Brasile choc: in 33 stuprano una 16enne e pubblicano il video in Rete
Orrore alla periferia di Rio de Janeiro
Stupro di massa in Brasile, coinvolto anche un calciatore
Rio de Janeiro, 27 maggio 2016 - Arancia meccanica 2.0. L’orrore arriva dal Brasile, dove una ragazzina di 16 anni è stata violentata a turno da decine di uomini. Gli stessi che hanno filmato lo stupro e hanno poi pubblicato il video sul Web. Il branco è composto da 33 uomini, autori dello stupro collettivo alla periferia di Rio de Janeiro che indigna una nazione e il mondo intero, dopo che la notizia (e il filmato) sono diventati virali in poche ore.
La vittima ha raccontato di essere andata casa del suo fidanzato sabato scorso. Qui ritiene di essere stata drogata e di aver perso i sensi. Al suo risveglio si trovava in una casa differente, circondata dai suoi aguzzini. Qui i componenti del branco, a turno, hanno abusato di lei. Terminate le violenze, hanno postato un video dello stupro di 40 secondi sui social network, quasi a voler umiliare ulteriormente la vittima. Il filmato è rimasto in Rete per alcune ore, raccogliendo diversi commenti misogini prima che l’account fosse chiuso. La 16enne, dopo aver perso nuovamente i sensi, si è risvegliata la domenica mattina nuda e ferita. L’accaduto ha sollevato una vera e propria sollevazione popolare contro quella che in tanti ritengono essere una "cultura dello stupro" che si fa largo in Brasile. La rappresentante in Brasile di UN Women, Nadine Gasman ha chiesto "tolleranza zero" per la violenza contro le donne. La polizia è a caccia dei colpevoli. Il video, a quanto pare, sarebbe stato visionato anche dai famigliari della vittima.
Stupro di massa in Brasile, coinvolto anche un calciatore
Si tratta di Luquinhas, 20enne promessa del Boavista scoperto da Clarence Seedorf
Rio de Janeiro, 27 maggio 2016 - C’è anche un calciatore professionista tra gli accusati per lo stupro di massa che sta indignando il Brasile e il mondo intero. Secondo il sito ’GloboEsporte’, uno dei quattro accusati dalle forze dell’ordine di essere responsabile delle violenze commesse su una 16enne, abusata da oltre 30 uomini, sarebbe Lucas ’Luquinhas’ Perdomo Duarte Santos, un calciatore del Boavista, squadra di serie A di Rio de Janeiro. L’atleta, di 20 anni, è considerato latitante dalla notte scorsa. Per i media locali, Lucas sarebbe l’attuale fidanzato della vittima. Luquinhas è stato scoperto dall’ex giocatore olandese Clarence Seedorf ed è considerato una grande promessa del calcio carioca.
LO STUPRO - Un episodio che fa rabbrividire ’Arancia Meccanica’ quello accaduto sabato notte scorso alla periferia di Rio de Janeiro. Una sedicenne sarebbe stata violentata a turno da una trentina di uomini, filmata e poi umiliata anche sul web. Il branco, non soddisfatto dalla brutalità commessa, ha pubblicato il video delle aggressioni sui social network. Rio è sotto choc, l’orrore è piombato sulla metropoli brasiliana a poche settimane dalle Olimpiadi.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti da parte della stampa, la ragazza è stata fidanzata con un sospetto trafficante della ’favela Barao a Jacarepagua’ nella zona ovest della città. All’origine delle violenze - sostiene la nonna materna della sedicenne - ci sarebbe dunque una vendetta proprio dell’ex. Dopo giorni di dubbi, paura e dolore per i traumi ricevuti, l’adolescente si è rivolta al commissariato solo ieri notte. Alle forze dell’ordine ha raccontato di essere andata nella baraccopoli sabato scorso, per partecipare a una festa di danza funk, genere musicale molto diffuso negli slum carioca e i cui testi inneggiano spesso alla droga, alle armi e al sesso sfrenato. Dopo essersi recata in casa di Luquinhas, con cui - sostengono i media - manteneva una relazione da circa tre anni, la ragazza ha detto agli agenti di non aver ricordato più niente fino all’indomani, quando si è risvegliata, nuda e drogata, in un’altra casa, circondata da narcos armati che la osservavano ridendo e sbeffeggiandola.
Il suo caso ha provocato reazioni di shock e rabbia su internet, dove vari gruppi stanno organizzando manifestazioni di protesta "contro la cultura dello stupro". La maggioranza dei commenti sono stati di appoggio alla vittima, che ha anche risposto ad alcuni e ringraziato. "A far male non è l’utero, ma l’anima, per il fatto di esistere persone crudeli che restano impunite", ha scritto lei in uno dei post. Anche la presidente della Repubblica in carica, Dilma Rousseff (sospesa temporaneamente dalle funzioni perché sottoposta a procedimento di impeachment), ha espresso solidarietà alla giovane e condannato su Twitter l’accaduto.