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Metro di Roma, scontro tra treni. All’altezza della stazione di piazza Vittorio

martedì 17 ottobre 2006 di Federico La Sala
L’incidente intorno alle 9.35 sulla linea A nella stazione di Piazza Vittorio Emanuele.
La vittima è una donna di Frosinone. Ha funzionato la macchina dei soccorsi
Roma, disastro nella metropolitana
Tamponamento fra treni: 1 morto, 110 feriti
Cinque dei ricoverati sono in gravi condizioni. Si è temuto l’attentato, poi escluso.
Le ipotesi: guasto tecnico o errore umano. Salvo il macchinista *
ROMA - Una donna è morta, ci sono cinque feriti gravi e circa 110 lievi, ma Roma oggi ha temuto il (...)

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mercoledì 18 ottobre 2006

La metropolitana torna in funzione dopo l’incidente mortale di ieri. Gravi "ma stabili" le condizioni di una donna giapponese

Roma, riaperta la linea A della metro Indagato il macchinista

Oggi dal pm l’incarico a un perito per l’analisi della scatola nera. Semaforo rosso, velocità e sistemi di sicurezza al vaglio degli inquirenti *

ROMA - La linea A della metropolitana di Roma è stata riaperta al traffico questa mattina dopo il disastro di ieri che è costato la vita ad Alessandra Lisi, 30 anni, ricercatrice di Frosinone e il ferimento di 235 persone. Rimossi, durante la notte, i treni che si erano scontrati nella stazione. Il primo convoglio è stato rimosso all’una e 34, ed il secondo, che lo aveva tamponato, alle 5,30.

Il servizio è regolare su tutta la linea, salvo alla stazione di piazza Vittorio che rimane ancora chiusa ai passeggeri: i treni transitano, ma non si fermano, perchè la stazione è ancora inagibile. Probabilmente verrà riaperta in giornata.

Il macchinista del convoglio che ieri ha tamponato un treno che era fermo alla stazione Vittorio Emanuele è stato iscritto nel registro degli indagati. L’iscrizione di Angelo Tomei costituisce un atto dovuto perché gli consente di nominare un consulente che lo rappresenti negli accertamenti tecnici disposti dal pm.

La conferma della sua iscrizione nel registro degli indagati si è avuta quando il difensore d’ufficio nominato dalla procura ha ricevuto il conferimento dell’incarico peritale per la nomina di un consulente di parte che assisterà all’autopsia sul corpo di Alessandra Lisi. Secondo quanto si è appreso l’esame autoptico si svolgerà domani. Il fascicolo dell’incidente alla metro è stato secretato dal Pm il quale procede per disastro colposo, omicidio colposo e lesioni gravissime.

Le condizioni dei feriti. La paziente più grave è sicuramente la ragazza giapponese le cui condizioni "anche se severe sono stabili", spiega il direttore del centro di rianimazione dell’ospedale San Giovanni Addolorata, Italo Volpe, dove la ragazza è ricoverata da ieri. "La donna in questo momento è sedata e la prognosi rimane riservata. Salvo complicazioni siamo fiduciosi di arrivare al recupero completo della paziente". Nello stesso ospedale restano ricoverati altri 7 feriti.

Dal bollettino si apprende che la donna giapponese alle ore 11 di ieri presentava condizioni generali gravi per un importante trauma toracico, fratture costali multiple, lesioni ortopediche agli arti superiori e fratture del bacino. Dopo essere stata sottoposta ad un intervento chirurgico pluri-disciplinare, terminato alle 20 di ieri sera, attualmente la donna presenta insufficienza respiratoria post traumatica.

Sono quattro i pazienti ricoverati in ortopedia in condizioni generali definite dal bollettino medico buone. Un sesto paziente di 41 anni - le cui condizioni vengono definite buone - è ricoverato in medicina di urgenza, presenta una contusione lombare destra e la distrazione del rachide cervico-dorsale. La settima paziente di 49 anni è ricoverata presso la terapia sub-intensiva della medicina d’ urgenza: "Ha riportato fratture multiple del bacino e delle costole e rimane ricoverata in quanto affetta da altra patologia non legata all’ incidente subito ieri".

L’ ultima paziente è stata trasferita nel pomeriggio di ieri dall’ ospedale Fatebenefratelli dell’ Isola Tiberina per essere trattata in ambiente ultra specialistico. "E’ stata immediatamente sottoposta ad intervento di chirurgia maxillofacciale per la frattura mandibolare - dice il bollettino - Attualmente è ricoverata presso il centro di rianimazione. Al momento del ricovero presentava anche la frattura di una vertebra cervicale e ferite al volto".

