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Gioacchino da Fiore

RINASCIMENTO ... FLORENSE !!! «Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo». Un "faccia a faccia" tra Gianni Vattimo e René Girard.

domenica 19 novembre 2006 di Federico La Sala
RENE’ GIRARD INSISTE: DIO NON E’ VIOLENTO. MA CONFONDE IL PADRE NOSTRO (DEUS CHARITAS EST) CON IL DIO DEL CATTOLICISMO PLATONICO-ROMANO DI RATZINGER ("DEUS CARITAS EST", 2006)
Girard: presto un nuovo Rinascimento *
«Quello che fa il cristianesimo è cambiare completamente la nostra prospettiva: nel mito il punto di vista è sempre quello della comunità che scarica la propria violenza su un capro espiatorio; il cristianesimo invece ribalta la situazione dimostrando che la vittima non è (...)

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> RINASCIMENTO ... FLORENSE !!! «Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo». Un "faccia a faccia" tra Gianni Vattimo e René Girard.

sabato 18 novembre 2006

Un piccolo omaggio all’evento della pubblicazione dei dialoghi tra Vattimo e Girard - una mia breve nota suila situazione italian nel 2003!!!


EDIPICHE AVANCES DI "UNA VECCHIA SIRENA" E L’ITALIA DEVASTATA DA "PESTE E COR_NA"

(Un omaggio a René Girard e) Una presa di posizione per l’Unità

di Federico La Sala *

L’UNITA’ (il quotidiano diretto da Furio Colombo, fondato da Antonio Gramsci, e - non si sottovaluti la cosa - l’UNITA’ stessa) della nostra DEMOCRAZIA sta subendo in questi giorni un durissimo attacco. Cosa c’è al fondo e dietro? C’è la forza, l’astuzia, la volontà di potenza e la menzogna di chi non vuole rispettare le REGOLE DEL GIOCO democratico e costituzionale e pretende di imporre la SUA legge e il SUO dominio. Di qui il boicottaggio e la rabbia contro chi ha il coraggio di servirsi della propria intelligenza senza essere guidati da un altro. Ripartiamo (dalla caverna e) dalle figure!

La vignetta di DM, sull’Unità del 3.10.2003 in prima pagina - in riferimento alla votazione alla Camera sulla legge Gasparri e ai 36 "franchi tiratori" - registra un fatto fondamentale. VALE UNA LEZIONE di Filosofia e di Politica per tutti i cittadini e per tutte le cittadine, oltre che per i tutti i cittadini e per tutte le cittadine Parlamentari:

"Signore A: QUALCUNO HA VOTATO SECONDO COSCIENZA...; Signor B: DOVEVATE PERQUISIRLI... AVEVO DETTO DI NON PORTARLA IN AULA".

Evidenzia il legame circolare che esiste tra la libertà della coscienza e la sovranità democratica e ci sollecita ulteriormente e ancor di più a SVEGLIARCI e a ricordare che la COSTITUZIONE è la nostra carta d’identità e il nostro passaporto (su questo, cfr. il commento di Furio Colombo sull’Unità del 2.06.2002) di cittadini e cittadine libere - sovrani e sovrane, come insegnava don Lorenzo Milani. E ancor di più e meglio - al di fuori del sonnambulismo mediatico e mediasetico -mette in risalto il l-e-g-a-m-e tra l’art. 1 ([...] LA SOVRANITA’ appartiene al POPOLO, che la esercita nelle forme e i limiti della COSTITUZIONE) e l’art. 67 (OGNI MEMBRO del PARLAMENTO rappresenta la NAZIONE ed esercita le sue funzioni SENZA VINCOLO DI MANDATO); e quanto PREZIOSO - se non vogliamo non cadere o nella confusione e il caos o nella dittatura AZZURRA!!! - sia questo L-E-G-A-M-E.

