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Per Gaza, agire subito!!!

"Golia - Superman", il "Superuomo" scatenato !!! Denuncia ONU: ormai «GAZA è una prigione per palestinesi. E Israele sembra aver gettato via la chiave». Sul Libano, sganciate milioni di bombe cluster.

lunedì 13 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] Critiche alla politica dell’esecutivo guidato da Olmert arrivano però anche dall’interno. Il gruppo umanitario israeliano B’Tselem accusa infatti il proprio governo di essersi macchiato di un crimine di guerra quando il 28 giugno 2006 ha ordinato la distruzione della Centrale elettrica di Gaza. «Un obiettivo esclusivamente civile», si legge nella denuncia. Attaccato «per soddisfare un desiderio di vendetta» [...]
[...] un militare israeliano che, per la prima volta, ha ammesso che (...)

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> Israele - Superman, il "Superuomo" !!! ONU: ormai «GAZA è una prigione per palestinesi. E Israele sembra aver gettato via la chiave». Sul Libano, sganciate milioni di bombe cluster.

lunedì 20 novembre 2006

Gaza, scudi umani fermano raid israeliano

di Umberto De Giovannangeli *

L’Intifada degli «scudi umani» ferma i caccia con la Stella di David. L’aviazione israeliana è sta costretta ieri ad annullare un raid contro l’abitazione di un capo militare dei Comitati di resistenza popolare, in seguito all’afflusso nel sito di centinaia di donne e di uomini che hanno formato uno «scudo umano» intorno alla casa. A fare ricorso agli «scudi umani» è stato Wael Barud, un ufficiale del Crp che Israele incolpa di lanci di razzi, dopo aver ricevuto l’altra notte dall’esercito l’avvertimento di sgomberare la casa, nel campo profughi di Jabaliya, entro trenta minuti perchè questa stava per essere distrutta dall’aviazione. Israele afferma di essere solito avvertire gli abitanti di case, nella quale ritiene si celino depositi di armi, prima di procedere alla loro distruzione. Questo almeno è ciò che è successo nel caso di Barud.

La reazione dei palestinesi questa volta ha però spiazzato Tzahal. Centinaia di vicini sono affluiti rapidamente nella casa, in parte barricandosi all’interno e in parte raccogliendosi sul tetto e attorno all’edificio. La folla gridava slogan contro Israele e gli Stati Uniti e scandiva «sì al martirio e no alla resa». Secondo fonti locali la casa di Barud, è ora costantemente presidiata: di giorno da decine di donne e di notte da miliziani, semplici cittadini e anche esponenti politici come la deputata Jamila Shanti che alcune settimane fa organizzò un raduno di centinaia di donne davanti a una moschea di Beit Hanun (nord di Gaza), assediata dall’esercito israeliano, facilitando così la fuga di decine di miliziani che si erano barricati nel sito. Per evitare un sicuro massacro l’aviazione ha perciò dovuto annullare l’operazione. «Il piano di attacco è stato cancellato per la presenza della gente». afferma un portavoce militare a Tel Aviv. «Noi - spiega - distinguiamo tra persone innocenti e terroristi».

Il portavoce aggiunge comunque che Israele continuerà nella sua politica di attacchi contro miliziani palestinesi e contro le loro abitazioni, e torna ad accusare i guerriglieri di servirsi cinicamente dei civili nel campo profughi come scudi umani. «Continueremo le nostre operazioni contro le infrastrutture terroristiche, continuando a fare distinzioni tra popolazione civile e i terroristi», conferma il portavoce del governo israeliano, Avi Pazner. «È una vittoria del popolo palestinese e una sconfitta per gli F16 israeliani», esulta Barud. «Da oggi - aggiunge - ogni volta che gli israeliani ci intimeranno di uscire di casa, non lo faremo». Il premier palestinese Ismail Haniyeh e numerosi altri dirigenti politici di tutte le fazioni palestinesi sono giunti a Jabaliya nel corso della giornata per congratularsi con gli «scudi umani».

«Davanti alla passività del mondo, i palestinesi hanno deciso di prendere l’iniziativa e di proteggere le loro case con i loro stessi corpi», sottolinea il portavoce del ministero dell’Interno palestinese Khaled Abu Hilal. Dopo la protesta di Jabliya, si sono moltiplicati gli appelli a resistere nello stesso modo ad analoghe minacce di attacchi israeliani. «Chiediamo a tutti i combattenti di respingere lo sgombero delle loro case minacciate e a trasformarsi in scudi umani», dice Abu Abir, portavoce dei Crp. «Questo è l’inizio delle attività popolari per proteggere i combattenti e le loro case», proclama Nizar Rayan, leader di Hamas nella zona settentrionale della Striscia. «Guardate, li stiamo sconfiggendo», aggiunge, indicando gli aerei israeliani che sorvolavano il cielo. Redwan Abu Daya, sostenitore sedicenne di Al-Fatah che vive vicino a Barud, dice di aver preferito ignorare le direttive del partito perché sentiva di dover proteggere dai bombardamenti le abitazioni dei suoi vicini. «Sono venuto qui - afferma deciso lo "scudo" sedicenne - perchè tutti dovrebbero essere qui».

Ma il sangue continua a scorrere a Gaza. Nel pomeriggio in un raid aereo nel quartiere Zaitun di Gaza City è stata colpita un’automobile di due miliziani di Hamas che tuttavia si sono salvati. Nell’attacco viene ucciso un anziano venditore ambulante palestinese e restano ferite nove persone. Paura e sangue. È ciò che segna la cittadina israeliana di Sderot, nel Neghev settentrionale. Il bilancio è di un ferito grave. Poche ore dopo, il ministro della Difesa Amir Peretz ha telefonato al presidente palestinese Abu Mazen per chiedergli di impedire ulteriori attacchi verso il territorio israeliano. Secondo il sindaco Ely Moyal «dei 25mila abitanti, un quarto circa sono partiti» non potendo più reggere ai continui lanci di razzi. «Sderot tuttavia non si piegherà agli attacchi palestinesi», dichiara il sindaco.

* www.unita.it, Pubblicato il: 20.11.06 Modificato il: 20.11.06 alle ore 8.45


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