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Metro di Roma, scontro tra treni. All’altezza della stazione di piazza Vittorio

martedì 17 ottobre 2006 di Federico La Sala
L’incidente intorno alle 9.35 sulla linea A nella stazione di Piazza Vittorio Emanuele.
La vittima è una donna di Frosinone. Ha funzionato la macchina dei soccorsi
Roma, disastro nella metropolitana
Tamponamento fra treni: 1 morto, 110 feriti
Cinque dei ricoverati sono in gravi condizioni. Si è temuto l’attentato, poi escluso.
Le ipotesi: guasto tecnico o errore umano. Salvo il macchinista *
ROMA - Una donna è morta, ci sono cinque feriti gravi e circa 110 lievi, ma Roma oggi ha temuto il (...)

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> Metro di Roma, scontro tra treni. All’altezza della stazione di piazza Vittorio

martedì 17 ottobre 2006

"Il nostro convoglio viaggiava ad alta velocità. Non abbiamo frenato. Sembrava impossibile che entrassimo con tanta forza..."

I testimoni: "Abbiamo pensato a una bomba". "Il treno da Furio Camillo è partito col rosso"

E un passeggero racconta di "uno strano modo di viaggiare" del convoglio *

ROMA - "Ero appoggiato con le spalle alla parete del convoglio quando ho visto il treno che si avvicinava sempre di più. Ho avuto tantissima paura, dopodichè mi sono buttato all’indietro, a terra, e ho sentito un grande botto". E’ il drammatico racconto di un giovane avvocato che si trovava all’interno dell’ultimo vagone del convoglio della metro A fermo alla stazione di Vittorio Emanuele, al momento dello scontro.

Secondo un altro testimone, a provocare l’incidente potrebbe essere stato uno dei macchinisti: "Il treno della metropolitana che proveniva da Furio Camillo è partito con i semafori rossi, di solito credo bisogna aspettare il verde ma in questo caso sono sicuro di aver visto il rosso", ha dichiarato Simone Saltarelli, uno dei feriti.

Versione confermata anche da un altro passeggero, Fabiano De Santis: "Ho visto il semaforo rosso e un mezzo della metropolitana fermo davanti a noi. Ho avuto la percezione dell’impatto prima che questo avvenisse". "Mi sono tirato indietro e ho visto il mezzo accortocciarsi davanti a me - ha continuato a raccontare il testimone - Per fortuna si sono aperte le porte e siamo riusciti a scappare. Davanti a me ho visto gente rimasta incastrata. Io sono stato fortunato perchè mi sono accorto di ciò che avveniva".

Ma un altro passeggero riferisce di uno "strano andamento" del treno proveniente da Cinecittà: "Dalla fermata di S. Giovanni, e fino al momento del tamponamento, il convoglio ha fatto registrare uno strano modo di viaggiare, diverso da quello che si registra normalmente. Dalla fermata di S. Giovanni il treno, di ultima generazione, ha proceduto a velocità lentissima. Arrivato alla stazione di Manzoni, chiusa da tempo per lavori, ha improvvisamente accelerato e poi si è nuovamente fermato con una brusca fermata. Di fronte allo strano modo di procedere alcuni passeggeri del vagone si sono chiesti "ma come guida questo...?". Quindi è ripartito e senza nessun segno di frenata pochi istanti dopo c’è stato il tamponamento".

I passeggeri raccontano di uno scontro "pazzesco", di moltissimo fumo e di un terribile impatto. "Dopo l’impatto, la parete si è sfondata, ho dolore alle gambe e ho battuto la testa. Ho visto i feriti a terra, perchè lo scontro è stato talmente forte che siamo caduti tutti uno sull’altro", racconta una signora in lacrime, mentre aspetta di salire sull’ambulanza.

Le testimonianze si susseguono. "Ero nel treno che ha tamponato. Ha rallentato, si è fermato e poi è ripartito, e mentre accelerava ha sbattuto contro il convoglio fermo" dice Michele, 28 anni, ferito ad una gamba.

Molti passeggeri sono confusi e sotto shock come Roberto Cavaliere: "Ero nel treno che ha tamponato. Si è spenta la luce e ho avuto la netta sensazione dello scontro. Io me la sono cavata con poco, ho solo un forte dolore al petto, ma molta gente è invece rimasta per terra e quando sono uscito c’erano molte persone insanguinate e più gravi di me".

Ad aver vissuto momenti drammatici, soprattutto chi stava sull’ultimo vagone della metropolitana che era ferma alla stazione di Piazza Vittorio. "Ho visto in lontananza le luci della metropolitana, poi il buio - racconta Silvia, mentre si tiene un fazzoletto premuto sulla fronte - e poi l’impatto forte, e più niente. Credo di aver battuto la fronte contro qualcosa e adesso aspetto di andare all’ospedale".

Molti tra i passeggeri hanno pensato a un attentato: "Con le altre persone sul treno diretto a Battistini - ha raccontato una giornalista della Dire, Maria Carmela Fiumanò, ci siamo ritrovate all’improvviso buttate per terra. Una addosso all’altra, cercando in qualche modo di tenerci. Molti, presi dal panico, hanno cominciato a piangere. Non si capiva che cosa fosse successo. La paura di un attacco terroristico è stata subito tangibile. Nessuno lo diceva apertamente, ma si leggeva negli occhi delle persone, che velocemente cercavano di scappare da quel tunnel della stazione di Piazza Vittorio".

Tra i primi a portare soccorso ai passeggeri coinvolti nello scontro tra due convogli della linea A della metropolitana a Piazza Vittorio, sono stati i commercianti che hanno la loro attività sotto i portici della piazza umbertina. "Ci siamo accorti dell’incidente - ha raccontato la titolare di un negozio di calzature - dalle urla disperate che abbiamo sentito. Dall’uscita della metropolitana si è riversata una folla di persone disperata. Chi era ferito, chi semplicemente terrorizzato".

La signora ha raccontato di aver offerto dell’acqua ad una donna di colore che si era rannicchiata per terra sotto i portici e tremava dalla paura. Lo stesso hanno cercato di fare i negozianti vicini, mentre già i primi soccorsi erano arrivati e anche gli operatori e volontari della protezione civile comunale stavano distribuendo le prime coperte ai passeggeri.

All’esterno del pronto soccorso del San Giovanni ci sono anche i parenti dei feriti. Tra questi Giulio Laurenza, è in attesa di informazioni sulla moglie Tiziana Guarnieri di 49 anni: "Mia moglie prende la metro tutti i giorni, lavora in un negozio di abbigliamento in centro. Non dovrebbe avere niente di grave ma mi ha telefonato sotto shock. Mi ha raccontato che si è trovata per terra con molta gente addosso, le persone in preda al panico le camminavano sopra e lei non riusciva ad alzarsi". (17 ottobre 2006)


*

www.repubblica.it, 17.10.2006


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