Declassato il debito italiano Prodi: «È l’eredità del passato»
Per Padoa-Schioppa impegni rispettati*
Non si scompone il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa davanti al declassamento dell’Italia nelle valutazioni delle agenzie di rating Fitch e Standard & Poor’s, che secondo le stesse, rifletterebbe l’inadeguatezza della risposta data dal nuovo governo ai problemi strutturali economici e di bilancio dell’Italia». «Prendo atto del giudizio espresso oggi dalle agenzie di rating Fitch e Standard & Poor’s - ha detto Padoa Schioppa - e noto gli apprezzamenti che accompagnano la valutazione sulla manovra espressa da Fitch. Non entro nel merito del giudizio politico che sostanzia il comunicato di Standard & Poor’s, di cui attendo il documento tecnico annunciato».
Il titolare del ministero del Tesoro sottolinea tuttavia che «questa legge finanziaria compie la correzione strutturale di una pesante situazione ereditata, dà sostegno a importanti programmi di sviluppo e permette di rispettare pienamente gli impegni assunti con l’Unione europea». Secondo quanto si è appreso è stato proprio Padoa Schioppa ad informare il Consiglio dei ministri delle decisioni di downrating dell’Italia, decisoni che da lì a poco sarebbero state annunciate dalle agenzie. «È la dimostrazione -avrebbe ironizzato il ministro - che quando vi chiedevo sacrifici avevo ragione».
Non è stupito nemmeno il presidente del Consiglio Romano Prodi, per il quale il giudizio delle agenzie rating internazionali diffusi sulla situazione dell’ «azienda Italia» corrisponde a quello denunciato dallo stesso governo «fin dal primo giorno». «Purtroppo - ha detto Prodi - si tratta di un allarme ampiamente previsto e che ci ha appunto spinto ad approntare un Dpef di ampia portata e una legge finanziaria rigorosa e impegnativa.» «Ma siamo certi - ha concluso il premier- che i prossimi giudizi, quelli cioè che terranno conto delle politiche economiche di questo governo e non di come il paese è stato lasciato dal precedente, vedranno registrare un segno positivo».
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www.unita.it, Pubblicato il: 19.10.06 Modificato il: 19.10.06 alle ore 16.53