“Satira fallimentare e vigliacca”.
Così il quotidiano Avvenire di sabato 11 novembre ha bollato la moda di ridicolizzare il Papa che pare ormai dilagare. Nel mirino soprattutto le imitazioni di Benedetto XVI fatte da Maurizio Crozza e le battute di Fiorello. Una critica severa a cui si è unito anche Il Foglio del 14 novembre.
Avvenire lamenta non solo la mancanza di rispetto per il Papa, ma anche per il proprio pubblico, di cui offende i sentimenti, in nome di una malintesa libertà di satira . "Se questo è il circo - dice Avvenire - chiediamo ai clown: giù le mani dal Papa, per cortesia. Se proprio dovete allungarle, fatelo con delicatezza e rispetto. E se vi riesce impossibile provare delicatezza e rispetto per il Papa, cercate di provarne per le centinaia di milioni di cattolici in tutto il mondo che, seguendovi, vi danno da vivere”.
In un secondo commento, Avvenire sottolinea anche la vigliaccheria di certa satira , che “prende di mira solo la religiona cattolica”, solo perché il Papa non intende e non può difendersi; ma laddove c’è un vero rischio - vedi islam - allora la satira si ritira in un angolino.
Infine il Foglio che, riferendosi soprattutto a Crozza, afferma: “E adesso prendetelo in giro, fa parte delle civili libertà. Ma state attenti a prendere di mira, almeno, la persona giusta. Perché poi finisce che per scherzare sul Papa tocca raschiare il barile del "panzer di Dio", del "dandy del dogma", del "cattedratico imbalsamato" che condanna tutto ciò che vede muoversi sotto il cielo di Dio. Invece, spesso, dice cose così aderenti al vero che le capirebbero anche i grandi, se non fossero sempre così impegnati a rafforzare gli stereotipi con cui non riesce più a nominare niente: vita, morte, addirittura la fame”.
IL TIMONE, 14 novembre 2006