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Per una buona economia - domestica....

GOVERNO-PRODI : UNA FINANZIARIA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA. Un "segnale" (piccolo, ma segnale): il premier e i ministri si sono ridotti del 30% le loro indennità.

domenica 1 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] Il premier ha parlato della "più grande redistribuzione di risorse mai fatta da un governo: i poveri - ha spiegato - diventeranno un po’ meno poveri. Il contrario di quello che stava accadendo. Aiuteremo chi ha meno". Padoa Schioppa l’ha spiegata, più tecnicamente, così: "Abbiamo puntato su tre obiettivi: portare i conti dello Stato fuori dalla zona di pericolo, ridistribuire risorse e aprire una prospettiva di sviluppo. Le mani nelle tasche degli italiani? Non è vero: c’è una (...)

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> GOVERNO-PRODI : UNA FINANZIARIA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA. Un "segnale" (piccolo, ma segnale): il premier e i ministri si sono ridotti del 30% le loro indennità.

domenica 29 ottobre 2006

Il giorno dopo il vertice dell’Unione i due leader del Polo non abbassano i toni. "Tutti i nostri elettori chiedono di dare vita a un atto collettivo di opposizione"

Fini e Berlusconi all’attacco del Professore. "Il 2 dicembre in piazza contro il governo"

L’ex ministro degli Esteri: "Tutte quelle che sono le vie possibili o gli scenari per liberare l’Italia da Prodi sono guardati con attenzione anche da An"

ROMA - Fini e Berlusconi si preparano a scendere in piazza contro Prodi e la Finanziaria. Polemica politica ancora più rovente il giorno dopo il vertice dell’Unione e il rifiuto, da parte di tutti i leader del centrosinistra, dell’ipotesi avanzata dall’ex premier di un governo di larghe intese e la certezza, da parte del Professore, di arrivare a fine legislatura. "Il Governo Prodi rappresenta oggettivamente un danno per l’economia nazionale e anche per la qualità della vita degli italiani", dice il leader di An da Montesilvano, in provincia di Pescara, dove è in corso la conferenza programmatica regionale del partito. Mentre il Cavaliere, e lo stesso ex ministro degli Esteri, spingono per la manifestazione nazionale contro la Finanziaria del 2 dicembre.

Fini e le larghe intese. "Credo alla necessità di liberare l’Italia quanto prima dal governo Prodi - spiega un Gianfranco Fini particolarmente bellicoso -. Come è stato detto anche dal presidente Berlusconi e dal presidente Casini ha aggiunto - tutte quelle che sono le vie possibili o gli scenari indicati per liberare l’Italia da Prodi sono guardati con attenzione anche da An". Per Fini l’annuncio di Prodi di voler intervenire sul sistema pensionistico dimostra, per Gianfranco Fini, che "le bugie hanno le gambe corte, nel senso che Prodi prende degli impegni e non li mantiene".

Impegni non mantenuti. Il presidente del Consiglio, ha ricordato Fini, "aveva preso l’impegno di non aumentare le tasse e di non intervenire sull’assetto previdenziale, e ora già smentisce se stesso con annunci che, comunque, non determineranno nulla". Quanto accade "è la conferma di un atteggiamento non rispettoso degli impegni presi in campagna elettorale".

"Prodi cadrà per rottura al centro". Il leader di An ha sottolineato che "nessuno sa quando cadrà il governo, ma che Prodi non arrivi alla fine della legislatura credo che ne sia cosciente anche lui e cadrà per una rottura al centro".

Solidarietà a Gdf e Sismi. Fini è tornato a parlare della vicenda delle intrusioni nell’anagrafe tributaria: "Non credo ai complotti, ma bisogna individuare e perseguire eventuali responsabilità personali. Ma - sottolinea il leader di An - non bisogna alzare polveroni o fare quello che purtroppo qualcuno sta facendo: cioè gettare il sospetto sulla Guardia di Finanza e sui nostri Servizi".

"Udc: tattica diversa ma stessa strategia". Fini ah anche parlato dei rapporti con i centristi della Cdl. "Il centrodestra dovrebbe essere più attento a quello che ci chiede la pubblica opinione, piuttosto che ad assetti interni. Anche gli elettori dell’Udc chiedono a Casini di staccare al più presto la luce a Prodi. L’Udc ha una tattica diversa ma la strategia è la stessa".

La manifestazione del 2 dicembre. Fini è tornato anche sulla manifestazione che si terrà il 2 dicembre a Roma e ha sottolineato che è "positivo andare in piazza per far finire la stagione del centrosinistra". A chi parla di spallata al governo con una grande manifestazione Fini risponde che "non sarà una spallata, ma tanti italiani avranno la riprova che ci siamo".

Il Cavaliere. Silvio Berlusconi, da Arconate in provincia di Milano dove ha partecipato ad una manifestazione contro la Finanziaria, si augura che la manovra su cui è stata posta la fiducia al Senato non passi anche se "la voglia di restare al potere - aggiunge - è forte e quindi può darsi prevalga".

"Un atto collettivo di opposizione". "Tutti i nostri elettori chiedono di dare vita a un atto collettivo di opposizione", afferma Berlusconi, confermando che la Cdl "con ogni probabilità" scenderà in piazza il 2 dicembre "contro il regime e per la libertà".

Un grande partito del centrodestra. Il Cavaliere è tornato anche a parlare di "un grande partito del centrodestra", a cui seguirà un importante partito della sinistra. Sarà, secondo Berlusconi, "un salto in avanti verso una democrazia completa", l’ex premier vorrebbe considerarlo come "il lascito" della sua discesa in politica.

Nel corso della manifestazione di Arconate non è mancata una folcloristica nota di colore: una parata di carri allegorici con un gigantesco Berlusconi avvolto in una bandiera italiana con la scritta ’Silvio ritorna’ e una ’Italia di Prodi’, rappresentata da un letto di ospedale e da una flebo.

(29 ottobre 2006)


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