YUNUS PORTA IN ITALIA IL MICROCREDITO
ROMA - Il ’banchiere dei poveri’ e premio Nobel per la pace Muhammad Yunus porta anche in Italia il microcredito senza garanzie per dare prestiti ai più poveri, soprattutto donne, che non possono avere credito da una banca tradizionale e permettere loro di avviare imprese ed evitare di cadere nelle mani degli usurai. Un sistema che resiste, anzi si rafforza, con l’attuale crisi, rivendica Yunus che vede nel momento attuale l’opportunità di cambiare le cose.
Quindi sciorina con orgoglio l’altissima percentuale (98%) di restituzione dei prestiti a fronte di una generale insolvenza del credito e invoca le aziende italiane a siglare accordi sociali sul modello di quanto hanno fatto Danone o Volkswagen. Nel nostro paese il premio Nobel, che ha presentato il suo libro ’un mondo senza poverta’ a Milano e partecipato a un incontro della Fondazione Ducci a Roma, punta a una collaborazione con Unicredit e l’Università di Bologna per dare vita a un’iniziativa "entro l’anno" mentre la Fondazione Cariplo, grande socio di Intesa Sanpaolo (già attiva nel campo con Banca Prossima e i prestiti d’onore) auspica la partecipazione di altri istituti di credito.
Nata in Bangladesh nel 1976 la Grameen Bank, che nel nostro paese assumerà la forma di una Organizzazione Non Governativa e non di una banca, opera già in diversi paesi industrializzati quali gli Stati Uniti o la Spagna. Il premio Nobel ha spiegato che "non è stata ancora decisa la città" in cui aprirà; la sua speranza che possa entrare in funzione "entro l’anno". Il ’banchiere dei poveri’ spiega così che con la crisi, determinata da un ’pugno di uomini’, siamo arrivati al punto in cui non vale più la pena di aggiustare la macchina "va cambiata", cioé va smontato e rifatto "mattone su mattone" il sistema finanziario.
Il messaggio è che questo si può fare. La sua idea è quella di mettere a fianco del ’business’ che mira solo a far profitto anche quello che chiama ’business sociale’ che arriva al pareggio senza guadagni e permette di aiutare la gente basandosi sulla fiducia e non sulla garanzia di solvibilità. Per il presidente dell’Ispi, Boris Bianchieri, l’aspetto straordinario di Yunus è che "sa suscitare sorrisi" di speranza nelle platee "caso raro in questi ultimi tempi" e che "sa inventare rimedi, avendo creato un’organizzazione straordinaria di cui peraltro non è azionista ma un dipendente".
La conferma che questo può funzionare è proprio l’esperienza del microcredito che non vive la crisi attuale. "Non ha alcun impatto - ha spiegato Yunus -. La crisi è del sistema finanziario che costruisce castelli in aria. Quando noi facciamo un prestito è per cose concrete, come una mucca".