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Attenzione alla tigre con le spalle al muro (I. Wallerstein)

U.S.A.: GEORGE BUSH SI PREPARA ALLA TERZA GUERRA !!! L’appello di Dave Lindorff: FERMIAMOLO !!!!!

lunedì 2 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...]Il problema è che Bush, il quale ha fatto spazzatura della Costituzione al punto che essa viene ora considerata poco più di un manufatto storico, non ha bisogno dell’approvazione delle Nazioni Unite o del Congresso per imbarcarsi in un’altra guerra sanguinosa ed immorale.
Secondo l’accreditato criminale che siede alla Casa Bianca (e lo dico perché Bush è stato riconosciuto colpevole dalla Corte Suprema statunitense di violazione degli Statuti sui crimini di guerra, e da una Corte (...)

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> U.S.A.: GEORGE BUSH SI PREPARA ALLA TERZA GUERRA !!! L’appello di Dave Lindorff: FERMIAMOLO !!!!!

giovedì 5 ottobre 2006

GIORNALE DI GUERRA

di Carlo Formenti *

Sono stufo di sentir descrivere quanto sta succedendo nei termini di una “classica” guerra imperialista, fra una sinistra riformista che si accoda timidamente agli appelli del papa e una sinistra antagonista che ripete vecchi discorsi: sono là per il petrolio; la guerra serve a risolvere la crisi economica; l’America tenta di costruire un nuovo impero coloniale in assenza di potenze in grado di frenarne l’espansionismo, ecc. ecc.

Le enormi dimensioni che il movimento pacifista ha raggiunto in tempi rapidissimi (in confronto le mobilitazioni degli anni 60 contro la guerra del Vietnam sembrano poca cosa) testimoniano della consapevolezza popolare che ci troviamo di fronte a eventi del tutto nuovi, che esulano dalla logica di un conflitto ispirato a principi di razionalità politica.

Tocca prendere atto della realtà: a conclusione d’un ventennio di trasformazioni economiche, tecnologiche, sociali, culturali e politiche strettamente intrecciate le une con le altre, rapidissime e di eccezionale radicalità, l’ordine mondiale fondato sulle grandi istituzioni politiche ed economiche del secolo ventesimo (gli stati-nazione con le loro alleanze continentali, le Nazioni Unite, i mercati regolati da accordi regionali, ecc.) è definitivamente crollato.

La globalizzazione - termine che serve solo ad attribuire senso provvisorio al complesso miscuglio di fattori locali e globali che stanno ridisegnano territori, alleanze, flussi di capitali, merci, persone e culture - ha distrutto ogni equilibrio preesistente. In questa situazione, che ha sconvolto le vecchie regole del gioco, una delirante banda di integralisti cristiani ha assunto il controllo della macchina statale e militare degli Stati Uniti. Anche se la storia non si ripete, siamo di fronte a qualcosa di simile al marasma politico ed economico che, dopo la Prima Guerra Mondiale, consentì l’ascesa al potere di Hitler (ogni democrazia, anche quella americana, convive con la possibilità della propria autodistruzione).

Finiamola di pensare a Bush e soci come al “comitato d’affari” del capitalismo americano: questi soggetti ragionano effettivamente nei termini d’un mondo diviso fra le forze contrapposte del Bene e del Male e si comportano di conseguenza. Di fronte a questa catastrofe, come già è avvenuto in passato, la maggior parte dei soggetti economici e politici (imprese, classi sociali, nazioni, gruppi culturali e religiosi, ecc.) reagiscono tentando: prima di verificare se non sia possibile trarre qualche vantaggio dalla situazione, poi di fare il possibile per limitare i danni, infine, quando è troppo tardi, di rimuovere “l’anomalia” che ha preso il sopravvento sfruttando circostanze eccezionali.

Per ora, i soli ad avere sentore della natura e della portata del pericolo sono la Chiesa e il movimento pacifista mondiale: quanto tempo occorrerà perché anche la sinistra se ne renda conto e agisca di conseguenza? Non c’è molto tempo per invertire il processo prima che per rimuovere l’anomalia divenga necessario combattere una terza guerra mondiale.

*

www.zoooom.it/ , 05.10.2006


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