EU-ROPA ED EU-ANGELO: A SCUOLA DI "FRATE SOLE"!!! DIO E’ AMORE (Charitas), NON MAMMONA (Benedetto XVI, "Deus caritas est", 2006)!!! NEGLI USA SI ACCENDONO TUTTE LE STELLE, IN EUROPA....

NEL BUIO E NEL GELO DELL’INVERNO. "NATALE" A OXFORD NON SI DICE PIU’ "CHRISTMAS"? MA IN VATICANO "AMORE" NON SI DICE "CHARITAS" GIA’ DA TEMPO !!! Un articolo di Marco Tosatti - con una nota di Federico La Sala

LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA E’ ZOPPA E CIECA: IL FIGLIO HA PRESO IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO" ... E CONTINUA A "GIRARE" IL SUO FILM PREFERITO, "IL PADRINO".
giovedì 6 novembre 2008.
 

Al di là del gioco degli equivoci, delle polemiche strumentali, e della cecità delle varie gerarchie religiose, la decisione del Consiglio Comunale di Oxford sembra essere - in buona fede - un’altra: riportare l’Acqua della "vecchia" Sapienza nella Città nuova!!!

"CHRISTMAS" VUOL ESSERE - SEMPLICEMENTE E SENZA CONTRAPPOSIZIONI - LA "FESTA DELLA LUCE D’INVERNO", SIA NATURALE SIA SOPRA-NATURALE!!!

VERITA’ E RICONCILIAZIONE: AL DI LA’ DI OGNI DUALISMO E DI OGNI FONDAMENTALISMO - NEL SEGNO DEL "X", DEL "CHRISTMAS" E DI .... O"X"FORD!!!

"LA LUCE SPLENDE NELLE TENEBRE" (Gv 1. 5). E ... LE TENEBRE L’ACCOLGONO, FINALMENTE.

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The name of God. The theological and philological mistake by Pope Benedict XVI in the headline of his first Encyclical.


Se Oxford cancella il Natale... *

di Marco Tosatti *

La città inglese famosa per la sua Università ha sostituito con la "Festa della luce invernale" le celebrazioni natalizie. Contrari tutti gli esponenti religiosi.

Il consiglio comunale di Oxford ha ufficialmente cancellato la parola Natale, “Christmas” da tutti gli eventi del 25 dicembre e dei giorni successivi per sostituirla con una nuova definizione, quella di “Winter Light Festival”, la Festività della Luce Invernale. Una associazione di beneficenza locale, la Oxford Inspires, sarebbe la principale ispiratrice della decisione. Tei Williams, portavoce dell’organizzazione, ci tiene a ricordare che questa “Winter Light Festival” è ben di più del Natale: due mesi di festa nei quali rientrano eventi, incontri, spettacoli, concerti... tutto quanto fa spettacolo (e possibilmente, fa vendere). "In questo contesto ci saranno anche celebrazioni del Natale, come i cori di canzoni natalizie".

Il vicesindaco di Oxford, Ed Turner, approva l’idea: "Faremo lo stesso un grande albero di Natale nella piazza principale della città", dice. "Ma lo chiameremo in modo diverso". "Mancherà qualcosa alle luminarie di Natale a Oxford, quest’anno: qualsiasi riferimento al Natale". Il Daily Mail sintetizza, così, nell’attacco dell’articolo, la novità ’politically correct’ decisa dall’amministrazione comunale della cittadina inglese famosa in tutto il mondo per la sua Università. La Chiesa Anglicana è scandalizzata, e altrettanto critiche le confessioni cristiane di Oxford: ma contrari all’iniziativa anche i rappresentanti di altre religioni.

Anche se la decisione degli amministratori era motivata dall’intenzione di non offendere la comunità islamica locale, per Sabir Hussain Mirza, presidente del Consiglio Musulmano di Oxford, "il Natale è la data del calendario attesa da tutti. Non solo i cristiani, ma anche i fedeli islamici e quelli di altre confessioni lo aspettano con trepidazione. Il Natale è una festa speciale e non può essere cancellato con un tratto di penna. Il Natale fa parte dell’essere britannici".

Fra l’altro i musulmani conoscono il Natale, “Aid al Ualid”, anche se non lo festeggiano come altre feste islamiche, perché considerano gesù, Issa, uno dei profeti. Dello stesso parere il rabbino Eli Bracknell, direttore del Jewish Educational Centre, il centro di studi ebraici di Oxford: "E’ importante mantenere un tradizionale Natale britannico. Qualsiasi iniziativa che diluisce la cultura tradizionale e la cristianità del Regno Unito non è positiva per l’identità britannica".