In democrazia e per la democrazia, bisogna averlo caro. Preoccupiamocene.... Abbiamone cura: I CARE, come scriveva don Milani nella sua Scuola di Barbiana. Ricordiamoci di ricordarlo. La nostra stessa sana e robusta costituzione dipende da QUESTO LEGAME, perderlo significa essere pronti ad ogni avventura - senza più bussola e altro strumento d’orientamento - e passare da un presidente-padre di tutti gli italiani e di tutte le italiane a un presidente padrone di tutto e di tutti e di tutte: da cittadini-re e cittadine-regine con in testa la CORONA a sudditi e a suddite di una società sempre più segnata dalla "rivalità mimetica"(René Girard) e piena di PESTE e di COR_NA, non più figli e figlie di una relazione democratica ma figli e figlie di una relazione astuta, autoritaria, menzognerae violenta. Significa ritornare indietro alla dialettica padrone-servo!

Al contrario, democraticamente, e come profondamente aveva capito Holderlin (e, sulla sua strada, non Hegel, non Marx e nemmeno Heidegger, ma Feuerbach ... e il maestro del nostro presidente Ciampi, Guido Calogero), noi siamo un dialogo! Negare questo, significa porsi fuori da questo orizzonte e auto-accecarsi. Il risultato è la rabbia, contrassegno di ogni idealismo e di ogni autoritarismo, che porta alla negazione dell’altro ..e "a Siracusa" (Platone-Heidegger) o, in ultimo, solo alla pace perpetua (e non nel senso e nella direzione indicata da Kant!).

Contro tutte le menzogne, si tratta di NON NEGARE e non spezzare IL LEGAME: ne va di ognuno e di ognuna di noi stessi e stesse, in prima persona, e tutti e tutte insieme. Chi vuole la morte dell’Unità (della libertà di stampa, del quotidiano diretto da Furio Colombo e fondato da Antonio Gramsci, e del nostro stesso legame politico-sociale... e personale!) che ci lega e ci fonda, CANTA solo vecchie canzoni e dice solo vecchie menzogne, non sopporta la differenza e vuole fare L’ALTRO a immagine e somiglianza di se stesso. Una semplice diavoleria - nient’altro!

***

"Berlusconi MI E’ SEMBRATO- così Bruno Vespa ha commentato (La Stampa, 29 settembre 2003) il messaggio del Presidente del Consiglio a reti unificate, all’indomani del blackout nazionale - davvero in forma, è tornata la VECCHIA SIRENA, il SOLITO comunicatore dei tempi migliori. SEMBRAVA un un padre di famiglia che torna a casa e racconta alla moglie e i figli come è andata". QUESTA è la verità, nient’altro che la verità!

Se si fa attenzione, Vespa ha PARAGONATO il signor B. a una VECCHIA SIRENA e, in quanto tale, ad ULISSE. Il messaggio è più sottile e dice e non dice: accenna, come l’oracolo di Apollo a Delfi. Il signor B. non è il padre di tutti gli italiani e di tutte le italiane e non è lo sposo di Penelope-ITALIA e il re di ITACA-ITALIA. Il signor B. si è presentato da VECCHIA SIRENA e da signor B., presidente di FORZA Italia, si è CAMUFFATO da Ulisse, sposo della Regina e re (del partito-azienda) di FORZA Italia, all’ITALIA agli italiani e alle italiane. Che gli italiani e le italiane vogliano diventare tutti figli e tutte figlie dell’edipico e falso Ulisse e essere tutti e tutte parte del partito "forza italia" ... questo è un problema dei cittadini e delle cittadine d’ITALIA e del Presidente della Repubblica d’ITALIA .... non di Vespa - ovviamente!

E io non credo affatto che gli italiani e le italiane abbiano già ’ucciso’ dentro di loro il loro padre-presidente, né che vogliano perdere la loro corona di cittadini-sovrani e cittadine-sovrane!

* www.ildialogo.org.filosofia, Mercoledì, 15 ottobre 2003


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