Gioacchino da Fiore

RINASCIMENTO ... FLORENSE !!! «Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo». Un "faccia a faccia" tra Gianni Vattimo e René Girard.

domenica 19 novembre 2006.
 

Girard: presto un nuovo Rinascimento *

«Quello che fa il cristianesimo è cambiare completamente la nostra prospettiva: nel mito il punto di vista è sempre quello della comunità che scarica la propria violenza su un capro espiatorio; il cristianesimo invece ribalta la situazione dimostrando che la vittima non è colpevole». Ribadisce la sua classica teoria lo storico e antropologo René Girard, da poco eletto tra i 40 «immortali» dell’Académie Française, nell’affrontare il faccia a faccia con il filosofo non credente Gianni Vattimo, raccolto ora in «Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo» (Transeuropa, pp. 98, euro 10, con introduzione e a cura di Pierpaolo Antonello).

E alla fine Girard denuncia la sua speranza: «Credo che stiamo andando verso un mondo che sarà e apparirà tanto cristiano quanto oggi ci sembra scientifico. Siamo alla vigilia di una rivoluzione nella nostra cultura che va al di là di qualsiasi aspettativa, un cambiamento al confronto del quale il Rinascimento ci sembrerà nulla».

* Avvenire, 18.11.2006


Per leggere il primo dialogo, vedi: Cristianesimo e Modernità


SCHEDA EDITORIALE: *

“VERITA’ O FEDE DEBOLE? DIALOGO SU CRISTIANESIMO E RELATIVISMO”

dal 24 ottobre in libreria l’atteso confronto tra René Girard e Gianni Vattimo

Massa, 24 ottobre 2006.

Dal 24 ottobre nelle librerie italiane "Verità o fede debole. Dialogo su cristianesimo e relativismo" di René Girard e Gianni Vattimo, il testo che raccoglie dieci anni di confronto tra i due pensatori su uno dei dibattiti più accesi della contemporaneità.

La fede, la laicità, le radici cristiane, il ruolo del messaggio evangelico nella storia dell’umanità, e di seguito il relativismo, il problema della violenza, la sfida della ragione sono i cardini di un dialogo intenso, aperto e privo di oltranzismi che fanno del testo un autorevole contraltare al confronto fra Marcello Pera e Joseph Ratzinger di “Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, Islam” (Mondadori 2004)

Il testo, a cura di Pierpaolo Antonello, presenta al grande pubblico la trascrizione di tre inedite conferenze che hanno visto i due autori confrontarsi sui punti più radicali del loro pensiero. Inoltre la pubblicazione offre ai lettori la possibilità esclusiva di leggere un saggio di Gianni Vattimo mai pubblicato prima in lingua italiana e un saggio di René Girard apparso in Italia solo su una rivista specializzata .

«Quello che fa il cristianesimo» avverte René Girard nel porre le basi del dibattito, «a differenza delle religioni primitive - e questo perché, contrariamente a quanto gli antropologi hanno spesso sostenuto, il cristianesimo non è mitico - è cambiare completamente questa nostra prospettiva: nel mito il punto di vista è sempre quello della comunità violenta che scarica la propria violenza su una vittima o capro espiatorio che ritiene colpevole, come accade per Edipo, che commette parricidio e incesto. Il cristianesimo ribalta questa situazione dimostrando che la vittima non è colpevole e che i persecutori non sanno quello che fanno quando accusano ingiustamente questa vittima . [...]

Qualcuno dice che mescolo la religione alla scienza. Non è vero.[...] Io credo che stiamo andando verso un futuro dove [...] vivremo in un mondo che sarà e apparirà tanto cristiano quanto ci sembra scientifico oggigiorno. Credo che siamo alla vigilia di una rivoluzione nella nostra cultura che va al di là di qualsiasi aspettativa, e che il mondo si stia spostando verso un cambiamento al confronto del quale il Rinascimento ci sembrerà nulla ».

«Ascoltando Girard» ribatte Gianni Vattimo , «prima di tutto devo testimoniare che lui è alla base della mia conversione e quindi ha degli ovvi meriti anche se non so fino a che punto sarebbe contento di sapere a cosa mi ha convertito [...]. Normalmente tutti noi, cresciuti in un contesto cattolico, abbiamo sempre immaginato che ci fosse un’alternativa tra l’essere cristiani e l’essere moderni. La rivoluzione francese, gli illuministi, la democrazia, il Sillabo, sono stati tutti concepiti come opposti alla fede religiosa e in particolare al cristianesimo [...]. Allora scoprire Girard voleva dire scoprire che Gesù era venuto per svelare qualcosa che le religioni naturali non avevano svelato e che consisteva nel rivelare l’essenza violenta e sacrificale, persecutoria della religione e della cultura umana. Il nocciolo delle mie obiezioni, domande, osservazioni a Girard è dunque il seguente: il cristianesimo non avrà introdotto nel mondo qualche cosa che addirittura dovrebbe consumare anche l’apparato chiesastico ? [...] Se l’ortodossia cattolica dichiara che non si può abortire, se non si può sperimentare sugli embrioni, questo non è un permanere di una certa violenza della religione naturale dentro il quadro di una religione storico-positiva che ha svelato soltanto l’amore? Gesù Cristo è venuto al mondo per svelare che la religiosità non consiste nei sacrifici ma nell’amare Dio e il nostro prossimo. Tutte le cose che non si riducono a questo nella Chiesa non saranno ancora religione naturale e vittimaria? [...]

Non sono tanto convinto che il relativismo sia una teoria sbagliata, perché non è una teoria. Semmai è una dottrina della società , ma nella società bisogna ammettere [...] molteplici posizioni, e in generale sono convinto di questo: non diciamo che ci mettiamo d’accordo quando abbiamo trovato la verità, ma diciamo di aver trovato la verità quando ci siamo messi d’accordo».

