Annuncio in Aula del ministro Chiti che ringrazia pubblicamente Fini e Casini. "Hanno rispettato l’intesa, volevano discutere seriamente"
Fisco, ostruzionismo di Lega e FI. il governo mette la fiducia sul dl *
ROMA - Dopo due giorni di ostruzionismo da parte di Lega e Forza Italia il governo ha deciso di mettere la fiducia sul decreto fiscale collegato alla Finanziaria. Lo ha annunciato in Aula il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti. Poco più tardi è stato presentato il relativo maxiemendamento del governo che è stato giudicato ammissibile dalla presidenza della Camera. Il voto di fiducia viene così ufficializzato, è l’ottava volta dall’inizio della legislatura.
Ora la conferenza dei capigruppo di Montecitorio deve stabilire i tempi per il voto di fiducia che, comunque non potrà avere luogo prima della giornata di domani. Seguirà il voto sugli ordini del giorno e poi quello finale sul provvedimento.
Il maxiemendamento sostituisce quasi integralmente il testo del decreto per la parte non ancora esaminata dall’aula, ad eccezione cioè del solo articolo 1. "Il decreto - ha spiegato Chiti in Aula - è particolarmente importante perché ha norme orientate a incidere in modo significativo sulla manovra". Il ministro ha ricordato che ci sono circa 460 emendamenti e "per le procedure vigenti è difficile che si possa pervenire alla loro approvazione in tempi rapidi, compatibili con la Finanziaria".
Il ministro, che in giornata aveva espresso tutta la sua "amarezza" per il comportamento di Lega e Forza Italia, ha voluto ringraziare Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini. "Alcuni gruppi - ha detto Chiti - hanno fatto seguire agli impegni assunti nella capigruppo, comportamenti coerenti in Aula. Voglio ringraziare chi lo ha fatto, in particolare gli onorevoli fini e casini, per aver condiviso il tentativo, purtroppo non andato a buon fine", di trovare un’intesa "per una discussione seria sul decreto".
Poi rivolto a Lega e Forza Italia che si sono distinte per l’azione ostruzionistica negli ultimi due giorni ha aggiunto: "Chi ha scelto, anche legittimamente, una strada diversa non ha reso un servizio al Paese e alla trasparenza sulle relazioni tra maggioranza e opposizione. Il Paese ha bisogno di un clima politico diverso, che auspico si possa avere fin da lunedì quando in commissione si discuterà la legge finanziaria". (25 ottobre 2006)
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www.repubblica.it, 25.10.2006