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UmaNITA’

AUSTRALIA - ITALIA: UNA "PARTITA" DEL CUORE E DELLA RAGIONE. AL DI LA’ DEL FONDAMENTALISMO MATERNO E PATERNO. Dopo 12 anni, IL FIGLIO Luca De Martino - diventato maggiorenne! - saluta la MADRE e viene a re-incontrare il PADRE Nicola. Dall’una e dall’altra parte del globo, il "filo" dell’amore e del sapere non si è spezzato: "inizia una nuova storia". Da "La Voce di Fiore", VIVISSIMI AUGURI!!!

domenica 3 dicembre 2006 di Federico La Sala
Storia (a lieto fine) di un figlio negato. Stasera il rientro del
ragazzo a Fiumicino verrà accolto da una manifestazione.
Luca torna in Italia per rivedere il padre.
Nel ’94 fu rapito dalla madre australiana
Nicola racconta: "Ho paura, siamo come due estranei. Ma è la mia vita".
Da dodici anni combatte per veder riconosciuto il suo diritto di padre
di CLOTILDE VELTRI *
DODICI anni. Tanto tempo è passato dal giorno in cui Nicola De Martino ha visto Luca, suo figlio, per l’ultima volta. (...)

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> AUSTRALIA - ITALIA: UNA "PARTITA" DEL CUORE E DELLA RAGIONE. Dopo 12 anni, IL FIGLIO Luca De Martino - diventato maggiorenne! - saluta la MADRE e viene a re-incontrare il PADRE Nicola. Dall’una e dall’altra parte del globo, il "filo" dell’amore e del sapere non si è spezzato: "inizia una nuova storia". Da "La Voce di Fiore", VIVISSIMI AUGURI!!!

domenica 10 dicembre 2006

I padri separati che non vanno in tv

Dopo lo show del padre con l’accendino, ci si torna a chiedere perché i figli delle coppie separate vengano sempre affidati alla madre

di Luca Fazio (il manifesto, 09.12.2006)

«Gesti del genere non aiutano», dice Ubaldo Valentini, presidente dell’associazione Genitori separati. Dispiace contraddirlo, perché purtroppo, mal messi come siamo, le notizie esplosive, i casi umani sceneggiati dalla tv del dolore, a volte servono a «far emergere» un problema sociale vero. In questo caso, messa tra parentesi la performance del signor Nicola De Martino, che l’altra sera in diretta tv ha dato a vedere che sarebbe stato pronto a darsi fuoco per reclamizzare il suo dramma - un figlio rivisto dopo 13 anni - restano sottaciute le storie vissute quotidianamente dai giovani padri separati, che oltre a non aver accesso alla televisione spesse volte non ricorrono nemmeno al giudice per cercare di ottenere l’affido dei figli: «Sapevo che era una battaglia persa, e ho pensato di chiudere la mia relazione nella maniera meno conflittuale possibile», racconta un padre, diventato povero, che è costretto a trascorrere la fine settimana in automobile per raggiungere il figlio che è andato ad abitare con la madre a 200 chilometri di distanza.

Una storia molto comune. I figli, nella quasi totalità dei casi, vengono sempre affidati alla madre, e solo quest’anno è stata approvata la legge sull’affido condiviso, un tentativo di tutela della bigenitorialità di difficile applicazione secondo cui i figli restano affidati ad entrambi i genitori anche in caso di disaccordo (il giudice dovrà valutare i motivi che escluderebbero la patria potestà di uno dei due genitori invece che affidare i figli automaticamente alla madre, come è sempre avvenuto: nell’84,5% dei casi). Secondo dati relativi al primo semestre del 2005, su 5 mila separazioni solo il 3,4% dei bambini è stato affidato ai padri (ma sono cifre che non tengono conto del fatto che ci si può lasciare anche senza regolarizzare la fine di una relazione), mentre l’affido congiunto è stato sottoscritto appena dal 12,1% delle coppie (percentuale che comprende anche l’affido a un istituto). Maria Burani Procaccini, senatrice di Forza Italia, mette l’accento sui casi limite fornendo altre cifre: «Sono quasi duemila gli uomini che si suicidano in Europa ogni anno perché hanno contratto depressioni gravi e a causa della lontananza dei figli: su un totale di 28 mila maschi che si tolgono la vita, uno ogni cinque ore è un percentuale altissima».

Le associazioni di padri separati che agiscono in tutta Europa sempre più spesso organizzano mascherate per attirare l’attenzione, forse per questo Ubaldo Valentini, dell’Associazione genitori separati, prende le distanze dal papà esagitato teletrasmesso in prima serata. «I gesti eclatanti - spiega - non aiutano la causa dei genitori separati e dei loro figli e non aiutano a creare una coscienza civile e politica sul rispetto dei minori nelle separazioni». E’ comprensivo Antonio Ceccarelli, presidente dell’associazione Figli negati. «Non posso non condannare il gesto - spiega - ma forse ha ragione quel padre che mi ha telefonato per dirmi che ha fatto più lui in questi 10 minuti che noi in 10 anni. Nicola De Martino non poteva uscire di scena raccontando la solita storiella sfigata del padre e del figlio ritrovati». Fortunatamente, la maggioranza dei padri separati non è rimasta anni senza poter vedere il figlio, è a loro che bisognerebbe spiegare, senza scomodare la guerra dei generi, perché, a prescindere dai vissuti personali e dalle sensibilità di ognuno, in caso di separazione i figli vengono sempre affidati alle madri. Anche perché la presupposta debolezza della donna all’interno della coppia, oggi, non bisognerebbe darla per scontata. E meno male.


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