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Il "caso serio" della Chiesa (Card. Tettamanzi, Prolusione) ... o "comico" (Dante)?!

Stato democratico e Chiesa ’cattolica’. A VERONA per il meeting della CEI, ad accogliere Papa Benedetto XVI, 100 mila fedeli, Romano Prodi, e una «frocessione» di gay e lesbiche.

mercoledì 18 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...] Senza fare troppe anticipazioni - le sorprese saranno parte integrante della manifestazione - alla stazione dedicata all’intervento del Vaticano sulla fecondazione eterologa troveremo la madonna e la Maddalena in partenza per la Svizzera e la Spagna mentre a quella dedicata alle coppie di fatto si distribuiranno le partecipazioni di Joseph (Ratzinger) e Georg (Ganswein, il segretario) «oggi sposi». Il giorno seguente sarà la volta del sit-in davanti alla Fiera per «salutare la nostra (...)

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> Stato democratico e Chiesa ’cattolica’. A VERONA per il meeting della CEI, ad accogliere Papa Benedetto XVI, 100 mila fedeli, Romano Prodi, e una «frocessione» di gay e lesbiche.

sabato 21 ottobre 2006

E nel quartiere multietnico sfila la «frocessione» gay

Dall’altro lato della città va in piazza l’opposizione allo strapotere ecclesiastico nella città. Ma la politica è assente

di pa.bo. (il manifesto, 20.10.2006)

Verona. Il papa in tonaca rossa e mitra gialla avanza benedicendo. Innalza un gonfalone di carta su cui campeggia uno stemma con disegnati due finocchi, la scritta è inequivocabile: «Comune di Sodoma». Dietro, sul cofano del furgone che porta il sound system, è fissato un tyrannosaurus rex di gomma con la faccia di papa Ratzinger, che porta appese agli arti superiori le bianche pecorelle che si usano a Natale per fare il presepe. Si è aperta così la «Frocessione» che ieri, nel tardo pomeriggio, ha percorso rumorosamente e allegramente le strade del quartiere multietnico di Veronetta, zona risparmiata dall’assalto dei papa boys ma non dagli sgomberi della polizia, che la settimana scorsa hanno creato una certa tensione. Organizzata da un insieme di gruppi e associazioni non solo gay e lesbiche - ci sono i veronesi, gli anticlericali del coordinamento «Facciamo Breccia», il Circolo Pink, gli anarchici della biblioteca Damaschi e il centro sociale La Chimica, ma anche il Mit di Bologna e le femministe milanesi di m@i st@te zitte - la manifestazione passa tra due ali di gente, soprattutto migranti, che leggono incuriositi il volantino distribuito e, quando capiscono, ridono come matti.

E di ragioni ce n’è. Su circa duecento partecipanti, più della metà sono travestiti: chi da prete, chi da suora, qualcuno da crociato, gli studenti si son fatti le magliette dei «god/buster» per «acchiappare lo spirito santo direttamente a domicilio». Le ragazze hanno tutte l’aureola e la pancia da sesto mese di gravidanza, reggono un cartello «questo a scuola non me l’hanno insegnato». Il corteo prevede delle stazioni tipo via crucis: per ogni stazione un misfatto da addebitare alla chiesa cattolica, con annessa rappresentazione teatrale. Si va dalla denuncia della pandemia di Aids in Africa, di cui è in parte responsabile lo sciagurato divieto della chiesa di usare i preservativi, alla sacralizzazione della famiglia, luogo di violenze e stupri, ma c’è spazio anche per denunciare lo sgombero di sedici famiglie migranti, buttate sulla strada perché i loro appartamenti non risultavano a norma.

E’ tutta qui l’opposizione visibile allo strapotere della chiesa a Verona. E di politici ce n’è uno solo: il capogruppo di Rifondazione in consiglio comunale, Fiorenzo Fasoli. Degli altri, Verdi e socialisti, neanche l’ombra. Del resto, tra sei mesi ci sono le elezioni e qui, si sa, se hai la Curia contro, sei finito. Così, mentre il corteo termina in piazza Isolo, dove è allestita una piccola piazza tematica con cibo, bevande e musica, si fanno pronostici per l’indomani.

Stamattina infatti, mentre il cardinale Ruini in Fiera concluderà il convegno della Cei, si protesterà di nuovo con un sit-in che saluterà «la nostra ruina», mentre la sera, al csoa La Chimica, si presenterà la rivista «Liberamente» e i consueti «Fornelli ribelli», trattoria del venerdì, saranno allietati dagli stornelli anticlericali di Alessio Lega. Sabato infine, sempre alla Chimica, si conclude con la «gaia festa».


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