Tre inchieste per la verità. Proseguono le tre inchieste avviate dopo l’incidente. Quella della procura di Roma, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo, omicidio colposo e lesioni gravissime. Quella del governo, che ha nominato una commissione composta da docenti e tecnici affidata al coordinamento del direttore generale del settore sicurezza del ministero dei Trasporti. E l’ultima della società che gestisce la metropolitana romana.

La scatola nera. Il pm Elisabetta Ceniccola dovrebbe assegnare oggi l’incarico a un esperto per l’analisi della scatola nera montata sui convogli. Probabilmente l’incarico andrà a un ingegnere dei trasporti e in particolare dei trasporti su ferro, dotato di un software adeguato e di una preparazione specifica. Con la scatola nera, i periti dovranno esaminare treni, centraline che segnalano il passaggio dei convogli, filmati.

Il semaforo rosso. Numerosi gli interrogativi ai quali fornire una risposta. Partendo da alcune, poche, certezze: i due convogli si sono tamponati; il semaforo - che doveva bloccare la corsa di uno dei due treni - era rosso, ma non è stato rispettato. Il macchinista del treno in corsa Angelo Tomei - illeso per miracolo e ora ricoverato in ospedale con 10 giorni di prognosi - ha raccontato a un collega di aver ricevuto il via libera della centrale operativa che, pure, era a conoscenza del fatto che davanti c’era un altro convoglio fermo in stazione.

Dalle testimonianze - e da alcune registrazioni sequestrate dalla polizia - emerge che il non rispetto dei "rossi" è abbastanza usuale tra i macchinisti che vengono sollecitati dalla centrale operativa a recuperare i ritardi "procedendo a vista", ovvero camminando lentamente (15 chilometri orari) invece di bloccare completamente il treno.

Secondo interrogatorio per il macchinista. Proprio in queste ore è in corso l’interrogatorio, da parte del pm Ceniccola, del macchinista del treno tamponato, ascoltato in qualità di testimone. L’uomo è apparso ancora visibilmente provato per l’incidente di ieri. In precedenza era stato sentito dallo stesso magistrato un operatore della centrale della Garbatella ed è in attesa di essere ascoltato un responsabile della stessa sala.

L’inchiesta comunque dovrà anche accertare il funzionamento dell’impianto di segnalazione: dubbi sull’efficienza dell’ impianto semaforico sarebbero emersi, secondo quanto si è appreso, nel corso di uno dei sopralluoghi compiuti nell’ arco della giornata.

La velocità. Secondo la ricostruzione fatta dal ministro dei trasporti Alessandro Bianchi in parlamento i due convogli che si sono scontrati alle 9:37 andavano "abbastanza piano", ad 25-30 chilometri orari. Una velocità comunque superiore ai 15 chilometri all’ora. Quindi, le inchieste, dovranno accertare la velocità esatta alla quale correva il treno che poi si è schiantato contro l’altro convoglio nella stazione di piazza Vittorio.

I sistemi di sicurezza. Altra questione da chiarire, quella dei sistemi di sicurezza - tesi a prevenire errori umani e tecnici - che non sarebbero scattati: uno controlla la distanza tra i treni, uno la velocità e uno interviene in caso di malore del macchinista. Hanno funzionato a dovere? Anche questo andrà chiarito dai magistrati.

Le testimonianze dei passeggeri. L’inchiesta della magistratura si avvarrà, sicuramente, anche delle testimonianze dirette dei passeggeri. Molti dei quali hanno riscontrato anomalie nella velocità dei convogli o strani movimenti sussultori del treno nelle ore precedenti l’incidente.

La polemica. Intanto al sindaco Walter Veltroni, che ieri ha ricevuto la solidarietà di numerosi primi cittadini, arriva anche quella di Marco Follini che prende le distanze dalle critiche avanzate da una parte consistente dlela Cdl: "Capisco il gusto della contesa politica. Ma trovo particolarmente sgradevoli, per usare un eufemismo, le polemiche di una parte del centrodestra, con esponenti dell’Udc in prima fila, contro il sindaco Veltroni per il grave incidente della metropolitana". (18 ottobre 2006)

___ *

www.repubblica.it, 18.10.2006.


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