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DIFFERENZE DI GENERE E UmaNITA’. PER LA GIORNATA MONDIALE (2006), UN URLO DALL’ITALIA: NO AL "FEMMINICIDIO"!!! UN APPELLO a tutte le Istituzioni della Repubblica !!! PER UN IMPEGNO CONCRETO, PER UNA DONNA SOGGETTO DI DIRITTO E NON OGGETTO DI DIRITTI.... E I DATI DELL’ "ISTAT" SULLA VIOLENZA SESSUALE SUBITA DALLE DONNE, IN ITALIA !!!

domenica 22 luglio 2007 di Federico La Sala
APPELLO
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano;
alla Signora Clio Bittoni;
al Presidente del Consiglio Romano Prodi;
alla Ministra per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini;
alla Ministra per la Famiglia Rosy Bindi;
ai Presidenti di Camera e Senato;
alle Parlamentari e ai Parlamentari;
alle Presidenti e ai Presidenti delle Regioni e delle
Provincie;
alle Giunte Regionali, Provinciali, Comunali;
ai Consigli Regionali, Provinciali, Comunali;
alle Consigliere ed ai (...)

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> DIFFERENZE DI GENERE E UmaNITA’. PER LA GIORNATA MONDIALE (2006), UN URLO DALL’ITALIA: NO AL "FEMMINICIDIO"!!! --- Rand Abdel-Qader, giovane studentessa di inglese all’Università di Bassora, è stata uccisa un mese fa. Il padre l’ha ammazzata soffocandola con un piede e accoltellandola perché aveva saputo del suo amore per un soldato inglese. Una semplice infatuazione, ma tanto è bastato per giustificare la sua morte. L’assassino è stato arrestato e subito rilasciato: la legge irachena ammette infatti il “delitto d’onore”.

domenica 27 aprile 2008

Storia di Rand, uccisa nell’Iraq del "delitto d’onore"

Rand Abdel-Qader, giovane studentessa di inglese all’Università di Bassora, è stata uccisa un mese fa. Il padre l’ha ammazzata soffocandola con un piede e accoltellandola perché aveva saputo del suo amore per un soldato inglese. Una semplice infatuazione, ma tanto è bastato per giustificare la sua morte. L’assassino è stato arrestato e subito rilasciato: la legge irachena ammette infatti il “delitto d’onore”.

A raccontare la storia al quotidiano inglese al settimanale britannico Observer è stata Leila, madre di Rand, che oggi collabora con un’organizzazione di donne che si batte contro i delitti di onore. Nei suoi occhi c’è ancora la scena cui ha assistito, impotente, solo un mese fa: «Quando è entrato a casa, mio marito aveva gli occhi iniettati di sangue e fremeva. Mi sono preoccupata e ho tentato di parlargli, ma lui è andato dritto nella stanza di nostra figlia e ha cominciato a urlarle contro. Chiedeva se era vero che aveva una relazione con un soldato britannico. Lei ha cominciato a piangere. Era nervosa e disperata. Lui l’ha afferrata per i capelli e ha cominciato a picchiarla. Io ho urlato e ho chiamato i suoi due fratelli perché intervenissero per fermare il padre, ma quando hanno saputo il motivo, invece di salvarle la vita lo hanno aiutato a ucciderla».

Il padre della ragazza è stato subito arrestato, ma due ore dopo è stato rimesso in libertà. Il sergente Ali della polizia di Bassora ha spiegato all’Observer che la giustizia non può nulla davanti a un delitto d’onore e che «il padre ha buoni contatti nell’amministrazione e non è stato difficile per lui essere rilasciato e far dimenticare quanto ha fatto». Lo scorso anno, a Bassora sono state uccise 133 donne, di cui 47 per delitti di onore. Dall’inizio dell’anno a oggi sono già 36 le donne uccise.

* l’ Unità, Pubblicato il: 27.04.08, Modificato il: 27.04.08 alle ore 20.48


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