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GRECIA: EU-ROPA!!!

Cyber-terra e democrazia. Quale governo per Internet? A Vouliagmeni (Atene), il Forum mondiale. Linee politiche (economiche e ’teologiche’) a confronto: il regno di un "Grande Fratello" o il regno del "Padre Nostro"?

mercoledì 1 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] un appuntamento storico per la rete sia per ampiezza di partecipanti che di tematiche in discussione. Patrocinato dalle Nazioni unite, il Forum riunisce infatti i rappresentanti di 90 paesi, di aziende che operano nella Rete (Yahoo!, Google, Microsoft ecc), di istituti internazionali (Ue, Consiglio d’Europa, Ocse), di organizzazioni in difesa dei diritti umani (Amnesty International) [...]
AL VIA AD ATENE IL FORUM MONDIALE SU INTERNET *
ATENE - E’ iniziato stamane a Vouliagmeni, una (...)

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> GRECIA. A Vouliagmeni (Atene), il Forum mondiale sul governo di Internet

lunedì 30 ottobre 2006

SI E’ APERTO OGGI IL SUMMIT ONU SULLA GOVERNANCE

Vint Cerf: Internet è in pericolo *

In occasione dell’apertura oggi vicino ad Atene del forum mondiale per la Governance di Internet patrocinato dall’Onu, arriva il monito di Vint Cerf, che di Internet è in un certo senso il "papà".

Sono in atto «manovre politiche» di governi ed enti internazionali per imporre l’uso di lingue non occidentali ai nomi dei domini dei siti Internet e ciò potrebbe portare a un collasso del sistema di indirizzamento della Rete, è il suo allarme al Forum di Atene.

Vinton Cerf, che è anche presidente dell’Icann, l’ente internazionale di controllo di Internet, non fa riferimenti diretti al Governo cinese e all’International Telecommunication Union (Itu), al centro di recenti critiche all’Icann, ma afferma che in queste ultime settimane sono emersi interessi nazionali che potrebbero cambiare il processo di internazionalizzazione degli indirizzi Internet.

«La lingua è chiaramente un patrimonio e un orgoglio nazionale, ma i ’nomi a dominio’ sono solo dei simboli che ci aiutano a trovare i siti su Internet», sostiene l’inventore del protocollo originario della Rete.

Il nocciolo del problema è l’uso dei caratteri non occidentali negli indirizzi Internet: al momento solo 37 di questi possono essere usati per definire il nome di un dominio.

L’Icann sta gradualmente implementando un piano che dovrebbe espandere questa possibilità a tutte le lingue del mondo e alcuni caratteri delle lingue asiatiche sono stati già inseriti.

«La mia preoccupazione - afferma Vinton Cerf - è che si possa arrivare a scegliere all’improvviso un percorso differente da quello percorso dall’Icann in questi ultimi sei anni, con risultati che potrebbero non avere successo o determinare addirittura un ’crash’ di Internet».

«Si sta rivelando piuttosto complesso - continua Cerf - integrare questo grande set di caratteri nel sistema di navigazione della Rete in modo da garantirne la stabilità e la sicurezza, anche per le generazioni future».

E «gruppi specifici, tra cui la Cina, potrebbero essere propensi ad accettare un sistema che funziona in un Paese senza preoccuparsi che funzioni anche negli altri Paesi», infrangendo così l’universalità del sistema e il meccanismo che consente ad un computer di trovarne con sicurezza un altro attraverso Internet.

* WEB NOTES. di Anna Masera - 30/10/2006


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