Secondo la Santa Sede la decisione del consiglio comunale di Oxford di abolire qualsiasi riferimento al Natale è un sintomo dell’ateismo che oggi si promuove con l’indifferenza religiosa, constata un rappresentante vaticano. L’Arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha commentato la decisione della città britannica di menzionare tutti gli eventi del 25 dicembre e dei giorni successivi con il nome "Festività della luce invernale".

Monsignor Ravasi, ha constatato alla "Radio Vaticana" che il desiderio di questa iniziativa di Oxford "non è tanto quello, a mio avviso, di riuscire a ristabilire un dialogo in modo tale da non avere prevaricazioni, quanto, piuttosto, quello di stingere fino al punto di estinguere qualsiasi identità propria, qualsiasi storia che sta alle spalle, e non stabilire un vero dialogo". "Il vero dialogo lo si costruisce proprio attraverso le identità; quindi, in questo caso, io ritengo che non solo si tratti di una stravaganza, ma alla fine anche di una negazione consapevole - non so fino a che punto - di una grandezza che sta alle proprie spalle, che costruisce il proprio stesso volto".

"Mentre in passato, quando si combatteva la presenza dei segni religiosi, lo si faceva con delle argomentazioni, persino con il desiderio di opporre un sistema del tutto alternativo, ora, invece, tante volte, questa avanzata della negazione è una specie di onda grigia, di nebbia; si vuole introdurre proprio una componente così fluida ed inconsistente che è la caratteristica della secolarizzazione attuale", spiega il rappresentante vaticano. "Dio non viene negato, viene del tutto ignorato e l’impegno pastorale è ancora più complesso perché di fronte ad una negazione si possono apportare le argomentazioni. Di fronte invece a questa sorta di ’gioco di società’ incolore, inodore, insapore, c’è, alla fine, l’impossibilità di una reazione". "Ora noi non abbiamo più l’ateismo nel senso forte, qualche volta drammatico del passato. Noi ora abbiamo l’indifferenza. Questa indifferenza stempera tutto, stinge, scolora, e alla fine, forse impedisce all’uomo anche di interrogarsi - come fanno tutte le grandi religioni - sui temi fondamentali, temi capitali che vengono invece dissolti nell’interno di un’atmosfera così inconsistente".

L’Arcivescovo considera molto positivo il fatto che i musulmani si oppongano a questa iniziativa, perché significa che anch’essi sono consapevoli dei pericoli di questo tentativo di eliminare le identità. “Ancora una volta si tratta di linguaggio politicamente corretto impazzito e sono contento di sapere che i nostri amici musulmani e ebrei la pensano allo stesso modo”. Così mons. Crispian Hollis, vescovo responsabile della diocesi di Portsmouth, alla quale appartiene il lato meridionale di Oxford, ha commentato la decisione della nota città universitaria di bandire la parola Natale e chiamare le prossime festività “Festival invernale della luce”. “La decisione offende la comunità cristiana della città, non fa nulla per promuovere l’armonia razziale e, nel nome dell’inclusività, esclude le tradizioni di una significativa parte della popolazione della città. Deploro questa decisione e spero che il comune ci ripensi”, ha detto ancora il vescovo.

* La Stampa/San Pietro e dintorni, 4/11/2008



.... IL VATICANO HA CANCELLATO GIA’ DA TEMPO LA "CHARITAS"!!!

di Federico La Sala

-  CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE (...)
-  DEUS CHARITAS EST (...)
-  ET NOS CREDIDIMUS CHARITATI (1Gv., 4. 1-8).

-  CARISSIMI, NON PRESTATE FEDE A OGNI SPIRITO (...)
-  DIO E’ AMORE (...)
-  E NOI ABBIAMO CREDUTO ALL’AMORE
-  (1 Gv., 4. 1-8)


Caro BENEDETTO XVI ...

Corra, corra ai ripari (... invece di pensare ai soldi)! Faccia come insegna CONFUCIO: provveda a RETTIFICARE I NOMI. L’Eu-angélo dell’AMORE (“charitas”) è diventato il Van-gélo del ’caro-prezzo’ e della preziosi-tà (“caritas”), e la Parola (“Logos”) è diventato il marchio capitalistico di una fabbrica (“Logo”) infernale ... di affari e di morte?! Ci illumini: un pò di CHIAREZZA!!! FRANCESCO e CHIARA di Assisi si sbagliavano?! Claritas e Charitas, Charitas e Claritas... o no?!

Federico La Sala



-  “DEUS CARITAS EST”: IL “LOGO
-  DEL GRANDE MERCANTE E DEL CAPITALISMO

di Federico La Sala *

In principio era il Logos, non il “Logo”!!! “Arbeit Macht Frei”: “il lavoro rende liberi”, così sul campo recintato degli esseri umani!!! “Deus caritas est”: Dio è caro-prezzo, così sul campo recintato della Parola (del Verbo, del Logos)!!! “La prima enciclica di Ratzinger è a pagamento”, L’Unità, 26.01.2006)!!!

