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Per una buona economia - domestica....

GOVERNO-PRODI : UNA FINANZIARIA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA. Un "segnale" (piccolo, ma segnale): il premier e i ministri si sono ridotti del 30% le loro indennità.

domenica 1 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] Il premier ha parlato della "più grande redistribuzione di risorse mai fatta da un governo: i poveri - ha spiegato - diventeranno un po’ meno poveri. Il contrario di quello che stava accadendo. Aiuteremo chi ha meno". Padoa Schioppa l’ha spiegata, più tecnicamente, così: "Abbiamo puntato su tre obiettivi: portare i conti dello Stato fuori dalla zona di pericolo, ridistribuire risorse e aprire una prospettiva di sviluppo. Le mani nelle tasche degli italiani? Non è vero: c’è una (...)

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sabato 28 ottobre 2006

L’attacco al governo Berlusconi: con lui le finanze si sono deteriorate

«L’Italia deve crescere del 3% all’anno»

Prodi e i ministri riuniti «conclave» con i rappresentanti dei partiti. «Il risanamento non basta, la finanziaria serve per lo sviluppo»*

ROMA - Le sorti della finanziaria e, forse, dello stesso governo Prodi, potrebbero essere decise dagli esiti del confronto di villa Doria Pamphili dove questa mattina il premier e i suoi ministri hanno avuto un confronto serrato con i rappresentanti di tutti i partiti della coalizione. Il vertice, voluto dallo stesso Prodi per mettere a punto le strategie del centrosinistra in vista della battaglia parlamentare sulla manovra, è servito per chiarire le posizioni dei vari gruppi e per definire una linea unitaria, indispensabile per non lasciare spazio all’offensiva già annunciata dalla Cdl, che punta ad affossare la Finanziara e, ancor di più, a dare quella spallata che, negli auspici del centrodestra, potrebbe portare alla caduta dell’esecutivo e all’apertura di nuovi scenari. Non ultimo quello di un governo delle grandi intese, una sorta di Grosse Koalition sul modello tedesco, rilanciato venerdì dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

GLI OBIETTIVI - E’ anche per allontanare questa prospettiva che Prodi e i suoi si sono riuniti in questa sorta di conclave pre-parlamentare. Qualcuno l’ha giá ribattezzato «la carica del 49», visto il numero di esponenti del governo e del centrosinistra presenti (■ Guarda il grafico). Al summit hanno preso parte i capigruppo del centrosinistra e i presidenti delle commissioni Bilancio di Camera e Senato. E’ stato insomma uno dei vertici più affollati nella storia della Repubblica.

«TRAGUARDI ECCELLENTI» - «Il nostro governo ha tagliato traguardi eccellenti in soli 5 mesi - ha detto Prodi durante il summit - , nonostante l’eredità ricevuta e la difficile situazione parlamentare, figlia della vergognosa legge elettorale che resta una delle priorità morali di riforma». Il premier ha sottolineato che i guasti lasciati dalla Cdl sono stati «una vera tassa di successione sulla quale non abbiamo potuto neppure esercitare il beneficio di inventario!».

«IL PROGRAMMA E’ LA BUSSOLA» - Prodi ha anche sottolineato che la Finanziaria è in linea con il programma elettorale e che «la nostra bussola non può che essere il programma, fortemente segnato dai tre assi su cui dall’inizio ci siamo mossi: risanamento, equità e sviluppo». Il premier ha quindi insistito sul fatto che «l’Unione è un progetto politico per il governo, voluto dagli elettori. Non una strada obbligata per ragioni elettorali, ma una scelta convinta e condivisa. Un processo che, dopo quasi due anni di lavoro, è stato coronato dalla vittoria».

DEFICIT E CRESCITA - «Non ci accontentiamo del risanamento - ha detto ancora il leader dell’Unione -, ovvero scendere sotto il 3% del deficit annuo, vogliamo un’Italia che cresca almeno del 3% all’anno. C’è nel Paese, nel nord come nel sud, una grande domanda di crescita. A questa domanda, questa finanziaria comincia a dare risposte». Prodi se l’he poi presa con il precedente governo Berlusconi: «Su 180 Paesi monitorati dal Fmi solo 9 Paesi al mondo, nel periodo 2001-2005, sono riusciti ad avere un tasso medio di crescita più basso del nostro, pari allo 0,3%».

«FINANZE DETERIORATE» - Nel periodo tra il 2001 e il 2005, ha ricordato ancora Prodi, «le finanze pubbliche sono state deteriorate portando il deficit al 4,1% del Pil, azzerando l’avanzo primario che eravamo riusciti a costruire durante i governi di centrosinistra con i quali abbiamo ridotto il debito pubblico. Il deficit è stato generato da un’esplosione della spesa pubblica che in valori assoluti è cresciuta di 90 miliardi di euro tra il 2001 e il 2005 (4,7% in media all’anno)».

PENSIONI IN AGENDA DA GENNAIO - Tutti questi temi Prodi li ha affrontati anche nel corso della conferenza stampa seguita al vertice. Il premier ha inoltre annunciato la nascita di un «coordinamento tra governo e gruppi parlamentari per operare armonicamente» soprattutto nei prossimi due mesi. Martedì ci sarà la prima riunione operativa. «Ci attendiamo - ha detto Prodi - che nel percorso parlamentare si possa migliorare la Finanziaria senza alterare gli equilibri fondamentali della manovra». Confrontandosi con i giornalisti Prodi ha poi fatto sapere che nella riunione è stato affrontato il tema delle pensioni e che «c’è stata la comune approvazione del fatto che c’è un protocollo sul quale da gennaio si apre una discussione con obiettivi e cammino condivisi».

COALIZIONE E LEGISLATURA - Il Professore ha infine parlato della tenuta dell’alleanza di centrosinistra. ««La coalizione di governo è questa, non cambia e dura l’intera legislatura. Su questo non c’è nessuna incertezza». FASSINO - «Questo governo deve governare per l’intera legislatura, non c’è altra maggioranza». Così il segretario dei Ds Piero Fassino al termine del vertice di Villa Pamphili. 28 ottobre 2006

* www.corriere.it, 28.10.2006


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