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Per una buona economia - domestica....

GOVERNO-PRODI : UNA FINANZIARIA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA. Un "segnale" (piccolo, ma segnale): il premier e i ministri si sono ridotti del 30% le loro indennità.

domenica 1 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] Il premier ha parlato della "più grande redistribuzione di risorse mai fatta da un governo: i poveri - ha spiegato - diventeranno un po’ meno poveri. Il contrario di quello che stava accadendo. Aiuteremo chi ha meno". Padoa Schioppa l’ha spiegata, più tecnicamente, così: "Abbiamo puntato su tre obiettivi: portare i conti dello Stato fuori dalla zona di pericolo, ridistribuire risorse e aprire una prospettiva di sviluppo. Le mani nelle tasche degli italiani? Non è vero: c’è una (...)

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martedì 28 novembre 2006

Rapporto 2006 Ocse boccia la Finanziaria L’Ue conferma giudizio positivo *

L’Istituto di Parigi critica la manovra: è troppo basata sulle tasse. La replica del commissario Almunia: per l’Ue i conti sono in regola *

ROMA «La nostra previsione è al di sotto del 3%, al 2,9% per il 2007. So che ci sono altre istituzioni, siamo diversi, capita». Così il commissario europeo agli Affari economici, Joaquin Almunia, ha ribadito le stime dell’esecutivo europeo in risposta alle cifre diffuse in mattinata dall’Ocse, secondo cui per l’anno prossimo il disavanzo italiano sarà al 3,2%. Stime che, ha però messo in evidenza il ministero del Tesoro in serata, sono basate su una definizione di spesa per interessi derivata dalla contabilità nazionale, anziché sull’aggregato utilizzato ai fini di Maastricht. Armonizzando le impostazioni contabili, il deficit 2007 per l’Ocse sarebbe infatti del 3%, ossia «sostanzialmente in linea con quanto previsto dalla Commissione», chiariscono da via XX Settembre. Una correzione possibile, è tornato a ribadire Almunia, a condizione che la Finanziaria venga «adottata con i dati aggregati che sono stati presentati», mentre sull’utilizzo delle maggiori entrate registrate nei primi 11 mesi dell’anno, il commissario ha dato una risposta inequivocabile: «Per tagliare il deficit, sempre».

Dopo aver delineato un quadro assai critico dei conti pubblici italiani, l’istituto parigino in serata ha riconosciuto di aver fatto alcuni errori, in particolare quando ha sottolineato la mancanza di uno «sforzo serio di riduzione della spesa». Secondo la rettifica emessa dall’Ocse, la frase corretta recita: «In Italia la correzione dei conti pubblici è dovuta principalmente alla maggiore pressione fiscale e sono necessari più sforzi per ridurre la spesa». Una gaffe che non cambia tuttavia il messaggio che Jean-Philippe Cotis, economista capo dell’Ocse, ha lanciato all’Italia: «Il risanamento dei conti pubblici è necessario, ma non sufficiente: servono ampie riforme strutturali per tutta l’economia», poiché alcuni settori sono «sovra regolati», con «problemi strutturali sulla competitività».

Sul fronte della crescita, per l’Italia il 2006 segnerà il primo anno positivo dopo quattro e mezzo di «quasi stagnazione», con un Pil in progresso dell’1,8%, a cui seguiranno un lieve rallentamento, all’1,4% nel 2007, prevalentemente a causa della stretta necessaria a risanare i conti, e un rimbalzo positivo nel 2008 all’1,6%. Un quadro più roseo di quello delineato dalla Commissione, che vede una crescita dell’1,7% per il 2006 e dell’1,4% per il 2008, e coerente con quello descritto ieri dal ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa, che ieri, nel corso della sua fulminea apparizione all’Eurogruppo, ha sottolineato come «siamo ormai vicini al 2%» per quanto riguarda la crescita e come «la ripresa è in atto, ma il problema è che ora diventi crescita».

* La Stampa, 28.11.2006


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