Inviare un messaggio

In risposta a:
Per una buona economia - domestica....

GOVERNO-PRODI : UNA FINANZIARIA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA. Un "segnale" (piccolo, ma segnale): il premier e i ministri si sono ridotti del 30% le loro indennità.

domenica 1 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] Il premier ha parlato della "più grande redistribuzione di risorse mai fatta da un governo: i poveri - ha spiegato - diventeranno un po’ meno poveri. Il contrario di quello che stava accadendo. Aiuteremo chi ha meno". Padoa Schioppa l’ha spiegata, più tecnicamente, così: "Abbiamo puntato su tre obiettivi: portare i conti dello Stato fuori dalla zona di pericolo, ridistribuire risorse e aprire una prospettiva di sviluppo. Le mani nelle tasche degli italiani? Non è vero: c’è una (...)

In risposta a:

> GOVERNO-PRODI : UNA FINANZIARIA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA. Un "segnale" (piccolo, ma segnale): il premier e i ministri si sono ridotti del 30% le loro indennità.

sabato 14 ottobre 2006

NON SARANNO RITIRATE LE MISURE SU TFR E CUNEO FISCALE. «CON GLI IMPRENDITORI CI SIAMO CHIARITI E MI AUGURO CHE IN PARLAMENTO NON SERVA LA FIDUCIA»

Padoa-Schioppa: «Io vado avanti»

«Draghi? Tutte le critiche sono legittime. E con gli industriali niente braccio di ferro»

di Francesco Spini (La Stampa, 14.10.2006)

MILANO. Certo, nel suo tour de force milanese Tommaso Padoa-Schioppa deve incassare le critiche ferme, ma pacate, con tanto di applauso di cortesia finale, degli industriali di Assolombarda, il «sono totalmente insoddisfatto» pressoché scontato del governatore lombardo Roberto Formigoni, le preoccupazioni del sindaco Letizia Moratti. Ma è anche un ministro dell’Economia che fin dal mattino, ancor prima di pranzare con le autorità lombarde e di calarsi nella fossa dei leoni degli imprenditori dimezzati (mancavano big del calibro di Fedele Confalonieri, Marco Tronchetti Provera e Umberto Quadrino), rivendica con forza la «sua» Finanziaria («passerà», è sicuro) rispondendo pure ai rilievi del giorno prima firmati dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, su una legge troppo sbilanciata sulle entrate e meno sul contenimento della spesa.

«Tutte le critiche - spiega nel corso di una videochat organizzata dal Corriere della Sera - sono ovviamente legittime». Ma specifica che «nel giudicare che la manovra è prevalentemente basata sulle entrate si fa un confronto tra il 2007 e il 2006 ed è vero che nella differenza che ci sarà una parte importante è data dalle maggiori entrate. Ma la manovra va valutata come confronto tra il 2007, come effettivamente sarà per effetto della manovra, e il 2007 come sarebbe stato senza la manovra». E secondo il ministro da qui risulta «come la parte più preponderante è quella del risparmio di spesa». Quanto all’iter parlamentare, il ministro si augura che «non sia necessario porre le fiducia, vedremo», di certo c’è solo che «è blindata solo la struttura complessiva, il fatto di giungere al 2,8% del Pil (per il deficit), mentre non è scolpito nel granito ogni singolo articolo». Per il resto la parola chiave che per tutta la giornata ha fatto da tormentone per Padoa-Schioppa si chiama infrastrutture. Formigoni e Moratti lo sollecitano sul punto, e il ministro risponde a loro come agli altri che «non è vero che questa Finanziaria non preveda nulla per Milano. Ci saranno fondi per l’Agenzia per l’Innovazione, per la grande biblioteca europea...». Ma sui soldi dedicati alle opere, il ministro non può che allargare le braccia: «Abbiamo trovato una situazione in cui il prosciugamento dei fondi era gravissimo e abbiamo potuto rifinanziare solo in piccola parte». Formigoni non è soddisfatto: «Lo sviluppo dell’Italia parte da qui, da Milano e dalla Lombardia - rivendica - e quindi è necessario che la Finanziaria dia le risorse a Milano e alla Lombardia per crescere». La Moratti («siamo molto preoccupati», dice) concorda col Pirellone e chiede la convocazione del «“Tavolo Milano” sulle infrastrutture con Prodi e i ministri competenti».

Anche nell’ultima arena che il ministro è ha affrontato, quella industriale, il nodo infrastrutture è stato evocato più volte. Nel complesso l’appuntamento con Assolombarda, il secondo in pochi mesi, si è però rivelato meno insidioso del previsto. Nel corso della riunione sono stati solo affrontati temi come il cuneo fiscale («un intervento positivo e importante», lo ha definito il presidente Diana Bracco) e si è parlato pure di un tema caldo come quello del trasferimento del Tfr («siamo contrari nel merito e nel metodo», dice la Bracco). Ma soprattutto di infrastrutture, di semplificazione della pubblica amministrazione, di regole, con le mille perplessità e critiche degli industriali sulla manovra. La Bracco racconta della «delusione» per questa Finanziaria «perché appare sbilanciata più sul lato delle entrate che non su quello della razionalizzazione della spesa». Clima «morbido», «di rispetto», come lo definiscono i partecipanti pur in presenza di qualche intervento deciso: «Mi scusi ministro, ma è la passione che prende il sopravvento...».

Alla fine, Padoa-Schioppa ribadisce a chi chiede più interventi «per lasciarci competere», due punti fermi. Primo: la lotta all’evasione che «punterà a ridurla ai minimi termini. Dal terzo anno si potranno raccogliere i frutti di questo lavoro riducendo le aliquote». Secondo: la Finanziaria ha posto come inderogabile «l’obiettivo di risanare i conti. E operare in un Paese con i conti pubblici a posto è un vantaggio per tutti».


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: