Gli israeliani sparano sulle donne: 10 morti a Gaza *
Militari israeliani hanno sparato contro un gruppo di donne che stavano protestando di fronte alla moschea di Beit Hanoun, la cittadina nel nord di Gaza dove da tre giorni è in corso un’operazione militare, uccidendone due e ferendone altre sette. I militari israeliani hanno aperto il fuoco contro le donne per farle allontanare dalla moschea dove sono asserragliati militanti palestinesi, alcuni dei quali sono riusciti a fuggire dopo la sparatoria. Ma una portavoce dell’esercito israeliano ha negato che i militari abbiano aperto il fuoco sulle donne. «So invece che nella zona circolavano due militanti armati... contro sui è stato aperto il fuoco e sono stati identificati». Peccato che le foto giunte ai media di tutto il mondo documentino il contrario.
Precedentemente gli israeliani avevano circondato la moschea con i tank e messo in azione i buldozer che hanno distrutto un muro dell’edificio, provocando il parziale crollo del tetto. Nella moschea sarebbero rifugiati tra i 15 e 20 militanti palestinesi. È di 21 palestinesi uccisi il bilancio dell’operazione lanciata dagli israeliani mercoledì per contrastare il lancio dei missili Qassam.
Quattro militanti delle Brigate Ezzedine Al-Qassam, il braccio armato di Hamas, intanto, sono stati uccisi in un raid aereo israeliano a Shujaiya, nella zona orientale della Striscia di Gaza. I quattro, tra cui Omar Mushtaham, capo di una cellula locale, si erano appena fermati vicino a una moschea per andare a pregare, quando la loro automobile è stata centrata da un missile. Altre cinque persone sono rimaste ferite. Nella cittadina di Beit Hanun, nel nord della Striscia, da giorni teatro di incursioni israeliane e dove ieri sono stati uccisi sette militanti palestinesi vi sono state questa mattina tre vittime.
La terza vittima a Beit Hanun è Suhein Aduane, un militante di 21 anni. Faceva parte della squadra di guardie del corpo del ministro per i Profughi, Atef Aduane. Sempre questa mattina quattro persone sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano su Jabaliya, roccaforte dei militanti di Jihad islamica.
E in Cisgiordania un palestinese di 16 anni è stato ucciso dal fuoco israeliano nel campo profughi di Balata, nei pressi di Nablus. La vittima si chiamava Ibrahim Samakra. Nella stessa circostanza è rimasto gravemente ferito il fratello, Ahmad, un capo locale delle Brigate martiri di Al-Aqsa, una fazione che fa riferimento a Fatah, il partito del presidente Abu Mazen. Una portavoce dell’esercito israeliano ha confermato la circostanza: «I soldati hanno aperto il fuoco su due palestinesi che stavano preparando un’autobomba». Gli artificieri si sono occupati di distruggere l’autobomba con un’esplosione controllata, ha aggiunto la portavoce.
Nella città di Hebron la scorsa notte sono stati invece feriti cinque poliziotti palestinesi in un attacco a un commissariato di familiari di una vittima involontaria del fuoco della polizia. Gli aggressori, appartenenti al clan Jabari, hanno dato fuoco al commissariato e preso in ostaggio sedici agenti.
In tutto sono 20 i palestinesi, per la maggior parte militanti, uccisi da mercoledì nella città di Beit Hanoun e nei suoi dintorni. Si tratta della più imponente operazione militare israeliana nel territorio da diversi mesi. Con l’intervento di elicotteri da guerra, carri armati e truppe, l’operazione mira a far cessare i lanci di razzi verso Israele. Nella città, sono cinque i combattenti palestinesi uccisi e decine d’altri feriti stanotte da raid aerei e da scontri a terra. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito siti di lancio di razzi e di aver bersagliato un gruppo di combattenti che piazzavano esplosivi sul percorso seguito da veicoli militari israeliani. Ieri, due militanti, un civile anziano e un poliziotto sono stati uccisi nei combattimenti. Mercoledì, dieci palestinesi sono stati uccisi a Beit Hanoun, la maggior parte dei quali erano militanti che combattevano contro le forze israeliane. Oggi è morto un bambino di quattro anni ferito nella sparatoria di mercoledì.
* www.unita.it, Pubblicato il: 03.11.06 Modificato il: 03.11.06 alle ore 13.47