In commissione passa l’emedamento che cancella il contributo se l’erede mantiene l’azienda ereditata per almeno cinque anni
Finanziaria, cambiano le successioni. Niente tassa sul passaggio da padre a figlio
Ritirato dallo stesso relatore l’emendamento che istituiva l’aliquota unica del 20% sugli affitti, che avrebbe portato detrazioni per gli inquilini *
ROMA - Via libera dalla Commissione Bilancio del Senato alle norme che modificano la tassa di successione: azzerato il prelievo per i passaggi delle aziende di padre in figlio, a condizione che quest’ ultimo mantenga la guida dell’ azienda per almeno cinque anni. L’ emendamento proposto dal governo, che non contiene più l’equiparazione delle agevolazioni tra coniugi e conviventi, alleggerisce anche il prelievo per le successioni tra fratelli e in favore degli eredi disabili.
Sempre oggi è stato deciso che non entrerà nelal manovra l’aliquota unica del 20% sui redditi da affitto. Il relatore, Enrico Morando, ha ritirato l’emendamento che prevedeva un meccanismo stringente per favorire l’emersione degli affitti in nero e successivamente, a partire dal 2008, una valutazione di quanto emerso per poter poi applicare l’aliquota unica del 20% con le detrazioni per gli inquilini.
La norma introduceva un meccanismo stringente per favorire l’emersione del nero e successivamente, a partire dal 2008, una valutazione di quanto emerso per poter poi applicare l’aliquota unica del 20% con le detrazioni per gli inquilini. La questione, ha riferito Morando, potrebbe essere trattata nell’ambito delle delega fiscale sulle rendite finanziarie, alla quale il governo metterà mano a partire da gennaio.
La conferma che la norma non viene accantonata dal governo è arrivata più tardi dal sottosegretario all’Economia, Alfiero Grandi: "Nessun rinvio sine die. Sull’arrivo della cedolare secca del 20% sugli affitti c’è accordo ma bisognava evitare un esercizio frettoloso e magari approssimativo. La norma arriverà con il ddl delega, cioè con il primo treno utile di carattere normativo".
Intanto la commissione Bilancio ha fermato i propri lavori dopo aver approvato gli emendamenti fino all’articolo 15. Restano da approvare gli articoli 5-16-17 prima di arrivare alle modifiche all’articolo 18, che contiene il maxi emendamento sui cui la Camera aveva votato la fiducia. I tempi a disposizione sono stretti visto che il testo dovrà arrivare in aula martedì.
E il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha dato l’ok, dopo una riunione di governo, alla costituzione di un fondo alimentato con i conti bancari dormienti e destinato all’assunzione nei prossimi tre anni di circa 300-350 mila precari della pubblica amministrazione.
Il ministro ha dato inoltre risposte sulle coperture per l’abolizione dei ticket sul pronto soccorso per il ’codice verde’, sull’aumento delle risorse per il rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale e per la ricerca. Su altri temi, come la Pedemontana, rimangono aperti dei dubbi.
(la Repubblica, 9 dicembre 2006)