Il grande discendente dei mercanti del Tempio si sarà ripetuto in cor suo e riscritto davanti ai suoi occhi il vecchio slogan: con questologovincerai! Ha preso ‘carta e penna’ e, sul campo recintato della Parola, ha cancellato la vecchia ‘dicitura’ e ri-scritto la ‘nuova’: “Deus caritas est” [Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2006]!

Nell’anniversario del “Giorno della memoria”, il 27 gennaio, non poteva essere ‘lanciato’ nel ‘mondo’ un “Logo” ... più ‘bello’ e più ‘accattivante’, molto ‘ac-captivante’!!!

Il Faraone, travestito da Mosè, da Elia, e da Gesù, ha dato inizio alla ‘campagna’ del Terzo Millennio - avanti Cristo!!! (Federico La Sala)

*www.ildialogo.org/filosofia, Giovedì, 26 gennaio 2006.


SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:

-  SINODO DEI VESCOVI 2008. L’ANNO DELLA PAROLA DI DIO: AMORE ("CHARITAS") O MAMMONA ("CARITAS")?!
-  Fatto sta che la prima enciclica di Papa Benedetto XVI (Deus caritas est, 2006) è per Mammona.

-  "NATIVITY": E’ "NATALE"!!!
-  L’ "EPIFANIA": IL "PRESEPE", "GESU’", E I "RE MAGI"!!!
-  IL BUON-MESSAGGIO, I FILOSOFI E LA "FIABA" ... DI PINOCCHIO!!!

-  PIRANDELLO E LA BUONA-NOVELLA.
-  DALL’ITALIA, DALLA SICILIA, DA AGRIGENTO, DA BONN, DA ROMA, DA MILANO, DA NAPOLI, DA SAN GIOVANNI IN FIORE, E DA GERUSALEMME: UN "URLO" MAGISTRALE PER BENEDETTO XV ... E BENEDETTO XVI. -Basta con la vecchia, zoppa e cieca famiglia cattolico-romana, camuffata da "sacra famiglia"!!!

-  lL "LOGO" DELLA SAPIENZA, L’UMANITA’, E L’ACQUA. PAESE IMPAZZITO: FORZA "CHE RùBINO" TUTTO E TUTTI !!!


-  CHARITAS (AMORE) O CARITAS (CARO-PREZZO, MAMMONA)?!
-  Il Papa incontra i partecipanti al primo seminario del forum cattolico-musulmano*

*

GOD IS LOVE - This truth, which we consider foundational, was what I wished to emphasize in my first Encyclical, Deus Caritas Est...

DIO E’ AMORE - Questa verità, che consideriamo fondante, è ciò che ho voluto evidenziare nella mia prima Enciclica, Deus Caritas est

[...] The Christian tradition proclaims that God is Love (cf. 1 Jn 4: 16). It was out of love that he created the whole universe, and by his love he becomes present in human history. The love of God became visible, manifested fully and definitively in Jesus Christ. He thus came down to meet man and, while remaining God, took on our nature. He gave himself in order to restore full dignity to each person and to bring us salvation. How could we ever explain the mystery of the incarnation and the redemption except by Love? This infinite and eternal love enables us to respond by giving all our love in return: love for God and love for neighbour. This truth, which we consider foundational, was what I wished to emphasize in my first Encyclical, Deus Caritas Est, since this is a central teaching of the Christian faith. Our calling and mission is to share freely with others the love which God lavishes upon us without any merit of our own. [...]

[...] La tradizione cristiana proclama che Dio è Amore (cfr. 1 Gv 4, 16). È per amore che ha creato tutto l’universo, e con il suo amore si fa presente nella storia umana. L’amore di Dio è divenuto visibile, manifestato in maniera piena e definitiva in Gesù Cristo. Così egli è disceso per incontrare l’uomo e, pur rimanendo Dio, ha assunto la nostra natura. Ha donato se stesso per restituire la piena dignità a ogni persona e per portarci la salvezza. Come potremmo spiegare il mistero dell’incarnazione e della redenzione se non con l’Amore? Questo amore infinito ed eterno ci permette di rispondere dando in cambio tutto il nostro amore: amore verso Dio e amore verso il prossimo. Questa verità, che consideriamo fondante, è ciò che ho voluto evidenziare nella mia prima Enciclica, Deus Caritas est, poiché è un insegnamento centrale della fede cristiana. La nostra chiamata e la nostra missione sono di condividere liberamente con gli altri l’amore che Dio ci prodiga senza alcun merito da parte nostra [...]

*

Si cfr.:

-  Il Papa incontra i partecipanti al primo seminario del forum cattolico-musulmano. Il nome di Dio può essere solo un nome di pace e fratellanza, Osservatore Romano, 7 novembre 2008


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