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Lager ... e Societą !!! “Quali sono le strutture gerarchiche di un sistema autoritario e quali le tecniche per annientare la personalitą di un individuo? Quali rapporti si creano tra oppressori e oppressi?” (Primo Levi, "I sommersi e i salvati").

Modi di dire. La «ZONA GRIGIA» fu introdotta vent’anni fa da PRIMO LEVI. Una nota di Marco Belpoliti

mercoledì 27 settembre 2006 di Federico La Sala
[...] tutte quelle situazioni e luoghi dove si trovano a convivere centinaia o migliaia di persone, dalle caserme agli uffici, dagli ospedali alle fabbriche, lą dove si produce quella dialettica di potere tra un vertice che comanda e un una base che ubbidisce.
In mezzo c’č appunto la zona grigia, quella di coloro che in vario modo e a vario titolo e responsabilitą collaborano al funzionamento della macchina di potere. Levi voleva far capire che questa zona possiede «una struttura interna (...)

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> Modi di dire. La «ZONA GRIGIA» fu introdotta vent’anni fa da PRIMO LEVI. ---- ’LA ZONA GRIGIA, PROFESSIONISTI AL SERVIZIO DELLA MAFIA’.

domenica 25 novembre 2007

LIBRI: ESCE ’LA ZONA GRIGIA, PROFESSIONISTI AL SERVIZIO DELLA MAFIA’

Palermo, 23 nov. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - I rapporti dei liberi professionisti siciliani con la mafia, l’intreccio di affari e le collusioni sempre piu’ evidenti della societa’ civile con i clan. Sono questi i temi dell’indagine svolta dal giornalista de ’’Il Sole 24 Ore’’ Nino Amadore proposta nel volume "La zona grigia, professionisti al servizio della mafia", pubblicato dalla casa editrice palermitana La Zisa.

L’obiettivo principale dell’autore e’ quello di cogliere i contorni delle collusioni, di capire quali e quanti professionisti sono stati censurati dai rispettivi ordini professionali per conclamati rapporti con Cosa nostra. Secondo Amadore in Sicilia, in dieci anni, sono stati almeno 400 i professionisti finiti nei guai per aver avuto contatti con la mafia. Nell’indagine si scopre ad esempio che i medici hanno fornito, piu’ di tutti, i quadri dirigenti a Cosa nostra: basti pensare al boss Giuseppe Guttadauro, medico divenuto capo del mandamento mafioso di Brancaccio, quello dei fratelli Graviano mandanti dell’omicidio di don Pino Puglisi. Non mancano poi le storie di avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti che hanno sostenuto o protetto la mafia. Un microcosmo variegato che assicura ai boss spesso ignoranti solide vie per riciclare il denaro proveniente da estorsioni, traffico di droga e altre attivita’ criminali. "Il mio - afferma l’autore - e’ un tentativo: quello di disegnare i confini di questa zona grigia, di quantificare il fenomeno, di individuare le responsabilita’".


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