Sparare è un diritto
Libera arma in libera America *
New York I suoi sostenitori, la National Rifle association, la potentissima associazione dei possessori di armi (e considerata la più antica associazione dei diritti civili Usa, ndr), in testa, la chiamano “stand your ground law” e, nel 2005, festeggiarono la sua introduzione in Florida, uno di quelli dove il Secondo Emendamento e, dunque, il diritto a possedere un’arma, è uno dei “comandamenti” più importanti, quasi quanto in Texas. I suoi detrattori la chiamano invece la legge dello “spara per primo”, che tanto, per appurare le responsabilità, c’è sempre tempo. Secondo quando affermato dal legislatore in base al suddetto provvedimento, chiunque può decidere di mettere in atto una violenza, anche mortale, se “crede ragionevolmente che questo sia necessario per prevenire la morte o un grave pericolo per sé stessi o per altri o per un grave crimine”.
Ed è in base a questa legge, che va ben oltre il diritto di cui si parla nel Secondo emendamento che è rivolto al semplice possesso dell’arma (e non al suo “libero” utilizzo), che Geoge Zimmerman, dopo aver ucciso Trayvon Martin, non è in carcere. Sebbene, in seguito alle forti proteste suscitate dal caso negli ultimi giorni, sia stata organizzata una task force con l’obiettivo specifico di investigare sull’accaduto, in tutte queste settimane Zimmermann è sfuggito ad ogni possibile incriminazione proprio perché ha detto di aver ucciso per legittima difesa.
LA CONTESTATA legge, che ora torna sotto i riflettori dell’opinione pubblica, anche dietro l’invito alla riflessione lanciato dal presidente Obama, è attiva, sebbene con piccole variazioni, in ben 21 stati e in altri è al centro di grandi contrasti. In Minnesota, a esempio, il provvedimento è stato bloccato dal veto posto dal governatore democratico Mark Dayton; veto che anche John Lynch ha fatto valere in New Hampshire senza riuscire tuttavia a bloccarne definitivamente l’approvazione. Sebbene dei 21 Stati, la maggioranza sia a guida repubblicana, non mancano quelli in cui il “grilletto facile” è stato tutelato proprio da governatori democratici, come avvenne nel 2006 in Oklahoma o in Arizona dove il provvedimento porta la firma dell’allora governatore, oggi Segretario della Sicurezza Interna, Janet Napolitano.
Fra gli altri Stati in cui esiste la legge, l’immancabile Texas, l’Alaska, il Nord e Sud Dakota, l’Idaho, l’Utah, il Kansas, il Mississippi, il Tennessee, l’Alabama, il Missouri, la Georgia, il Sud Carolina, il West Virginia, l’Indiana, il Michigan, la Laousiana e il Kentucky. La “stand your ground law” è un provvedimento che trae ispirazione dalla cosiddetta “dottrina del castello” che, nel diritto americano, tutela il diritto dell’individuo a difendere, anche con atti di violenza mortale, la proprietà. (Ang. Vit.)
* il Fatto, 24.03.2012