Pur partendo da presupposti speculativi differenti (l’antropologia cristiana di Girard, e la filosofia heideggeriana di Vattimo), le risposte dei due pensatori rimandano continuamente alla condivisione di alcuni valori e a un comune atteggiamento di dialogo. Grazie a tali premesse il confronto riesce nell’obiettivo implicito di ergersi a modello di dibattito aperto su questi discussi temi d’attualità.

L’incontro fra il teorico del pensiero debole e il più discusso antropologo del novecento, diviene progetto editoriale dopo il loro confronto pubblico avvenuto durante il Convegno “Fede e relativismo”, evento organizzato nel marzo 2006 dalla casa editrice Transeuropa nel comune di Falconara Marittima (AN) .

Il testo, scritto in un linguaggio che può renderlo accessibile ad un pubblico ampio ed eterogeneo, è l’ultima pubblicazione di Transeuropa relativa alla figura di René Girard, del quale la casa editrice presenta in catalogo anche due raccolte di saggi inediti (Girardiana vol. 1 e vol. 2).

Schede biografiche degli autori

René Girard

Eletto nel 2005 fra i 40 “immortali” dell’Académie francaise , nasce ad Avignone, in Francia, nel 1923. Studia a Parigi all’Ecole des Chartres, dove diviene archivista-paleografo nel 1947. Studia poi negli Stati Uniti dottorandosi in storia nel 1950 all’Indiana University. Diviene “incaricato” in questa stessa università come anche nella Duke University, assistente al Bryn College, professore alla State University e al dipartimento di lingue romanze della John’s Hopkins University; dal 1981 è professore di lingua, letteratura e civiltà francese alla Stanford University .

Nel 1961 René Girard pubblica “Menzogna romantica e verità romanzesca” presso Bompiani, più volte ristampato. È l’atto di nascita della teoria del desiderio mimetico che troverà nelle successive opere di Girard precisazioni, correzioni, approfondimenti. Con il suo libro “La violenza e il sacro”, del 1972, e con il successivo, “Il capro espiatorio”, del 1982 (due successi internazionali, entrambi pubblicati in Italia da Adelphi), Girard impone un nuovo modo di interpretare la violenza, attraverso una ricchissima analisi nutrita di letteratura, di riti e miti antichi, di antropologia e psicologia. Per le nostre edizioni ha pubblicato “Miti d’origine” (2005) e “Il pensiero rivale” (2006).

Gianni Vattimo

Studioso di Nietzsche e di Heidegger, allievo di Pareyson e successivamente di Gadamer, Gianni Vattimo è nato a Torino nel 1936 dove ha studiato e si è laureato in filosofia. Ha conseguito la specializzazione all’Università di Heidelberg. Dal 1964 insegna filosofia teoretica all’Università di Torino, dove è stato anche Preside della Facoltà di Lettere . È direttore della Rivista di estetica ed è membro di comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere. È socio dell’Accademia delle Scienze di Torino. Ha insegnato e ha tenuto seminari e conferenze nelle grandi università di tutto il mondo. Le sue idee sulla religione e sulla politica hanno prodotto una filosofia attenta ai problemi della società. Il suo è un «pensiero debole» che concepisce la storia dell’emancipazione umana come una progressiva riduzione della violenza e dei dogmatismi e che favorisce il superamento di quelle stratificazioni sociali che da questi derivano.

Tra le opere di Vattimo ricordiamo: Il concetto di fare in Aristotele 1961; Essere, storia e linguaggio in Heidegger 1963; Ipotesi su Nietzsche 1967; Introduzione ad Heidegger 1971; Il soggetto e la maschera 1974; Le avventure della differenza 1980 ; “Il pensiero debole” 1983 Feltrinelli (a cura di G. Vattimo e P. A. Rovatti); La fine della modernità 1985; Introduzione a Nietzsche 1985; La società trasparente 1989; Etica dell’interpretazione 1989; Filosofia al presente 1990; Oltre l’interpretazione 1994. Con il più recente “Credere di credere” (Garzanti, 1996) ha rivendicato al proprio pensiero anche la qualifica di autentica filosofia cristiana per la post-modernità. Una riflessione che continua nelle ultime pubblicazioni quali Dialogo con Nietzsche. Saggi 1961 -2000 (Garzanti, 2001), Vocazione e responsabilità del filosofo (Il Melangolo, 2000) e “Dopo la cristianità. Per un cristianesimo non religioso” (Garzanti, 2002).

Scheda biografica del curatore

Pierpaolo Antonello

Professore di letteratura italiana contemporanea all’Università di Cambridge, Inghilterra. Si occupa di avanguardie, di letteratura e scienza, di postmoderno e di filosofia francese contemporanea. Oltre a lavori su Michel Serres e Guy Debord, ha curato insieme a João Cezar de Castro Rocha un volume di dialoghi con René Girard, Origine della cultura e fine della storia (Cortina 2003), tradotto in francese e portoghese. Sempre di Girard ha inoltre curato Il sacrificio (Cortina 2004) e Il pensiero rivale (Transeuropa 2006). Collabora con L’indice dei libri del mese . Per le edizioni Transeuropa coordina, insieme a Giuseppe Fornari, le collane “Girardiana” e “La realtà umana”.

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René Girard e Gianni Vattimo

Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e relativismo

Transeuropa

Pp. 98 + XXIII

Prezzo: € 10


SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:

RENE’ GIRARD INSISTE: DIO NON E’ VIOLENTO. MA CONFONDE IL PADRE NOSTRO (DEUS CHARITAS EST) CON IL DIO DEL CATTOLICISMO PLATONICO-ROMANO DI RATZINGER ("DEUS CARITAS EST", 2006)


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