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Politica

Lettera a Prodi, Fassino e Veltroni, da parte degli amici del Phorum Palestina e compagni

Sulla visita a Sharon: un documento da leggere subito e divulgare all’istante
sabato 21 maggio 2005 di Emiliano Morrone
All’On.le Romano PRODI
All’On.le Piero FASSINO
Al Sindaco Walter VELTRONI
Abbiamo appreso dalla stampa che avete in programma una visita in Israele, dove incontrerete ufficialmente il Primo Ministro Ariel Sharon. Riteniamo che questo incontro sia un atto politicamente inopportuno e moralmente deplorevole, per i seguenti motivi.
Ariel Sharon non č un leader politico qualsiasi: č direttamente responsabile dell’assassinio di migliaia di uomini e donne, la cui unica colpa era quella di essere (...)

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> Lettera --- Il Papa rompe tabł diplomatico e riconosce lo Stato Palestinese: ira di Israele (di Franca Giansoldati)

mercoledì 13 maggio 2015

Il Papa rompe tabł diplomatico e riconosce lo Stato Palestinese: ira di Israele

di Franca Giansoldati (Il Messaggero, 13 Maggio 2015)

Cittą del Vaticano - Papa Francesco rompe un altro muro diplomatico, una specie di tabł, accelerando il percorso di riconoscimento dello Stato Palestinese.

Al termine di una riunione tra le delegazioni palestinese e vaticana, č stata raggiunta l’Intesa di un testo di prossima firma riguardante un accorgo globale tra le parti. Al centro il riconoscimento dello Stato di Palestina. "Le parti hanno concordato che il lavoro della commissione sul testo dell’accordo č stato concluso", si legge in un comunicato congiunto, "e che l’accordo sarą sottoposto alle rispettive autoritą per l’approvazione prima di fissare una data nel prossimo futuro per la firma".

Sebbene siano due eventi "indipendenti", ha precisato il portavoce vaticano, padre Lombardi, il Papa riceverą sabato mattina il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), che domenica assisterą alla canonizzazione, in San Pietro, delle prime due sante palestinesi. Immediata la reazione di Israele che ha espresso “profonda delusione” per la decisione del Papa di concludere un accordo con lo Stato di Palestina.

Le fonti, citate dalla stampa israeliana, si attendono chiarimenti dalla Segreteria di Stato. «Israele - proseguono le fonti - č deluso di sentire della decisione della Santa Sede di concordare un testo finale di accordo con i palestinesi che comprenda il termine "lo Stato di Palestina". Questa mossa non fa avanzare il processo di pace e non contribuisce a riportare la leadership palestinese al tavolo delle trattative bilaterali. Israele esaminerą l’accordo e soppeserą conseguentemente le proprie azioni».

La prima intesa raggiunta, nel 2000, era stata firmata tra Santa Sede e Olp; oggi la Santa Sede ha siglato un’intesa, in vista di un accordo bilaterale, con lo "Stato di Palestina". La grande novitą. L’accelerata diplomatica voluta dal Papa. "Il 29 novembre 2012 - spiega monsignor Antoine Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati - č stata adottata da parte dell’Assemblea generale dell’Onu la risoluzione che riconosce la Palestina quale Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite, e lo stesso giorno la Santa Sede, che ha anch’essa lo status di osservatore presso l’Onu, ha pubblicato una dichiarazione. Questa ha accolto con favore il risultato della votazione, inquadrata nei tentativi di dare una soluzione definitiva, con il sostegno della comunitą internazionale, alla questione gią affrontata con la risoluzione 181 del 29 novembre 1947”.

Il testo, sottolinea ancora il vice-ministro vaticano degli Esteri, "ha un preambolo e un primo capitolo sui principi e le norme fondamentali che sono la cornice in cui si svolge la collaborazione tra le parti. In essi si esprime, ad esempio, l’auspicio per una soluzione della questione palestinese e del conflitto tra israeliani e palestinesi nell’ambito della Two-State Solution e delle risoluzioni della comunitą internazionale, rinviando a un’intesa tra le parti".

Anche se in modo indiretto per il Vaticano č chiaro che l`accordo raggiunto in aiuterą i palestinesi nel vedere stabilito e riconosciuto uno “Stato della Palestina indipendente, sovrano e democratico che viva in pace e sicurezza con Israele e i suoi vicini, nello stesso tempo incoraggiando in qualche modo la comunitą internazionale, in particolare le parti pił direttamente interessate, a intraprendere un`azione pił incisiva per contribuire al raggiungimento di una pace duratura e all`auspicata soluzione dei due Stati".


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