Il premier, intervistato dagli studenti bolognesi, difende la manovra. "Non ha uno scopo preciso come l’euro, serve per tornare a investire sul futuro"
Prodi: "L’obiettivo del governo è ridare fiducia all’Italia"
E sull’evasione ancora un gudizio forte: "Non pagare le tasse è un furto" *
BOLOGNA - "Noi dobbiamo ritornare a seminare gli alberi, a investire per il futuro". Perché "secondo me l’Italia ha un grandissimo obiettivo: quello di rimettersi a crescere con fiducia in se stessa". Così Romano Prodi commenta la Finanziaria, in una lunga intervista rilasciata ad alcuni studenti delle scuole superiori bolognesi in occasione del "Com.Pa", il salone della Comunicazione pubblica che apre martedì a Bologna. In cui torna anche a criticare duramente chi non paga le tasse: "L’evasione è un furto", dice con fermezza.
Nella chiacchierata coni ragazzi Prodi osserva che "date le difficoltà e la lunghezza di approvazione delle leggi, si è attribuita alla Finanziaria un’importanza molto maggiore di quella che non ha in altri Paesi o che dovrebbe avere. La Finanziaria è diventata un po’ un grande treno, su cui si vuol far salire tutto". Ma dietro questa frenetica attività - assicura il presidente del Consiglio - "il grande obiettivo c’è. Non si possono creare obiettivi artificiali, li si deve individuare. E secondo me l’Italia ha un grandissimo obiettivo: quello di rimettersi a crescere con fiducia in se stessa. Deve riacquistare il senso di un Paese capace di trasformarsi e di modernizzarsi. Questo non è certo un obiettivo specifico come l’euro ma significa dare speranza, fiducia he si possa vincere".
Insomma, "occorre una grande scommessa sul futuro - afferma ancora Prodi - mentre i politici guardano sempre più a breve perché l’orizzonte, con tutte queste elezioni, si è sempre più accorciato. Io non semino più piante, ma solo erba".
Questo però non vuol dire criticare la politica. E’ doveroso che tutti abbiano interesse per la politica, osserva il Professore, e che "tutti dobbiamo partecipare e interessarci del Paese in cui viviamo".
Ma in Italia esiste un problema, rappresentato dal fatto che "si è rotto il filo che congiunge i due mondi della politica professionale e dei problemi quotidiani dei cittadini. E questo è il grande, grande, grande problema. In parte per il gergo della politica che usa un linguaggio astratto ed estraneo. In grande parte perché chi vuole muoversi e passare da semplice cittadino a partecipante alla politica, entrare nei partiti, trova spesso un muro, una parete chiusa, perchè il gioco interno dei partiti tende ad escludere più che ad aprirsi".
E poi il premier torna a condannare in maniera netta coloro che evadono le tasse. "Non pagare le imposte è un furto, un furto diverso, ma è un furto", con cui "noi veramente demoliamo le radici della nostra societa". "Non solo la scuola - aggiunge - ma tutta la società deve far capire che quelli che non pagano le imposte ne fanno pagare di più agli altri". Altrimenti, è la conclusione, "non c’è più società civile". (5 novembre 2006)
* www.repubblica.it, , 05.11.2006