Sepe. Le strade di Marianella sono illuminate dalle fiaccole. Le finestre, stavolta, sono aperte. C’è gente affacciata ai balconi. E dopo gli applausi, duemila voci cominciano a gridare. Una, dieci, sedici volte: «Noi non abbiamo paura». Accanto all’arcivescovo, una ragazza porta la foto di un momento felice. C’è lei che sorride, accanto all’uomo che aveva scelto come sposo. È Rosanna Ferrigno, la fidanzata di Pasquale Romano, ucciso per errore dai killer della nuova faida di Scampia. La sorregge il fratello Gennaro, che afferma: «Il quartiere ha risposto bene, è la reazione che tutta Napoli aspettava».

A guidare la fiaccolata, i parroci della periferia settentrionale di Napoli, ferita dalla nuova faida di Scampia. Accanto a loro, anche don Tonino Palmese, di Libera. E don Francesco Minervino, il decano delle parrocchie della zona, che afferma: «Vogliamo ribadire con forza che noi non abbiamo paura di chi semina il terrore». Si rivolge alla politica, don Francesco che «cerca palcoscenici». E «all’altra Napoli», quella che ignora le periferie e poi «viene qui a comprare la droga. Questa zona è ferita. Lo diciamo anche a quei professionisti che in qualche modo vengono qui a sostenere la camorra: liberateci da questa piaga. Noi, anche quando le fiaccole saranno spente, saremo ancora qui».

Il presidente della Municipalità, Angelo Pisani, batte sul tasto del quartiere dimenticato. «La gente si sente sola e anche stasera non ci sono istituzioni al loro fianco. È vero, si vedono finalmente polizia e carabinieri. Ma non vedo vigili, e già domani tutto tornerà come prima». Il parroco di Marianella, don Guglielmo Guarino grida: «Gente mia, siamo gente cattiva?». E la folla, in coro: no. «Non abbiate paura, Dio è con voi. La chiesa non ha paura di nessuno. Abbiamo visto troppo sangue e ci fa male». Li conosce tutti, quei ragazzi. E quando il corteo si ferma nel rione dove abitava Roberto Ursillo, assassinato a venti anni, don Guglielmo ricorda: «Era più bravo della sua classe, poi si è perso».

Il sindaco Luigi de Magistris, che non è alla fiaccolata ma nei giorni scorsi aveva incontrato personalmente la fidanzata di Lino Romano, chiede ai cittadini napoletani «di scuotersi. Ci sono ancora troppi indifferenti e troppe persone che si nascondono». L’omicidio di Pasquale appare, agli occhi del magistrato anticamorra Raffaele Cantone, oggi in Cassazione, da anni sotto scorta per le indagini sul clan dei Casalesi, come «un delitto annunciato, visto il livello dei criminali che oggi sparano a Scampia: giovanissimi e strafatti di cocaina».

Cantone però, prendendo spunto da quanto scritto ieri su Repubblica da Roberto Saviano, invita a non sottovalutare qualche segnale positivo: «Si è preso subito atto che la vittima era estranea agli ambienti malavitosi, il ministro dell’Interno è andato a casa dei familiari, anche i movimenti hanno reagito immediatamente e questo non era scontato. Nel complesso la reazione istituzionale è stata positiva e sinergica ». Resta, sottolinea Cantone, il dato di un’area «abbandonata a se stessa dopo la prima faida. Basta guardare il degrado della stazione della metropolitana, un pugno nell’occhio che si trova sulla stessa linea di fermate che invece costituiscono gioielli architettonici». Quanto alle Vele - gli edifici-simbolo che, rileva Cantone, «sono stati costruiti da chi ignorava la realtà, in omaggio alla logica radical chic che a Napoli ha fatto più danni della camorra» - il magistrato commenta: «Preferirei che se ne parlasse quando non ci sarà più l’emergenza. Ma quando questa faida finirà, quanti si ricorderanno di Scampia?».


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