Omicidio Politkovskaya, il processo sarà militare *
Il processo per l’omicidio della giornalista russo Anna Politkovskaya sarà trasferito a un tribunale militare. A pochi giorni dal secondo anniversario dell’assassinio della reporter (uccisa il 7 ottobre del 2006 a Mosca) il figlio Ilya Politkovski ne ha dato l’annuncio nel corso di una conferenza stampa nella sede di “Reporters senza frontiere” (Rsd). «Il processo sarà trasferito davanti a un tribunale militare - ha spiegato - Il processo potrebbe svolgersi a porte chiuse», ma la decisione su quest’argomento «non è stata ancora resa nota».
La Procura generale russa ha chiuso il 18 giugno l’indagine sull’omicidio del giornalista russa e ha rinviato a giudizio i tre presunti colpevoli. Il processo per l’uccisione della reporter, critica nei confronti del Cremlino e autrice di molti reportage sulla Cecenia, potrebbe dunque iniziare in tempi brevi anche se l’autore materiale dell’omicidio resta tuttora a piede libero e la polizia non è riuscita a individuare i mandanti. I tre sospetti sono Sergei Khadzhikubabov e la coppia di fratelli Dzhabrail and Ibragim Makhmudov. Un terzo fratello, considerato l’esecutore dell’omicidio, è fuggito dalla Russia e secondo gli inquirenti si troverebbe in Europa. Un quarto sospetto, l’ex ufficiale dei servizi segreti russi (Fsb), Pavel Riagouzov, è accusato di abuso di potere e dell’estorsione di 10.000 dollari. L’ex spia ha chiesto di essere giudicato da un tribunale militare, dove però sarà presente una giuria civile.
«Questo è un caso politico, non c’è assolutamente speranza senza una giuria», ha commentato Murad Musayev, difensore di uno degli imputati, aggiungendo inoltre che è stata parzialmente accolta anche la richiesta di citare altri testimoni. Musayev ha osservato che «il processo porterà in tribunale due autisti e un mediatore», l’ultimo anello di una lunga catena, e si è chiesto quindi «come si possa considerare risolto il caso se non sono presenti mandanti, organizzatori ed esecutori».
Anche il figlio della Politkovskaya si è rammaricato che nel corso del processo non verranno giudicati «l’esecutore e i mandati», che «non saranno sul banco degli imputati». «Il processo tratterà solo un’infima parte di questo caso», dice il figlio della vittima. «Sono convinto che collaboratori dei servizi segreti abbiano dall’inizio tentato di interferire nell’inchiesta», ha detto Politkovski, che avverte che le possibili «dichiarazioni che sostengono che sulla questione è stata fatta chiarezza sono delle menzogne». «Temiamo che le autorità russe vogliano fare molto rumore dopo questo processo per dire che il caso è chiuso», ha sottolineato il nuovo segretario generale di Rsf, Jean-François Julliard. Politkovski ha sostenuto che «i collaboratori dei servizi speciali hanno tentato fin dall’inizio di interferire nell’inchiesta. Io non accuso il governo e le autorità russe. Parlo di elementi isolati nell’ambito dei servizi segreti», ha sottolineato. Per Julliard, «l’arrivo di Dmitri Medvedev (alla presidenza) non ha cambiato nulla» per la situazione dei mass media in Russia».
«Diciannove giornalisti sono stati uccisi in Russia dal 2000 e l’«impunità totale» regna «in questo settore», ha ricordato. Il segretario generale di Rfs si è detto preoccupato per la «mancanza palese di pluralismo nel settore audiovisivo» e del sempre più frequente ricorso «ad accuse di estremismo per far tacere i media indipendenti».
In occasione del secondo anniversario della morte di Anna Politkovskaja, Annaviva, l’associazione nata per mantenere viva la sua memoria, organizzerà un presidio di fronte a Palazzo Marino a Milano, per commemorare e per chiedere al comune di Milano di piantare in suo nome un albero nel Giardino dei Giusti. Il presidio, che si svolgerà il 7 Ottobre 2008, alle ore 20.30, in piazza della Scala, vedrà la partecipazione di numerose autorità e personalità, tra cui l’attrice Ottavia Piccolo.
* l’Unità, Pubblicato il: 03.10.08, Modificato il: 03.10.08 alle ore 16.30